giovedì 16 ottobre 2008

L'Identità del CnC dal suo Statuto definitivo. Parte II


Dopo aver risposto alla Domanda su "cosa sia" il CnC (sebbene focalizzando solo alcuni punti salienti), passiamo a rispondere alla domanda relativa alla Sua Struttura Catechistica e Pratica .

Ribadisco che questa analisi è relativa agli Statuti approvati... Quindi COSA essi approvano. Quale dovrebbe essere il CnC degli statuti. Per trattare di questo argomento, cercando di focalizzarne le parti salienti, facciamo il punto suL CONTENUTO delle Catechesi che dovrebbero essere seguite dal CnC. E su come dovrebbero essere strutturate. Secondo gli antefatti dello Statuto, queste dovrebbero obbedire al RICA e al Direttorio Generale della Catechesi.
Il CnC, secondo lo Statuto, può dare catechesi sia pre che post battesimali. Entrambe fondate sull'OICA, SULLA PASTORALE DIOCESANA, ovviamente diversificandosi se pre o post battesimali. Noi focalizziamo quelle Post-Battesimali, chiamate negli Statuti "neocatecumenato".

Dagli Statuti:

Art. 5
[Destinatari]
§ 1. Il Neocatecumenato è uno strumento al servizio dei Vescovi per la riscoperta dell’iniziazione cristiana da parte degli adulti battezzati.
Interessante la citazione in Nota:
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 172.

Nell'Art 6 si definiscono Parroco e Presbiteri come guide e Santificatori delle COmunità Nc che a loro devono sottomettersi. Ma interessante ciò che anche l'art 7 ribadisce nel Titolo dello Statuto dedicato alla forma concreta del NeoCatecumenato:

Art. 7
[Il Neocatecumenato si attua in piccola comunità]
§ 1. All’interno della parrocchia, il Neocatecumenato è vissuto in piccola comunità – denominata comunità neocatecumenale –, dato che la forma completa o comune dell’iniziazione cristiana degli adulti è quella comunitaria.
Che c'è di particolare? Le note (che approfondiremo):
Cfr. OICA, 3; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 258, nota 25: «È importante constatare come Giovanni Paolo II, in Christifideles laici 61, pone la convenienza delle piccole comunità ecclesiali nel contesto delle parrocchie e non come un movimento parallelo che assorbe i suoi membri migliori: “All’interno poi di talune parrocchie... le piccole comunità ecclesiali presenti possono essere di notevole aiuto nella formazione dei cristiani, potendo rendere più capillari e incisive la coscienza e l’esperienza della comunione e della missione ecclesiale”».

L'articolo 8 pone in rilievo la Struttura del CnC: similmente al Catecumenato ha 3 fasi: Riscoperta del PreCatecumenato, Riscoperta del Catecumenato e Riscoperta dell'Elezione.
L'articolo 9 definisce in cosa constano le Catechesi Iniziali, per l'ingresso al "pre-catecumenato". Si riferisce di continuo al Direttorio Generale della Catechesi E NON AGLI ORIENTAMENTI:
Note:
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 62.
Cfr. Rm 16,25; At 5,42; 8,35; 11,20; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 102.
At 13,26.
Cfr. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 53-55.
Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Catechesi Tradendæ, 27; CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 94.
CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decr. Presbyterorum ordinis, 6.
GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Christifideles Laici, 61; cfr. OICA, 295.
Nell'articolo 10, come definizione della nascita della Comunità Nc c'è nella nota:
Cfr. OICA, 296.
Attenzione al Comma 3:
"§ 3. La comunità neocatecumenale è affidata alla cura pastorale del Parroco e del presbitero da lui incaricato (cfr. art. 27). Inoltre la comunità indica, mediante votazione, un responsabile laico e alcuni corresponsabili, che vengono confermati dal Parroco e dall’équipe dei catechisti. Essi collaborano con il Presbitero per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi. "

Gli Orientamenti, qui come nelle altre parti in cui sono citati direttamente, vengono chiamati in causa principalmente per gli aspetti TECNICI e organizzativi!

Ma i contenuti propri del Cammino nella riscoperta del Battesimo sono elencati nel Capitolo IV dello Statuto, dove il NeoCatecumenato è chiaramente descritto come quello riportato sul RICA:
"L’itinerario neocatecumenale: fasi, tappe e passaggi
Art. 19
[1ª fase: riscoperta del precatecumenato]
§ 1. La prima fase del Neocatecumenato è il pre-catecumenato, che è un tempo di kenosi per imparare a camminare nell’umiltà. Essa è divisa in due tappe:
1ª. Nella prima tappa, che va dalle catechesi iniziali fino al primo scrutinio, e che dura circa due anni, i neocatecumeni imparano il linguaggio biblico, celebrando settimanalmente la Parola di Dio, con temi semplici che percorrono tutta la Scrittura, come: acqua, roccia, agnello, ecc. La Parola di Dio, l’Eucaristia e la comunità aiutano gradualmente i neocatecumeni a svuotarsi dei falsi concetti di sé e di Dio ed a scendere alla loro realtà di peccatori, bisognosi di conversione, riscoprendo la gratuità dell’amore di Cristo, che li perdona e li ama.
Nella celebrazione conclusiva del primo scrutinio, dopo l’iscrizione del nome, chiedono alla Chiesa di essere aiutati a maturare nella fede per compiere le opere di vita eterna, e ricevono il segno della croce gloriosa di Cristo, che illumina il ruolo salvifico che ha la croce nella vita di ciascuno.
2ª. Nella seconda tappa, di analoga durata, i neocatecumeni celebrano le grandi tappe della storia della salvezza: Abramo, Esodo, Deserto, Terra promessa, ecc., e viene dato loro un tempo perché provino a se stessi la sincerità dell’intenzione di seguire Gesù Cristo, alla luce della sua Parola: «Non potete servire a Dio e al denaro» (Mt 6,24).
Nella celebrazione conclusiva del secondo scrutinio, rinnovano davanti alla Chiesa la rinuncia al demonio e manifestano la volontà di servire solo Dio. In seguito studiano e celebrano le principali figure bibliche: Adamo, Eva, Caino, Abele, Noè, ecc., alla luce di Cristo.
§ 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.
Art. 20
[2ª fase: riscoperta del catecumenato]
La seconda fase del Neocatecumenato è un tempo di combattimento spirituale per acquistare la semplicità interiore dell’uomo nuovo che ama Dio come unico Signore, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze e il prossimo come se stesso. Sostenuti dalla Parola di Dio, dall’Eucaristia e dalla comunità, i neocatecumeni si addestrano nella lotta contro le tentazioni del demonio: la ricerca di sicurezze, lo scandalo della Croce e la seduzione degli idoli del mondo. La Chiesa viene in aiuto ai neocatecumeni consegnando loro le armi necessarie, in tre tappe:
1ª. «Il combattimento spirituale della vita nuova del cristiano è inseparabile dal combattimento della preghiera» che porta all’intimità con Dio. I neocatecumeni riscoprono l’iniziazione alla preghiera liturgica e personale, anche notturna, che culmina con le catechesi dei Vangeli sulla preghiera e con la celebrazione della consegna del libro della Liturgia delle Ore. Da allora essi iniziano il giorno con la preghiera delle Lodi e dell’Ufficio delle Letture e imparano a fare un tempo di preghiera silenziosa e la preghiera del cuore.
I neocatecumeni, scrutando i salmi in piccoli gruppi, sono iniziati alla pratica assidua della “lectio divina” o “scrutatio scripturæ”, «nella quale la Parola di Dio è letta e meditata per trasformarsi in preghiera». Infatti, «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo».
2ª. Ai neocatecumeni viene riconsegnato il Credo della Chiesa (riscoperta della “Traditio Symboli”), «compendio della Scrittura e della fede», e sono inviati a predicarlo, a due a due, per le case della parrocchia. Essi studiano e celebrano articolo per articolo il Simbolo apostolico e quindi confessano la loro fede (riscoperta della “Redditio Symboli”), proclamando il Credo in una celebrazione adatta durante la Quaresima.
3ª. L’educazione dei neocatecumeni alla preghiera liturgica e contemplativa culmina con le catechesi sulla preghiera del Signore e in una celebrazione viene ad essi riconsegnato il Padre nostro, «sintesi di tutto il Vangelo». Da allora, nelle ferie di Avvento e di Quaresima, essi cominciano a celebrare comunitariamente in parrocchia, prima di andare al lavoro, le Lodi e l’Ufficio delle Letture, con un tempo di preghiera contemplativa.
I neocatecumeni sono iniziati a farsi piccoli e a vivere abbandonati filialmente alla paternità di Dio, protetti dalla maternità di Maria e della Chiesa, e nella fedeltà al Successore di Pietro e al Vescovo. A tal fine, prima della consegna del “Padre nostro”, i neocatecumeni fanno un pellegrinaggio ad un santuario mariano per accogliere la Vergine Maria come madre, professano la fede sulla tomba di S. Pietro e fanno un atto di adesione al Santo Padre.
In questa tappa i neocatecumeni studiano sistematicamente le singole petizioni del “Padre nostro” e temi sulla Vergine Maria: Madre della Chiesa, Nuova Eva, Arca dell’alleanza, Immagine del cristiano, ecc.
Art. 21
[3ª fase: riscoperta dell’elezione]
§ 1. La terza fase del Neocatecumenato è la riscoperta dell’elezione, «cardine di tutto il catecumenato». È un tempo di illuminazione in cui i neocatecumeni imparano a camminare nella lode, «inondati dalla luce della fede», cioè a discernere e compiere la volontà di Dio nella storia per fare della propria vita una liturgia di santità. Essi studiano e celebrano i singoli brani del Sermone della Montagna.
§ 2. Dopo aver mostrato con le opere che in essi si sta realizzando, pur nella debolezza, l’uomo nuovo descritto nel Sermone della Montagna, che, seguendo le orme di Gesù Cristo, non resiste al male e ama il nemico, i neocatecumeni rinnovano solennemente le promesse battesimali nella Veglia Pasquale, presieduta dal Vescovo. In questa liturgia essi indossano le vesti bianche in ricordo del loro battesimo.
§ 3. Poi, durante la cinquantina pasquale, celebrano ogni giorno l’eucaristia solennemente e fanno un pellegrinaggio in Terra Santa come segno delle nozze con il Signore, ripercorrendo i luoghi dove Cristo ha realizzato quanto loro hanno vissuto durante tutto l’itinerario neocatecumenale.
§ 4. Dopo la riscoperta dell’elezione si conclude il neocatecumenato."

Ma le NOTE sono la parte più importante, e le approfondiremo:
CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la catechesi, 86.
Cfr. cann. 232-272 C.I.C. e cann. 331-366 C.C.E.O.
Cfr. CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA, Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, 19 marzo 1985, nn. 20-101.
GIOVANNI PAOLO II, Esort. apost. Pastores dabo vobis, n. 68.
Cfr. Fil 2,7.
Cfr. Mi 6,8.
Cfr. 1 Gv 3,14-15; Ef 2,10.
Cfr. Lc 14,25-33.
Cfr. can. 220 C.I.C. e can. 23 C.C.E.O.
Cfr. OICA, 20: «La durata del tempo del catecumenato dipende dalla grazia di Dio e inoltre da varie circostanze... Nulla quindi si può stabilire “a priori”».
Cfr. Mc 12,30-31; Dt 6,4-5.
Cfr. Mt 4,1-11.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 2725; cfr. CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI, Istruzione per l’applicazione delle prescrizione liturgiche del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (6-1-1996), nn. 95-99.
Cfr. Institutio generalis de Liturgia Horarum, 10, 57-58, 72.
Cfr. Gv 5,39.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1177; cfr. PONTIFICIA COMMISSIONE BIBBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, IV, C, 2.
S. GIROLAMO, Comm. in Is., Prol; cfr. CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. dogm. Dei Verbum, 25; Ca-techismo della Chiesa Cattolica, 133.
CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Direttorio generale per la Catechesi, 85.
Ibidem; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2761.
Cfr. Mt 18,4.
Cfr. Gv 19,26-27.
OICA, 23.
Ibidem, 24.
Cfr. 1 Pt 2,21.
Cfr. Mt 6,39-45.

73 commenti:

  1. Questo argomento è più "corposo" ed è più stringente.

    Prima di andare ad approfondire le parti di maggiore interesse, possiamo anteporre ciò che andremo a dimostrare. Ovvero:

    - il CnC deve attuare la PASTORALE DIOCESANA per il pre e post-catecumenato.
    - il CnC è Guidato e Sottomesso ai Sacerdoti, che a loro volta Attuano la Pastorale Universale.
    - il CnC ha una Struttura Catechistica data dal Direttorio Generale per la Catechesi (Universale) e dall'Oica
    - il CnC NON PUO' attuare "passaggi e riti" NON CONFORMI alla sua identità Statutaria; deve rispettare l'Intimità della Persona e la sua Libertà; deve far parte della Parrocchia in modo pieno

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  2. - il CnC deve attuare la PASTORALE DIOCESANA per il pre e post-catecumenato.

    in molte realtà è ormai la diocesi ad adottare come propria la pastorale NC, se non nelle Tappe e Metodi, che richiedono l'inserimento nel Cammino, almeno nella Catechesi, che è quella kikarmeniana e che ha già sviato tre generazioni...

    - il CnC è Guidato e Sottomesso ai Sacerdoti, che a loro volta Attuano la Pastorale Universale.

    se così fosse non sarebbe più il CnC con i suoi 'ruoli' rigidi e la sua struttura piramidale, nella quale i sacerdoti sono soggetti ai catechisti non formati dalla Chiesa, che attuano la pastorale del Cammino

    - il CnC ha una Struttura Catechistica data dal Direttorio Generale per la Catechesi (Universale) e dall'Oica

    le catechesi che risuonano sono sempre le stesse (o quasi) da oltre 40 anni e si fondano sulla pedissequa ripetizione (forse con infime varianti) di quelle dell'iniziatore

    - il CnC NON PUO' attuare "passaggi e riti" NON CONFORMI alla sua identità Statutaria; deve rispettare l'Intimità della Persona e la sua Libertà; deve far parte della Parrocchia in modo pieno

    OK. Ma dove accade tutto questo?
    Chi se ne preoccupa?

    La realtà vera è quella che scaturisce dalla interpretazione di Swan, che è quella 'autentica' degli iniziatori...

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  3. ...Infatti questo mostra come la Realtà "vera" sia diversa dallO Statuto. E come lo Statuto sia totalmente ignorato...

    Ma allo stesso tempo, FINCHE' PERDURERA' LA FORMA PRIVATA, di questo Statuto disatteso si dirà che è pienamente osservato!

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  4. vorrei richiamare l'attenzione anche sulla pagina precedente, che non credo abbia ancora esaurito quel che promette...

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  5. Ma certo. Come del resto neanche le 3 precedenti...
    Ma queste pagine si COMPENETRANO le une con le altre...

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  6. Nell'elenco riportato da Stephanos in apertura thread faccio osservare questo particolare:

    i neocatecumeni fanno un pellegrinaggio ad un santuario mariano per accogliere la Vergine Maria come madre, professano la fede sulla tomba di S. Pietro e fanno un atto di adesione al Santo Padre.
    In questa tappa i neocatecumeni studiano sistematicamente le singole peti-zioni del “Padre nostro” e temi sulla Vergine Maria: Madre della Chiesa, Nuova Eva, Arca dell’alleanza, Immagine del cristiano, ecc.

    *****************

    Orbene....questo avviene anche nella Diocesi AMBROSIANA....
    Per i CRESIMANDI si inizia una tappa chiamata: CENTO GIORNI che cominciano intorno a Pasqua e terminano ad ottobre quando appunto i cresimandi ricevono la Cresima....
    In questa tappa è previsto un incontro con il vescovo di Milano (ok cardinale^__^) quale segno di obbedienza e fedeltà....poi ci si reca a Roma sulla Tomba di Pietro per CONFERMARE LA PROFESSIONE DI FEDE e si va all'udienza dal Papa per TESTIMONIARE L'ADESIONE A PIETRO....

    Questo per sottolineare a swan, che diceva che le tappe del CN sono LE UNICHE RICONOSCIUTE DALLA CHIESA.... che si sta sbagliando di grosso...^___^

    Ora mi domando, alla luce di quanto ho portato, in quale modo i CATECHISTI del CN si atterranno alla prassi DIOCESANA?
    ^___^

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  7. Questo per sottolineare a swan, che diceva che le tappe del CN sono LE UNICHE RICONOSCIUTE DALLA CHIESA.... che si sta sbagliando di grosso...^___^

    il tuo è solo uno dei tanti esempi, carissima, di una realtà ecclesiale assolutamente sconosciuta nel Cammino, non solo negli insegnamenti ma anche nella pastorale

    Infatti l'informazione che 'passa' alsuo interno è quella di una Chiesa in agonia che ha bisogno di loro per essere ri-costruita e ne vengono sottolineate con grande disprezzo, assolutizzandole, tutte le pecche possibili, tratte dalla peggiore informazione anticattolica...

    Non è un'illazione: è dolorosa consapevolezza, frutto di esperienza diretta e di una valanga di testimonianze concordi...

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  8. L'articolo 9 definisce in cosa constano le Catechesi Iniziali, per l'ingresso al "pre-catecumenato". Si riferisce di continuo al Direttorio Generale della Catechesi E NON AGLI ORIENTAMENTI:


    -----------------------------------

    Falso.

    Art.9

    Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del parroco, con delle catechesi kerigmatiche,
    chiamate catechesi iniziali, contenute negli Orientamenti alle Equipes di Catechisti.....

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  9. Il card. Ryłko ha ricordato, il 15 maggio all'incontro con i vescovi per parlare dei MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI (e c'era anche Kiko ^___^), i cinque criteri di ecclesialità formulati da Giovanni Paolo II per
    agevolare l’opera di discernimento di questi carismi:

    1) il primato della vocazione di ogni cristiano alla
    santità;
    2) l’obbedienza al magistero della Chiesa;
    3) la testimonianza di una comunione salda e convinta
    con i vescovi e con il Successore di Pietro;
    4) l’evangelizzazione;
    5) la presenza incisiva nella società a modo di lievito evangelico.

    Così come i due principi fondamentali del rapporto Chiesa/movimenti, ribaditi da Benedetto XVI durante un incontro con i sacerdoti della diocesi di Roma:
    1) “non spegnere i carismi” e
    2) “la Chiesa è una”.

    In conclusione il card. Rylko ricorda che ai vescovi papa Benedetto XVI chiede senza mezzi
    termini : “Non basta accogliere un movimento, occorre seguirlo con la dovuta sollecitudine pastorale.” “Seguire i movimenti vuol dire incoraggiare
    e valorizzare la loro opera e, quando necessario, correggere e ammonire, perché diventino
    veramente “elementi edificanti per la Chiesa di oggi e di domani”.


    Non basta dunque lo Statuto....^___^

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  10. L’autenticità dei nuovi carismi è garantita dalla loro disponibilità a sottomettersi al discernimento dell’autorità ecclesiastica.

    (Benedetto XVI al Pontificio Consiglio per i Laici maggio 2008)

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  11. Dice Veneranda:


    Falso.

    Art.9

    Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del parroco, con delle catechesi kerigmatiche,
    chiamate catechesi iniziali, contenute negli Orientamenti alle Equipes di Catechisti.....


    Allora, preciso. Si riferisce di continuo IN NOTA al Direttorio Generale della Catechesi e NON AGLI ORIENTAMENTI che cita nell'articolo associandoli al Direttorio.

    Domanda: il Direttorio Cattolico afferma che le Catechesi post-battesimali sono tali da obbedire al Catechismo CC, all'Oica, alla pastorale Diocesana: quindi anche gli Orientamenti giusto?

    Se è così perchè esistono le evidenti difformità del CnC con la Pastorale Diocesana post-battesimale?

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  12. Ribadisco: Gli Orientamenti sono citati sporadicamente e SEMPRE rimandati al Direttorio Universale.

    In cosa sono simili? E se sono uguali perchè esistono? E se esistono e sono uguali perchè le difformità?

    Attendo risposta Veneranda. Se vuoi.

    RispondiElimina
  13. Art.9

    Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del parroco, con delle catechesi kerigmatiche, (nota 22)
    chiamate catechesi iniziali, contenute negli Orientamenti alle Equipes di Catechisti.....



    Che cosa dice la nota 22: Cfr Congregazione per il clero , Direttorio generale per la catechesi 62

    Dunque ne deduco che le catechesi iniziali contengono e si riferiscono al Direttorio generale per la Catechesi che si trova qui:

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cclergy/documents/rc_con_ccatheduc_doc_17041998_directory-for-catechesis_it.html

    Non bisogna mai omettere di citare e leggere le piccole note!
    Si rischia altriementi di fare dire al testo quello che NON dice!

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  14. Vedo Stephanos che abbiamo avuto la stessa riflessione e fatto la stessa osservazione.
    Che del resto non può sfuggire ad un lettore attento e onesto.

    RispondiElimina
  15. Dal Direttorio della Catechesi:
    "Nella pratica pastorale, tuttavia, le frontiere tra le due azioni non sono facilmente delimitabili. Frequentemente, le persone che accedono alla catechesi necessitano, di fatto, di una vera conversione. Perciò, la Chiesa desidera che, ordinariamente, una prima tappa del processo catechistico sia dedicata ad assicurare la conversione. 120 Nella * missio ad gentes +, questo compito si realizza nel * pre-catecumenato +. 121 Nella situazione richiesta dalla * nuova evangelizzazione + esso si realizza per mezzo della * catechesi kerigmatica +, che taluni chiamano * precatechesi +, 122 perché, ispirata al precatecumenato, è una proposta della Buona Novella in ordine ad una opzione salda di fede. Solo a partire dalla conversione e, cioè, facendo assegnamento sull'attitudine interiore di * chi crederà +, la catechesi propriamente detta potrà sviluppare il suo compito specifico di educazione della fede. 123"

    Note:

    (120) 9 Cf CT 19; DCG (1971)18.

    (121) 9 RICA 9-13; cf CIC 788.

    (122) 4 Nel presente Direttorio, si suppone che ordinariamente il destinatario della * catechesi kerigmatica + o * precatechesi + abbia un interesse, o un'inquietudine verso il Vangelo. Se in assoluto non ne ha, l'azione che si richiede è il * primo annuncio +.

    (123) 4 Cf RICA 9,10,50; CT 19.

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  16. Uno dei punti nodali di tutto lo statuto,tra quelli citati da Stephanos, è il seguente:

    "§ 3. La comunità neocatecumenale è affidata alla cura pastorale del Parroco e del presbitero da lui incaricato (cfr. art. 27). Inoltre la comunità indica, mediante votazione, un responsabile laico e alcuni corresponsabili, che vengono confermati dal Parroco e dall’équipe dei catechisti. Essi collaborano con il Presbitero per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi. "

    Secondo questo paragrafo per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi.fondamentale, responsabili e corresponsabili di ogni comunità neocateculenale collaborano col presbitero per assicurare..ecc.
    Collaborano dunque NON CON IL PARROCO, ma semplicemente col presbitero che fa parte della comunità neocatecumenale o comunque segue la comunità neocatecumenale.

    Punto estremamente subdolo e dolente.
    Ci si domanda:... e il parroco?

    Ma non finisce qui.

    Perchè i responsabili COLLABORANO col presbitero?
    Per assicurare che la comunità percorra l’itinerario del Cammino Neocatecumenale, secondo quanto stabilito nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti e per curare gli aspetti organizzativi.

    L'espressione è anche stavolta ambigua ed aperta ad ogni forma di contaminazione possibile.
    L'itinerario del Cammino non è concepito come adesione all'OICA in senso lato e nemmeno come osservanza del CCC, bensì soltanto secondo quanto prevede lo Statuto (cioè tutto e niente) e secondo quanto prevedono gli Orientamenti,che sono l'araba fenice e di cui nessuno sa nulla a livello di responsabili (io lo sono stato per due anni e no9n ho mai visto gli Orientamenti).

    In ultima analisi, in ogni caso, viene chiarito, se si legge attentamente, che l'itinerario di ogni comunità non è quello di crescita all'interno del CCC e della Chiesa in senso lato, ma unicamente della crescita "secondo lo Statuto e gli Orientamenti", vale a dire nell'itinerario tracciato da Kiko e non da duemila anni di storia della Chiesa

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  17. Sempre Dal Direttorio Universale CITATO NEGLI STATUTI:

    "102. In questa esplicitazione del kerigma evangelico di Gesù, la catechesi sottolinea i seguenti aspetti fondamentali:

    B Gesù, con l'avvento del Regno, annuncia e rivela che Dio non è un essere lontano e inaccessibile, * una potenza anonima e lontana +,37 ma il Padre, che è presente in mezzo alle sue creature, operando con il suo amore e il suo potere. Questa testimonianza su Dio come Padre, offerta in maniera semplice e diretta, è fondamentale nella catechesi.

    B Gesù indica, nello stesso tempo, che Dio, con il suo regno, offre il dono della salvezza integrale, libera dal peccato, introduce nella comunione con il Padre, concede la filiazione divina e promette la vita eterna, vincendo la morte.38 Questa salvezza integrale è, a un tempo, immanente ed escatologica, giacché * ha certamente il suo inizio in questa vita, ma si compie nell'eternità +.39

    B Gesù, nell'annunciare il Regno, annuncia la giustizia di Dio: proclama il giudizio divino e la nostra responsabilità. L'annuncio del giudizio di Dio, con il suo potere di formazione delle coscienze, è un contenuto centrale del Vangelo e buona notizia per il mondo. Lo è per chi soffre la mancanza di giustizia e per quanti lottano per instaurarla; lo è, anche, per chi non ha saputo amare ed essere solidale, perché è possibile la penitenza e il perdono, giacché nella croce di Cristo otteniamo la redenzione dal peccato. La chiamata alla conversione e a credere al Vangelo del Regno, C che è un regno di giustizia, amore e pace, e alla cui luce saremo giudicati C è fondamentale per la catechesi.

    B Gesù dichiara che il Regno di Dio si inaugura con Lui, nella sua stessa persona.40 Rivela, infatti, che Egli stesso, costituito Signore, assume la realizzazione di quel Regno finché lo consegni, pienamente compiuto, al Padre, quando verrà di nuovo nella gloria.41 * Qui sulla terra il Regno è già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione +.42

    B Gesù indica, parimenti, che la comunità dei suoi discepoli, la sua Chiesa, * costituisce in terra il germe e l'inizio di questo Regno +43 e che, come fermento nella massa, ciò che essa desidera è che il regno di Dio cresca nel mondo come un albero immenso, incorporando tutti i popoli e tutte le culture. * La Chiesa è effettivamente e concretamente al servizio del Regno +.44

    B Gesù manifesta, finalmente, che la storia dell'umanità non cammina verso il nulla, ma che, con i suoi aspetti di grazia e peccato, è C in Lui C assunta da Dio per essere trasformata. Essa, nel suo attuale pellegrinare verso la casa del Padre, offre già una pregustazione del mondo futuro, dove, assunta e purificata, raggiungerà la sua perfezione. * L'evangelizzazione non può non contenere l'annuncio profetico di un al di là, vocazione profonda e definitiva dell'uomo, in continuità e insieme discontinuità con la situazione presente +.45"

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  18. Di grazia: cosa avrebbero in comune queste Catechesi KERIGMATICHE DEL DIRETTORIO UNIVERSALE su cui si basa lo Statuto(e quindi gli Orientamenti NON POSSONO ESSERE DIVERSI) con quelle del Cammino che conosciamo?

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  19. Caro Francesco.
    Nelle note è esplicitato quale sia la Responsabilità dei Presbiteri e del Parroco. Si parla NON DI PRESBITERI DEL CNC ma di Presbiteri, PUNTO! Infatti dobbiamo confrontare lo Statuto con la realtà. Lo Statuto DICE CHIARAMENTE CHE la Comunità è Guidata, sottomessa e Santificata dai Sacerdoti che la Guidano alla luce dellO Statuto e del Magistero a cui gli Orientamenti sono subordinati (DOVREBBERO ESSERE).

    RispondiElimina
  20. ...la Realtà dice l'Opposto! Ma questo è un altro dicorso!

    RispondiElimina
  21. Ma la generica espressione "Presbiteri delegati dal parroco" nasconde in effetti , con la penuria di sacerdoti esistente, la libertà per il Cammino di scegliere il sacerdote di proprio gradimentom, presentarlo al parroco ed ottenerne facilissimamente la delega.

    Ti sembra?

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  22. Tutto in famiglia insomma(ovviamente neocatecumenale) e sotto la diretta ed esclusiva autorità dei catechisti.

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  23. Mi permetto di riportare qui un commento alla discussione precedente.

    cristiano ha detto:

    "non puo' essere la nostra liturgia a dividervi da noi, perche' la Chiesa l'ha dichiarata cattolica anch'essa. Quindi Pensa che NON sia una fonte possibile di divisione questo. Perche' voi si??"

    In quel "nostra" c`è la risposta!

    La Liturgia non è nostra, vostra, loro!

    LA LITURGIA È !

    Dicendo "nostra" cristiano ammette che il rituale nc è diverso, appartiene a loro, alle loro comunità è stato creato per le loro comunità, è un culto privato.
    Più chiaro di così !

    RispondiElimina
  24. Signor Veneranda ha detto...


    Art.9

    Il Neocatecumenato comincia nella parrocchia, su invito del parroco, con delle catechesi kerigmatiche,

    *****************

    c'è una ambiguità di fondo o do forma?
    mi spiego:
    il NC comincia..... mi scusi sig. Veneranda....ma in ambiente parrocchiale c'è già il CATECUMENATO CHE SI ATTUA CON LA PASTORALE DEL VESCOVO..ci sono GIA' I CATECHISTI DELLA PARROCCHIA..in che senso dunque COMINCIA?
    i catechisti della parrocchia che fine faranno?

    se NOI catechisti ABBIAMO il programma DIOCESANO (per esempio quest'anno c'è la la programmazione impostata fino al 2011), in quale modo VOI COMINCIATE e quante CATECHESI SI FARANNO?

    (veramente sarà la decima volta che faccio questa domanda...dal mese di luglio, vediamo se ora avrò risposta)

    ^___^

    Fraternamente CaterinaLD

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  25. Stando alle parole di Veneranda e a quanto prevede lo statuto neocatecumenale,il parroco dovrebbe affidare un percorso di neocatecumenato in parrocchia ai neocatecumenali dopo aver pienamente dimostrato di non poter procedere ad avviare un percorso "ordinario" per mancanza di catechisti o per altre serie ragioni.
    Tali ragioni ovviamente andrebbero valutate attentamente dal vescovo, che, a sua volta, dovrebbe invitare i neocatecumenali ecc. ecdc.

    Si tratta ovviamente di sogni a occhi aperti,perchè di fatto avviene il contrario: sono i ncn a recarsi dal parroco e/o dal vescovo e propongono dui offrire gratis un "pacchetto tutto compreso" di catechesi, tacndo ovviamente sul fatto che tali catechesi sono finalizzate alla creazione di cellule intraparrocchiali non intercomunicanti.

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  26. Scusate l'off topic: riporto alcune risposte illuminanti data oggi da Don Nicola Bux in una intervista della Radiovaticana:

    Il teologo Nicola Bux affronta in un libro la centralità della riforma liturgica nel Magistero di Benedetto XVI

    ◊ Restaurare nella liturgia un sapiente equilibrio tra innovazione e tradizione: è questo il cuore dell’opera riformatrice che sta attuando il Pontefice. E’ quanto sottolinea nel suo ultimo libro, “La rifoma di Benedetto XVI” edito di Piemme, il teologo don Nicola Bux, consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. In particolare, don Bux si sofferma sul Motu proprio Summorum Pontificum con il quale il Pontefice ha liberalizzato il rito latino. Il documento ha suscitato molte critiche anche nel mondo cattolico. Tuttavia, come spiega don Nicola Bux - al microfono di Alessandro Gisotti - non è un passo indietro ma piuttosto un “guardare avanti” riprendendo quanto di più bello c’è nella tradizione cattolica:

    R. - Purtroppo, negli ultimi anni, si è fatta strada l’idea di una liturgia “fai da te”, e cioè, praticamente, che ciascun sacerdote, ciascun gruppo, possa togliere e aggiungere quello che crede, in questo spazio di fede, dimenticando che invece noi riceviamo la liturgia da una tradizione di duemila anni. Liturgia vuol dire appunto azione sacra, che noi compiamo per ascoltare Dio, per rispondere a Lui, per offrire a Lui la nostra vita, e che dunque non può essere manipolata da alcuno, proprio perché l’uomo di ogni tempo ha il diritto di incontrare la fede cattolica. Il sacerdote è un ministro, cioè un servitore. Questa situazione che si è creata un po’ negli ultimi anni - e che, ripeto, nulla ha a che fare con lo spirito iniziale della riforma voluta dal Concilio - ha finito per creare nella Chiesa notevoli contrapposizioni e i problemi che tutti sappiamo. Quindi, l’atto del Santo Padre è stato un atto di giustizia, che peraltro era già preparato da altri interventi pazienti fatti da Giovanni Paolo II e anche da Paolo VI. L'intento è di dare dei correttivi all’interpretazione della innovazione della liturgia, perché la riforma liturgica spesso è stata presentata come una sorta di rivoluzione. In realtà, era solo un restauro e quindi come ogni restauro andava portato avanti con delicatezza e senza alterare i tratti fondamentali dell’immagine.


    D. - Come recuperare il senso del sacro che oggi va disperdendosi? Una preoccupazione molto presente a Benedetto XVI...


    R. - Il senso del sacro vuol dire il senso della presenza di Dio, perché la parola sacro significa un qualcosa che non è il risultato delle mie mani. Quindi, sacro è Dio che è presente. L’immagine più classica della Bibbia è il roveto ardente e la voce di Dio che dice a Mosè “Sta’ attento, non ti avvicinare, togliti i sandali, perchè questo luogo è santo”. Santo perché Dio è presente. Quando si parla di sacro, si deve intendere che i luoghi che noi chiamiamo appunto sacri, edifici sacri, devono essere tali: devono invitare ed aiutare ad incontrare la presenza di Dio. Diciamo che senza la presenza di Dio, la liturgia non ha senso, è un rito vuoto, in cui noi stessi ci esibiamo. Credo che l’atto di Benedetto XVI sia quello di restituire alla liturgia questo senso fondamentale, di essere dinanzi alla Sua presenza, come diciamo noi stessi: “Siamo stati ammessi alla tua presenza, a compiere il servizio sacerdotale”.

    RispondiElimina
  27. Francesco....ce l'hai integrale l'intervista?
    ^___^

    SUGGERISCO di acquistare il libro, io l'ho quasi finito di leggere ^___^
    E REGALATELO

    RispondiElimina
  28. E' integrale già,Caterina (brevissima, come vedi)

    Il libro l'ho commissionato poco fa su internet (abito sulle montagne, mica esco e vado in negozio come voi)

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  29. E su queste montagne Don Nicola è già venuto due volte.
    E' un uomo di Dio( ed è anche sorprendentemente spiritoso e allegro).

    RispondiElimina
  30. Cavolo, se me lo dicevi te lo mandavo io per regalo ^___^

    RispondiElimina
  31. Grazie,Caterina,ma l'avrò fra qualche giorno.

    Per ricambiare la prossima volta che incontrerò Don Nicola Bux ti farò parlare al telefono con lui.
    Cuntent?

    RispondiElimina
  32. @ Caterina,

    Se vuoi, puoi abbonarti alle newsletter di radiovaticana, come ho fatto io, e ogni giorno,in genere dopo le 17,00 ti arriva tutto il notiziario in html.

    RispondiElimina
  33. E' un uomo di Dio( ed è anche sorprendentemente spiritoso e allegro).

    è snello, vivacissimo... vi ho raccontato qualcuna delle sue battute micidiali al convegmo di settembre ;)

    RispondiElimina
  34. Francesco ha detto...
    Grazie,Caterina,ma l'avrò fra qualche giorno.

    Per ricambiare la prossima volta che incontrerò Don Nicola Bux ti farò parlare al telefono con lui.
    Cuntent?


    *********************

    SSSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

    Grazie!
    ^___^

    RispondiElimina
  35. CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 17 ottobre 2008 (ZENIT.org).- "Il Sinodo dei Vescovi ha ascoltato l'esperienza nell'annuncio della Parola di Dio dei movimenti ecclesiali e della nuove comunità, che ha rinnovato la vita di milioni di persone, spesso molto lontane dalla Chiesa.

    Questo venerdì è risuonata nell'aula sinodale la testimonianza di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, i cui statuti sono stati approvati recentemente dalla Santa Sede come uno dei frutti del Concilio Vaticano II.
    (...)
    IL CAMMINO NEOCATECUMENALE E' STATO IL MOVIMENTO PIU' CITATO NEGLI INTERVENTI DEI VESCOVI, SEMPRE POSITIVAMENTE, a causa del rinnovamento che sta portando nella scoperta o riscoperta della Parola. E' stato citato spesso anche il Movimento dei Focolari".


    A coloro che vanno contro il Papa e i Vescovi, sia sufficiente Sir 20,18:
    "Meglio scivolare al suolo che con la lingua, perciò la caduta dei perversi verrà presto".

    RispondiElimina
  36. Osserviamo attentamente questo passaggio dello Statuto che stiamo analizzando:

    Nella celebrazione conclusiva del primo scrutinio, dopo l’iscrizione del nome, chiedono alla Chiesa di essere aiutati a maturare nella fede per compiere le opere di vita eterna, e ricevono il segno della croce gloriosa di Cristo, che illumina il ruolo salvifico che ha la croce nella vita di ciascuno.
    2ª. Nella seconda tappa, di analoga durata, i neocatecumeni celebrano le grandi tappe della storia della salvezza: Abramo, Esodo, Deserto, Terra promessa, ecc., e viene dato loro un tempo perché provino a se stessi la sincerità dell’intenzione di seguire Gesù Cristo, alla luce della sua Parola: «Non potete servire a Dio e al denaro» (Mt 6,24).
    Nella celebrazione conclusiva del secondo scrutinio, rinnovano davanti alla Chiesa la rinuncia al demonio e manifestano la volontà di servire solo Dio. In seguito studiano e celebrano le principali figure bibliche: Adamo, Eva, Caino, Abele, Noè, ecc., alla luce di Cristo.
    .
    --------

    C'è una lacuna vistosa e fortemente sospetta: tra il primo e il secondo scrutinio infatti nel cammino neocatecumenale c'è una tappa fondamentale, propedeutica, secondo loro, al II scrutinio, LO SHEMA.
    Più che una tappa, dicono, è una tromba che dà la sveglia al cristiano tiepido e pigro affinchè si prepari a "rinunciare agli idoli"(in particolare,il denaro).
    E, non essendo una tappa vera e propria del neocatecumenato, non viene neppure menzionata in questo passo dello Statuto.

    £ppure,percentualmente, è il momento in cui più alto è il numero degli abbandoni del Cammino, uno dei momenti più duri in cui il neocatecumeno, viene brutalmente messo di fronte alla propria realtà (loro usano il termine "sporcizia"), scorticato letteralmente nella propria coscienza: ogn i suo affetto(la famiglia,il lavoro,persino il tempo libero), ogni suo avere, ogni sua elaborazione intellettuale o morale, vengono letteralmente demoliti( o si cerca di farlo), considerando tutto e tutti solo ed esclusivamente "idoli" di cui liberarsi, cui rinunciare .
    Tant'è vero che "simbolicamente" si chiede un segno tangibile di tale rinuncia, qualcosa di "concreto" cui si è attaccati o venalmente attaccati ( del denaro, un libretto di assegni,un libretto di pensione o, in mancanza d'altro, persino una collana, un orologio).


    BNon so fino a qual punto lOICA preveda tutto questo o se lo preveda.

    RispondiElimina
  37. Francesco, il punto è proprio questo!

    Lo Statuto NON RIPORTA GRAN PARTE della Prassi del CNC!!!


    Riguardo lo Shema, confermo quello che hai detto. La "tromba" per me è stata quella che ha suonato L'USCITA!

    Ma leggendo attentamente lo Statuto, tenuto conto della ambiguità, scopriamo che il CNC nella sua Prassi è UN'ALTRA COSA rispetto ciò che è descritto nello statuto!

    Infatti, le "fasi, tappe e passaggi" dello statuto e lo "scrutinio" che lo Statuto "descrive" NON HANNO NULLA A CHE VEDERE con ciò che il CNC fa di prassi!

    Sarà interessante vedere cosa è specificato nelle note riguardo l'effettiva struttura dello "scrutinio"...!! Sarebbe interessante sentire Veneranda :)

    RispondiElimina
  38. Stephanos78 ha detto...
    Sarebbe interessante sentire Veneranda :)

    *********************

    ....per piacere....ci si metta in fila....anch'io attendo che il Sig. Veneranda risponda alla mia osservazione che gli propongo dal mese di luglio e che ho riproposto qui dentro più sopra....^___^

    RispondiElimina
  39. Veneranda ha altro a cui pensare....: è periodo di convivenze di riporto, di indottrinamento alla grande.Quest'anno poi, con lo statuto definitivo, tutto sarà permesso!

    RispondiElimina
  40. ...Ricordate il Rica?

    "...Per significare l'azione di Dio in questo lavoro di preparazione, opportunamente si potranno usare alcuni riti propri del catecumenato che rispondono alla condizione e all'utilità spirituale di questi adulti come le consegne del Simbolo, della Preghiera del Signore (Padre nostro) o anche dei Vangeli."

    Anche se con maggiore enfasi, i Riti descritti nello Statuto si collegano e si ispirano a questo dettato:

    - Lectio Divina, Liturgia della Parola che scandisce le Tappe;
    - Santa Messa come fondamento per il cetecumenato POST battesimale
    - Le tappe presentate come momenti scanditi da Riti ADATTI, come appunto la Consegna della Bibbia (conclusione catechesi iniziali), il richiamo alla conversione negli "scrutini", la Consegna del Breviario, lo studio delle "tappe e delle figure Bibliche nella Salvezza", la Consegna del Simbolo, la Consegna della Preghiera del Signore.

    Domanda: Dove sta lo svolgimento della prassi NC come lo conosciamo?

    Dove sta il Primo Scrutinio, ad esempio, come lo conosciamo?

    RispondiElimina
  41. Per chi,come noi, conosce,almeno in parte, lo svolgersi delle tappe del Cammino, lo statuto con le sue sommarie descrizioni di esse non dice assolutamente nulla!

    RispondiElimina
  42. ...oppure dice che ciò che abbiamo visto E' UN ALTRO "CAMMINO"... E questo è quello che dimostrano gli Statuti. Nonostante le ambiguità, su cui ovviamente Kiko fa i suoi giri di valzer

    RispondiElimina
  43. ...E "l'altro Cammino", ovvero quello Reale e studiato da Kiko, con la sua Gerarchia, la sua Dottrina e Teologia, la sua "nuova estetica", i suoi simboli, FINCHE' PERDURERA' LA "FORMA PRIVATA" SARA' L'UNICO "CAMMINO" ESISTENTE!

    ...Ergo (come dic Cate^__^), l'unico modo per concepire l'integrazione e la Vera Comunione con il CnC sarebbe quello di "spersonalizzarlo"... Di togliere la sua identità e "mettere" quella Cattolica del Santo Padre Benedetto! Un metodo "di catecumenato post-battesimale" pensato come la Lettera del Santo Padre ha evidenziato!

    Ma la domanda è questa: come potrà mai avvenire questa integrazione?

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  44. FUORI ONDA E NOVITA' IN ARRIVO
    ^__^

    Il cardinale nigeriano Francis Arinze, infatti, ha già compiuto 75 anni e il 23 novembre celebrerà il 50° di sacerdozio. Prima di Natale, o all’inizio dell’anno, dovrebbe lasciare il posto al cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, arcivescovo di Toledo.

    ***********

    se la previsione sarà esatta....arriverebbe dunque, dunque UN CATECHISTA DI SANTA ROMANA CHIESA...^___^ e la scelta non mi sembra casuale....
    il card. Llovera infatti è Presidente della Commissione per l’Insegnamento e la Catechesi nonchè aggregato alla Commissione per L'ECCLESIA DEI....

    tutto un programma....

    idem per la Congregazione per la disciplina dei Sacramenti retto da mons. Malcom Ranjith che avrebbe chiesto espressamente di ritornare a lavorare in Patria...ma ancora non si conosce il nome del futuro sostituto...

    ^___^

    Preghiamo intanto per questi progetti di Benedetto XVI, tutti volti alla RESTAURAZIONE LITURGICA E CATECHETICA....

    RispondiElimina
  45. P.S. il card. Lovera, se la previsione sarà corretta, è anche membro della segreteria DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE....

    ^___^

    RispondiElimina
  46. Art 19 comma 2:

    " Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica. "

    Questo articolo rende CHIARO come il sole, alla luce delle migliaia di volte in cui nello Statuto si ripete che il catecumenato post-battesimale differisce per SOSTANZA (e non per forma) da quello pre-batesimale, alla luce dell'OICA appunto, alla luce del Direttorio generale della Catechesi, che il "Rito" dello Scrutinio DIFFERISCE da quello "ordinario" eseguito per i battezzandi.

    Abbiamo visto in cosa debbano consistere questi riti, alla luce del Direttorio Universale Cattolico, del Rica. E abbiamo visto che nello Statuto, in ispirazone a questa Normativa, si segue questa traccia.

    Nello speicifico in questo articolo si esplicita, stavolta senza il minimo DUBBIO, come debbano svolgersi questi Riti ADATTI. Guardate la Nota a cosa rimanda:

    Can. 220 - Non è lecito ad alcuno ledere illegittimamente la buona fama di cui uno gode, o violare il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità....

    Hai capito?!

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  47. Leggete cosa dice il Direttorio Generale della Catechesi, citato negli articoli che descrivono le tappe del CnC:

    "85. I compiti fondamentali della catechesi sono:

    B Favorire la conoscenza della fede

    Colui che ha incontrato Cristo desidera conoscerlo il più possibile, come pure desidera conoscere il disegno del Padre che egli rivelò. La conoscenza dei contenuti della fede (fides quae) è richiesta dalla adesione alla fede (fides qua).24 Già nell'ordine umano, l'amore per una persona porta a volerla conoscere sempre di più. La catechesi deve condurre, pertanto, a * comprendere progressivamente tutta la verità del progetto divino +,25 introducendo i discepoli di Gesù Cristo nella conoscenza della Tradizione e della Scrittura, la quale è la * scienza sublime di Cristo + (Fil 3,8).26

    L'approfondimento nella conoscenza della fede illumina cristianamente l'esistenza umana, alimenta la vita di fede e abilita altresì a rendere ragione di essa nel mondo. La consegna del simbolo, compendio della Scrittura e della fede della Chiesa, esprime la realizzazione di questo compito.

    B L'educazione liturgica

    Infatti, * Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, in modo speciale nelle azioni liturgiche. +27 La comunione con Gesù Cristo conduce a celebrare la sua presenza salvifica nei sacramenti e, particolarmente, nella Eucaristia. La Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli cristiani siano condotti a quella partecipazione piena, consapevole e attiva che esigono la natura della liturgia medesima e la dignità del loro sacerdozio battesimale.28 Per questo, la catechesi, oltre a favorire la conoscenza del significato della liturgia e dei sacramenti, deve educare i discepoli di Gesù Cristo * all'orazione, al ringraziamento, alla penitenza, alla domanda fiduciosa, al senso comunitario, al linguaggio simbolico... +;29 poiché tutto ciò è necessario affinché vi sia una vera vita liturgica [ndr: ovviamente la Liturgia a cui si riferisce è quella Immutabile Cattolica].

    B La formazione morale

    La conversione a Gesù Cristo implica il camminare al suo seguito. La catechesi deve, pertanto, trasmettere ai discepoli gli atteggiamenti propri del Maestro. Questi intraprendono così un cammino di trasformazione interiore, nel quale, partecipando al mistero pasquale del Signore, * passano dall'uomo vecchio all'uomo nuovo in Cristo +.30 Il Discorso della Montagna, nel quale Gesù riprende il decalogo e gli imprime lo spirito delle beatitudini,31 è un riferimento indispensabile nella formazione morale, oggi tanto necessaria. L'evangelizzazione, che comporta anche l'annuncio e la proposta morale +,32 diffonde tutta la sua forza interpellante quando, unitamente alla parola annunciata sa offrire anche la parola vissuta. Questa testimonianza morale, alla quale prepara la catechesi, deve saper mostrare le conseguenze sociali delle esigenze evangeliche.33

    B Insegnare a pregare

    La comunione con Gesù Cristo conduce i discepoli ad assumere l'atteggiamento orante e contemplativo che ebbe il Maestro. Imparare a pregare con Gesù è pregare con i medesimi sentimenti con i quali Egli si rivolgeva al Padre: l'adorazione, la lode, il ringraziamento, la confidenza filiale, la supplica, l'ammirazione per la sua gloria. Questi sentimenti si riflettono nel Padre Nostro, la preghiera che Gesù insegnò ai discepoli e che è modello di ogni preghiera cristiana. La * consegna del Padre Nostro +,34 sintesi di tutto il Vangelo,35 è, pertanto, vera espressione della realizzazione di questo compito. Quando la catechesi è permeata da un clima di preghiera l'apprendimento di tutta la vita cristiana raggiunge la sua profondità. Questo clima si fa particolarmente necessario quando il catecumeno e i catechizzandi si trovano di fronte agli aspetti più esigenti del Vangelo e si sentono deboli, o quando scoprono C meravigliati C l'azione di Dio nella loro vita."

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  48. Amici, Veneranda aveva risposto a modo suo nel messaggio delle 23.15, che ho pubblicato solo ora...

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  49. Ho letto lo spot di Veneranda delle 23,15.
    A quanto egli dice ieri nell'aula sinodale c'è stato tutto un elogio sperticato da parte di TUTTI i presenti al Cammin o Neocatecumenale.

    Che abbiano scoperto finalmente la "nuova "Chiesa?

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  50. Dice Veneranda (molto amorevolmente!):

    A coloro che vanno contro il Papa e i Vescovi, sia sufficiente Sir 20,18:
    "Meglio scivolare al suolo che con la lingua, perciò la caduta dei perversi verrà presto".



    Stiamo parlando di coloro che non hanno rispettato le norme Papali, la coscienza dei fedeli, la Liturgia Universale, la Parrocchia e il cuore delle persone???

    Beh, ha ragione Venranda! VI BASTI QUESTO VERSETTO DEL SIRACIDE! MAGARI FATECI UNA SCRUTATIO!

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  51. Veneranda, nella sua arroganza primigenia fondata sulla falsità, è da sempre un vero maestro.
    E' un tipo che ...va sempre in profondità!

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  52. Ecco il grande e tanto elogiato discorso di Kiko Arguello alò Sinodo sulla Parola (Fonte Zenith)
    --------


    Sig. Francisco José GÓMEZ ARGÜELLO WIRTZ, Co-Fondatore del Cammino Neocatecumenale (SPAGNA)

    Sono riconoscente al Santo Padre per l'invito a partecipare a questo Sinodo, e soprattutto siamo profondamente grati per l'approvazione definitiva dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, che lo riconosce come frutto del Concilio, lo definisce come una modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana e dell'educazione permanente della fede, lo dota di personalità giuridica pubblica, e lo offre ai Vescovi come uno strumento al servizio della loro missione di evangelizzazione.
    L'annuncio del kerygma: che Dio ha risuscitato dalla morte Gesù e lo ha costituito Kyrios, perché si possa annunciare a tutti gli uomini la conversione e la vita eterna: Dio ce l'ha fatto vivere e sperimentare con grande sorpresa e meraviglia in mezzo ai poveri delle baracche di Palomeras Altas in Madrid, dove abbiamo scoperto il tripode sul quale si basa la vita cristiana: parola di Dio, liturgia e comunità.
    Così uno dei tre pilastri del Cammino è la Parola di Dio, celebrata in piccola comunità.
    Nelle catechesi iniziali i neocatecumeni ascoltano la predicazione del kerygma e ricevono le chiavi ermeneutiche necessarie per l'ascolto della Parola: vedere in Gesù Cristo il centro e il compimento delle Scritture e mettere i fatti della propria vita sotto la luce della Sua Parola Quest'iniziazione alla Scrittura viene sigillata in una celebrazione della Parola, in cui i partecipanti ricevono la Bibbia dalle mani del Vescovo, garante della sua autentica interpretazione. Iniziano così un cammino di riscoperta della fede alla luce della Parola che illumina la propria storia come storia di salvezza.
    Il Cammino Neocatecumenale, ora approvato definitivamente dalla Santa Sede, è così uno strumento offerto ai pastori della Chiesa per l'attuazione della nuova evangelizzazione, che apre un cammino di iniziazione cristiana per i lontani nelle parrocchie.

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  53. Dice Kiko:

    ...Nelle catechesi iniziali i neocatecumeni ascoltano la predicazione del kerygma e ricevono le chiavi ermeneutiche necessarie per l'ascolto della Parola:


    Vi risulta?
    Io non ho ricevuto nessuna "chiave ermeneutica", ma soltanto indicazioni sulla nuova struttura di chiesa pensata da Kiko: comunità unite in un catechumenium;tanti cathecumenia nel mondo sotto la diretta giurisdizione dei catechisti e, al vertice della piramide, dei tre "iniziatori". Stop.

    Forse Kiko per "chiavi ermeneutiche" per l'ascolto della Parola intende che tutti i "camminanti" DEVONO ascoltare e obbedire, senza pensare e dire nulla.

    Ma è dunque questa la "conversione" di cui parla il signor Arguello? E tutta qui?Basta veramente frequentare il Cammino nel pacchetto tutto compreso che esso offre per "convertirsi"?

    RispondiElimina
  54. In realtà Arguello si è circondato di eccellenti giuristi che lo hanno consigliato perfettamente.
    Effettivamente il PCL ha consegnato a Kiko Arguello con lo statuto un perfetto strumento per trasformare la Chiesa, per rinnovarla, per riformarla nel senso da lui voluto !
    Non so se il Cn è uno strumento, quello che è certo che lo statuto lo è.
    Basta vedere l`uso che ne stanno facendo Arguello e i suoi nc.
    Continuo ad affermare, e non saranno certo uno o più articoli di uno statuto ad imperdirmi di farlo, che per me il Cn NON è uno strumento di formazione e iniziazione cattolica.
    Almeno fino a quando avrà una prassi catechetica e liturgica diversa da quella della Chiesa cattolica.
    È il mio semplice buon senso a suggerirmelo.
    Io mi sento come il clown, anche se non sono teologo, citato da Chilsom, mi sembra di gridare, di dire cose evidenti, di dire, attenzione c`è il fuoco, la Barca sta bruciando, oppure, la Barca sta affondando, prende acqua, e nessuno mi ascolta!
    Anzi chi brucia, taglia, lacera, rovina è lodato!
    Mah!

    RispondiElimina
  55. 'veneranda's friend ha detto...
    CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 17 ottobre 2008


    ******************

    sig. Veneranda....forse non si è reso conto che al Sinodo stanno partecipando molti altri LAICI E FONDATORI....il suo non è stato l'unico, ma lei si è accorto solo di lui....amen!

    Da Zenit è più di una settimana che sono pubblicati TUTTI GLI INTERVENTI, ma lei non si è reso conto neppure di quando intervenendo il card. Levada ha detto esplicitamente che l'unica interpretazione valida della Scrittura è quella LEGATA ALLA TEOLOGIA DELLA CHIESA E AL SUO MAGISTERO (parole ripetute dal Papa)....lei riporta il suo fondatore, MINACCIA ALTRI CATTOLICI RITORCENDO CONTRO DI ESSI LA SCRITTURA.....poi si rifiuta anche di rispondere alle innocentissime domande....

    Molto deludente sig. Veneranda....è da luglio che lei finge di non leggere...
    l'unica comprensione è dunque una netta divisione che voi stessi desiderate mantenere....

    se vuole ocupare bene il suo tempo si rilegga la mia domanda....

    RispondiElimina
  56. Sig. Francisco José GÓMEZ ARGÜELLO WIRTZ, Co-Fondatore del Cammino Neocatecumenale (SPAGNA)

    Sono riconoscente al Santo Padre per l'invito a partecipare a questo Sinodo, e soprattutto siamo profondamente grati per l'approvazione definitiva dello Statuto del Cammino Neocatecumenale, che lo riconosce come frutto del Concilio, lo definisce come una modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana

    ***************

    COME "UNA MODALITA'.....UNA MODALITA'....UNA MODALITA'.."
    esattamente il contrario di ciò che dice sig. Veneranda e swan (sono forse la medesima persona? ^___^)

    dunque UNA MODALITA', NON L'UNICA....una modalita' fra le tante che la chiesa ha gia' riconosciuto....

    Amen!

    RispondiElimina
  57. Esatto Caterina!
    Veneranda ama contemplarsi, non si cura di rispondere, lancia sofismi e altri ragionamenti sovente confusi che lui solo capisce, del resto lo scopo non è di farsi capire o spiegare ma creare confusione nella mente altrui, dando l`illusione di una certa cultura, veneranda crede poter prendere il potere su chi lo legge o ascolta, crede potere destabilizzare i suoi interlocutori, ma non funziona almeno qui su questo blog, temo al contrario che il supercatechista neocatecumenale che si fa chiamare veneranda, sia molto ascoltato nel cammino.
    E l`amico di veneranda che ha scritto qui, e che ha una lettura molto selettiva dei lavori del Sinodo è a buona scuola.
    Tale il maestro tale l`allievo.

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  58. lo definisce come una modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana

    così "lo definisce" lo statuto, dice Kiko, ma non è detto che così si considerino e si autodeterminino loro...

    per me è più attendibile Veneranda che pontifica sul blog che Kiko in quel contesto....

    Ricordate la differenza tra "ad intra" e "ad extra", come nelle migliori sette gnostiche?
    Ci sono delle cose che i NC non diranno mai all'esterno, ma questa dell'identità sta molto a acuore al Sig. Veneranda...

    comunque oggi è lo shabbat... dovremo attendere per la risposta, se vorrà...

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  59. Ricordo una catechesi neocatecumenale sullo shabbat,lunghissima e intervallata da canti sefarditi.
    Fu esattamente quando ci comunicarono il progetto di costruzione della Domus Galilaeae e aprirono le sottoscrizioni straordinarie tra tutti i fratelli di comunità.

    Per chi volesse vedere anche l'abbigliamento ebraico indossato da alcuni cantori alla Domus Galilaeae c'è disponibile questo filmato:

    http://it.youtube.com/watch?v=sYoAN6QMGq4

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  60. PAROLE DEL PAPA AL SINODO DEL 14 OTTOBRE SCORSO (Fonte Osservatore Romano )

    Il Concilio dice, seguendo una regola fondamentale di ogni interpretazione di un testo letterario, che la Scrittura è da interpretare nello stesso spirito nel quale è stata scritta ed indica di conseguenza tre elementi metodologici fondamentali al fine di tener conto della dimensione divina, pneumatologica della Bibbia: si deve cioè 1) interpretare il testo tenendo presente l'unità di tutta la Scrittura; questo oggi si chiama esegesi canonica; al tempo del Concilio questo termine non era stato ancora creato, ma il Concilio dice la stessa cosa: occorre tener presente l'unità di tutta la Scrittura; 2) si deve poi tener presente la viva tradizione di tutta la Chiesa, e finalmente 3) bisogna osservare l'analogia della fede. Solo dove i due livelli metodologici, quello storico-critico e quello teologico, sono osservati, si può parlare di una esegesi teologica - di una esegesi adeguata a questo Libro.

    ---

    Oggi il cosiddetto mainstream dell'esegesi in Germania nega, per esempio, che il Signore abbia istituito la Santa Eucaristia e dice che la salma di Gesù sarebbe rimasta nella tomba. La Resurrezione non sarebbe un avvenimento storico, ma una visione teologica. Questo avviene perché manca un'ermeneutica della fede: si afferma allora un'ermeneutica filosofica profana, che nega la possibilità dell'ingresso e della presenza reale del Divino nella storia. La conseguenza dell'assenza del secondo livello metodologico è che si è creato un profondo fossato tra esegesi scientifica e Lectio divina. Proprio di qui scaturisce a volte una forma di perplessità anche nella preparazione delle omelie. Dove l'esegesi non è teologia, la Scrittura non può essere l'anima della teologia e, viceversa, dove la teologia non è essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha più fondamento.

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  61. Caro Francesco, a partire dal filmato che hai messo su youtube, ne ho guardati altri, che dire se non che sarebbe stato meglio che non li vedessi!
    NON è possibile che ciò che ho visto sia considerata una messa cattolica!
    NON è possibile che quel rituale faccia parte della pastorale liturgica della parrocchia, che sia persino chiamato a migliorare la veglia pasquale !
    Sì,sarebbe stato meglio che non vedessi quello che ho visto!
    Ecco questo è un momento in cui devo controllare la collera che sento salire in me.
    Vado a pregare.
    Buona serata a tutti .

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  62. NON è possibile che quel rituale faccia parte della pastorale liturgica della parrocchia, che sia persino chiamato a migliorare la veglia pasquale !


    ..abbi fiducia Emma! Ne parlaremo nella III e ultima parte di questa analisi, quando parleremo della Liturgia a cui DOVREBBE partecipare il CNC e come emerge negli Statuti... TI ASSICURO CHE UNA LETTURA ATTENTA MOSTRA COSA CHE NESSUN "VENERANDO" POTRA' NEGARE!

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  63. Grazie Stephanos.
    Posso dire che il filmato che più mi ha sconvolto è quello in cui si vede il cardinal Rylko, raccogliersi davanti al doppio Tabernacolo (so che nel cammino non si chiama così), dove erano stati deposti, dopo essere stati portati in processione, la Bibbia e il Santissimo Sacramento.
    Sconvolta di vedere quel doppio armadio e sconvolta di vedere un cardinale raccogliersi davanti a quel doppio "tabernacolo", davanti ad un armadio che contiene il Corpo di Cristo, armadio ricoperto da un velo NERO.
    Dovrebbe essere inconcepibile, ma è purtroppo una realtà, dovremmo vedere chi è depositario della sana dottrina reagire ma così non è.
    Evito di parlare dei canti, delle danze, del candelabro ebreo, delle pagnotte, dello spazio liturgico completamente sconvolto.
    E questo è uno strumento di formazione e iniziazione cattolica.

    RispondiElimina
  64. Buona sera,
    da un paio di giorni che seguo questo forum perchè nella mia parrocchia inizieranno per la prima volta le catechesi,e volevo conoscere che cosa è. Ma non ho capito bene tutto quello che avete scritto sull'identita del cammino.
    Il mio parroco ne parla bene come anche il mio vescovo.
    Possono essere loro fuori dalla chiesa?
    ora non so cosa fare illuminatemi.

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  65. Possono essere loro fuori dalla chiesa?
    ora non so cosa fare illuminatemi.


    se da quello che hai seguito finora non hai trovato sufficiente illuminazione, puoi consultare con pazienza il sito http://www.internetica.it/neocatecumenali

    ma se non riesci ad ammettere che il tuo parroco e il tuo vescovo possano essere fallibili perché magari il loro giudizio è falsato da molti elementi ricorrenti in queste situazioni (il che non li metterebbe 'fuori' dalla Chiesa, ma nella schiera degli 'erranti'), qualunque cosa potremmo dirti, sarebbe completamente inutile...

    Ci sono molti modi di essere fallibili:

    . se la carenza di informazione, dipende ignoranza o da culpa in vigilando
    . se ci si è lasciati 'ammaliare' da qualcosa che a prima vista appare molto appetibile, ma nasconde insidie spirituali ed è lontana dalla Verità
    . se ci si è lasciati 'convincere' da generose donazioni in denaro... che magari sono molti utili per la pastorale, ma per l'anima molto meno...
    . se ci si è lasciati 'ricattare' per ogni possibile ragione (casi molto più frequenti di quanto immaginabile)

    Ci sono molti modi per essere 'fuori' dalla Chiesa pur credendo di esserci dentro...

    Potrebbe valere anche per noi, se non fossimo ancorati al Magistero di sempre e non vivessimo la nostra Fede nel Signore Gesù

    RispondiElimina
  66. Intervista sul Sinodo a Radio Vaticana:

    Un Sinodo, dunque, che ha fortemente presente il suo obiettivo pastorale e missionario, come conferma ai nostri microfoni Sr. Nuria Calduch Benages, docente di Teologia Biblica dell’Antico Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana e partecipante al Sinodo in qualità di esperta:


    R. - Questo Sinodo non è un Sinodo rivolto agli esperti, agli esegeti. E' un Sinodo con uno scopo prioritariamente pastorale e missionario. Penso che il suo contributo avrà incidenza nella vita della Chiesa, nella vita dei fedeli.


    D. - La presenza delle donne è numerosa, tra le uditrici e le esperte, in questo stesso Sinodo. Qual è il suo parere?


    R. - E’ un dato importante che non va trascurato il fatto che siamo 25, siamo sei esperte e 19 uditrici, questo è un fatto unico nella storia della Chiesa. E’ molto significativo, nel senso che apre le porte ad un futuro, spero non molto lontano, nel quale la partecipazione aumenterà sempre di più. Oggi più che mai, ci sono tantissime donne non soltanto religiose ma laiche - specializzate in molti studi biblici, teologici, archeologici, in tante scienze anche affini alla Bibbia o alla teologia - che possono offrire un bel contributo.

    *******************

    pro-memoria per sig.Veneranda "non esiste solo Kiko e il CN"

    ^___^

    RispondiElimina
  67. un ha detto...
    Buona sera,
    da un paio di giorni che seguo questo forum perchè nella mia parrocchia inizieranno per la prima volta le catechesi,e volevo conoscere che cosa è. Ma non ho capito bene tutto quello che avete scritto sull'identita del cammino.
    Il mio parroco ne parla bene come anche il mio vescovo.
    Possono essere loro fuori dalla chiesa?
    ora non so cosa fare illuminatemi.

    **********************

    Alla domanda rispondo con un "NO" secco e preciso....^___^
    il problema è nella TUA IDENTITA'....se ti senti un NC allora prosegui così....resta tranquillo e non farti nessuna domanda.....
    Se scopri che la tua identità è di un essere LIBERO che può aggregarsi a forme di laicato presenti nella Chiesa, allora continua a CERCARE....con tutta onestà senza vedere gli altri come "nemici", ma per difendere la tua appartenenza alla PARROCCHIA la quale NON è uno strumento del CN ma semmai viceversa....
    ^___^

    Fraternamente CaterinaLD

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  68. Per "un" .
    Penso che su questo sito e su Internetica, troverà abbondante documentazione, potrà leggerla, leggere direi sopratutto le testimonianze, che sono numerose.
    Questo è un sito di informazione.
    L`illuminazione non le verrrà da chi scrive qui ma dalla sua coscienza.
    Nell`intimo della sua coscienza, sentirà la voce giusta.
    Detto questo, domandi al parroco e al vescovo se conoscono i contenuti delle catechesi neocatecumenali.
    È bene che lei sappia che i catechisti sono nel Cn considerati ispirati dallo Spirito Santo e sono fedeli e obbedienti interpreti del pensiero di Kiko Arguello, le cui catechesi orali sono ancora allo studio delle Congregazioni competenti in Vaticano, questo forse non glielo diranno.

    È bene che lei sappia che alla fine di questa catechesi, le sarà chiesto di formare una comunità con gli altri partecipanti alla catechesi e si troverà così membro del cammino neocatecumenale.
    È stato testimoniato qui quanto sia difficile resistere e dire "no grazie non mi interessa" tanto il coinvolgimento emozionale nel CN è forte e fondamentale.

    È bene che lei sappia che cosa implicherà per lei e per la sua famiglia un`adesione al cammino neocatecumenale. E bene che lei si informi sul percorso, sugli scrutini, sulle decime.

    È bene che lei sappia che una volta membro del Cn, se desidera uscirne saranno fatte ogni sorta di pressione su di lei e sarà considerato perduto, abbandonato da Cristo e un traditore.

    È bene che lei sappia che il rituale inventato dall`iniziatore del CN non è quello della Chiesa cattolica.
    È bene che lei sappia che vivrà in margine della parrocchia, che celebrerà la Santa Eucaristia in sale separate, il sabato e non la domenica.

    Se poi la sua coscienza le suggerirà di entrare in una comunità neocatecumenale, nessuno può farle fare l`economia di un`esperienza che è forse necessaria alla sua vita.

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  69. Vorrei solo corregegrmi, rileggendomi ho visto che ho scritto che il rituale di Kiko Arguello non è quello della Chiesa cattolica.
    È evidente che volevo dire che il rituale nc non è conforme alla Sacra Liturgia cattolica, anche se i nc, vorrebbero far credere che è una modalità del NOM, la "nostra" messa, come amano dire !

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  70. Leggo sul sul blog "Camminarenellachiesa" un'apologia sovrabbondante delle parole usate da Kiko Arguello davanti al Papa in Piazza San Pietro in occasione della Pentecoste 2006. Sul sito collaterale a questo blog e anche nei links di questo blog chni vuole può trovare l'intero discorso, ma, visto che qui stiamo parlando di Statuto, io mi soffermerei ancora una volta su un passaggio peculiare che occorre evidentemente ancora una volta ribadire convenientemente.

    Dice Kiko al Papa:

    “La chiesa oggi assiste ad una crisi in atto della società. Mentre l’umanità è alla svolta di un’era nuova, compiti di una gravità e ampiezza immensa attendono la Chiesa , come nelle epoche più tragiche della sua storia. Si tratta di mettere a confronto con le energie vivificanti e perenni dell’evangelo il mondo moderno”.
    Il Papa Giovanni XXIII ha profetizzato quello che ci sommerge oggi, la “svolta di una era nuova”, la postmodernità, l’ateismo nihilista, l’apostasia dell’Europa. L’Apocalisse dice che l’Agnello sgozzato vince la bestia.

    Perchè i cristiani diventino questo agnello hanno bisogno dei carismi, delle nuove realtà ecclesiali, i movimenti e le nuove comunità.


    "Hanno bisogno dei carismi, delle nuove realtà ecclesiali,i movimenti e le nuove comunità" Stop!

    Dunque duemila anni di storia della Chiesa, quel fiume in piena di carismi che ne hanno costellato la Storia, San Francesco, San Domenico, lo stesso Sant'Ignazio di Loyola, per citare tre tgra i più grandi campioni della fede, oggi,secondo Kiko, hanno esaurito la loro funzione, non servono più.
    Oggi,secondo Kiko, i carismi si sono tutti ritirati e concentrati sui "movimenti e le nuove comunità".

    Ne prendiamo atto con grande perplessità, anche perchè lo Statuto del Cammino Neocatecumenale parla dei suoi carismi come una goccia nel mare dei carismi antichi e nuovi della Chiesa.

    O abbiamo letto male?

    RispondiElimina
  71. Peraltro la continua insistenza di Kiko sulla Chiesa dimidiata tra "Istituzione e carisma", tra Pietro e Paolo, ci fa sorgere il dubbio fondatissimo che la sua teologia abbia qualcosa di palesemente mutuato dai teologi della "Scuola di Tubinga"(la mainstream esegetica di cui ha parlato Benedetto XVI cinque giorni fa al Sinodo).
    Quella scuola che mette in evidenza il contrasto fra una Chiesa ebraica, il cui esponente principale sarebbe Pietro, e una Chiesa ellenistica o dei gentili, rappresentata da Paolo di Tarso. I testi del Nuovo testamento sarebbero una sintesi fra una teologia primitiva, da attribuirsi alla fazione di Pietro, e una più elaborata, maturata in ambiente paolino. Baur, fondatore di questa scuola esegetica che tanto affascina Kiko, propose, come criterio contenutistico di autenticità per i testi, la presenza - appunto - di testimonianze di questo conflitto ideologico.

    RispondiElimina
  72. Emma ha detto...
    Per "un" .


    Se poi la sua coscienza le suggerirà di entrare in una comunità neocatecumenale, nessuno può farle fare l`economia di un`esperienza che è forse necessaria alla sua vita.


    ***********************


    SUBLIME!!!!!!!

    ^___^

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