martedì 15 giugno 2021

Quando il nemico sei tu. Dalla "Catechesi sul Cammino" del secondo scrutinio neocatecumenale (V)

Proseguiamo con la lettura della Catechesi sul Cammino dagli Orientamenti alle équipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale del Cammino Neocatecumenale (1977)In questa catechesi Kiko tratteggia le modalità di proseguimento successive al secondo passaggio, in un lungo e contorto discorso dal quale abbiamo estrapolato sette aspetti salienti. Kiko presenta ai fratelli un Cammino di:

2) Opposizione agli sforzi verso la santità, considerati idolatrici.
3) Sovversione della giustizia divina e del libero arbitrio.
4) Accettazione supina (salvo privilegi) dei peccati altrui, presentata come amore al nemico.
5) Inclusione di criminali impenitenti, perché nessuna vittima è migliore del suo carnefice. (Qui di seguito)
6) Precarietà, spirituale e materiale, imposta come stile di vita. (Parte I, Parte II)
7) Liberazione dai Estorsione dei beni materiali, coperta dall'arcano.

Siamo alla quinta parte: Un cammino di inclusione di criminali impenitenti, perché "nessuna vittima è migliore del suo carnefice".
"Se poi tu ami l'iniquità e mandi in rovina te stesso, non è possibile che tu pretenda ti sia affidato il prossimo da amare come te stesso, perché come perderesti te stesso con il tuo modo di amarti, così faresti perdere il tuo prossimo amandolo allo stesso modo."

Sant' Agostino
Nelle parti precedenti abbiamo visto che, secondo il "copione di scena" del Secondo Passaggio, il cammino del popolo neocatecumenale prosegue d'ora in poi per una discesa agli inferi segnata da una controversa libertà di peccare e da un eretico dovere di lasciar peccare; e che, come una vera setta, il Cammino si serve di questi torbidi insegnamenti per garantirsi la sussistenza.

In questo clima di grande comprensione verso peccato e peccatore, quale rimedio ha in serbo il Cammino per i fratelli danneggiati dai peccati altrui? Poco o niente di consolante, alla faccia della fraternità. 

Risalta, lungo tutto il mamotreto, l'insistente pressione ideologica esercitata sulle vittime sia presenti che future allo scopo di inibirne, anche preventivamente, il retto giudizio. Le vittime sono chiamate al perdono incondizionato ed all'accettazione lassista, cioè ad agevolare la vita terrena del nemico ma non quella spirituale: salvo fugaci eccezioni (pagg. 90, 102), non si parla con altrettanta insistenza del dovere di arginare o di correggere il peccatore. Il pericolo pubblico che arreca danno al prossimo va lasciato imperversare. Si occuperà Dio della sua conversione.

Con stridente contrasto prendiamo atto del desolante quanto miserabile silenzio normativo nei confronti del peccatore, il quale non viene esortato, con la sollecitudine che sarebbe dovuta, a considerare le gravi conseguenze del suo peccato, né a pentirsi e tantomeno a riparare, come invece Madre Chiesa comanda. L'ideologia neocatecumenale ne protegge persino la reputazione: vietato pensare alcunché di male del nemico e persino del criminale, figuriamoci esprimere un retto giudizio: viene immediatamente squalificato come "mormorazione" (pagg. 31, 36,  52, 57, 65, 73, 82, 103,  160, 214).

Il pretesto pseudo-religioso di siffatta asimmetria è quello di farsi testimoni, nel senso di emulatori ed interpreti, di una caricatura di amore divino che il Cammino spaccia per incondizionato, cioè privo di giustizia di fronte al peccato dell'uomo. Nella visione neocatecumenale Dio non è giudice e non retribuisce. Egli desidera tuttavia la nostra conversione e ciò deve passare attraverso i guai che Egli stesso ci manda e la passiva sottomissione alla libertà dei peccatori (pagg. 82, 88, 89, 103-108, 136, 150). La dottrina neocatecumenale assicura che la non-resistenza al male convertirebbe gli animi.

Nella realtà dei fatti l'obbligatorietà di tale sottomissione cieca e perlopiù non sorretta da vocazioni mistiche, danneggia la fede cattolica, lobotomizza i fratelli e ripugna i cattolici detti "della domenica".

L'ingiustizia programmatica del Cammino si fonda non in una presunta "spiritualità superiore" e "più impegnativa dello sciocco cattolicesimo della domenica" - come i "catechisti" sono tenuti ad insegnare ai loro catechizzati - ma nella natura intrinsecamente "quartomondista" dell'iniquo sistema neocatecumenale. 

Il popolo in cammino si divide in una maggioranza di vittime ed una minoranza di carnefici, questi ultimi essendo, in definitiva, i beneficiari materiali di tutta l'operazione neocatecumenale (v.  articoli di riepilogo). L'ideologia su cui si regge questa dittatura unisce in sé il comunismo delle colpe, a detrimento dei fratelli semplici e meno colpevoli, ed il capitalismo dell'immunità (anche penale!) di cui beneficiano solo pochi VIP.

"Vuoi conoscere qualcuno che ti ama così come sei? Vieni e vedi!",
così recitava la locandina anonima del Cammino Neocatecumenale.

Il comunismo o egualitarismo delle colpe è il pregiudizio ideologico dell'uguale colpevolezza per tutti, per il quale nessuna vittima ha il diritto di sentirsi meno peccatrice del suo carneficeLe colpe dei grandi peccatori vengono costantemente sminuite, mentre sono esagerate quelle dei fratelli più innocenti, che devono "convincersi di peccato" (pag. 63 - che significa, in gergo neocatecumenale, "riconoscersi peccatore davanti ai fratelli, ben oltre i fatti reali"). Vengono enfatizzate anche e soprattutto le colpe delle vittime, alcune delle quali vengono persino inviate a chiedere perdono al loro persecutore prendendosi così la colpa del suo peccato, con la scusa della "riconciliazione". 

Dice infatti Kiko, a pag 77 (attenzione - allerta eresia) :

Ma voi credete che sono assassini solo quelli che stanno in galera! Voi siete anche assassini quando dite alla vostra moglie: tu sei pazza. E voi credete che sono adultere solo le prostitute. Quando voi guardate una donna desiderandola già siete adulteri.

Ma voi dite: non con la stessa intensità! Bisogna guardare la intensità, la gradualità del peccato, le circostanzeQuesto lo dite voi. Questo non lo dice il Vangelo.  

No, questo non "lo dite voi" ma lo dice  il Catechismo della fin troppo paziente Chiesa Cattolica che Kiko millanta pubblicamente di voler servire mentre in realtà la sta sovvertendo. Da madre giusta e protettiva, la Chiesa ci insegna precisamente lgradualità del peccato, e della penitenza  corrispondente. All'eretico egocentrico e mormoratore che predica il contrario, rispondiamo che, così come non tutti gli angeli sono caduti giù dal cielo insieme a Satana, allo stesso modo non è automatico che, se un grosso peccatore tocca il fondo del marciume dei suoi peccati e continua a scavare, la stessa cosa debba inevitabilmente succedere a chiunque altro. Non è questa la vera prudenza a cui Madre Chiesa ci invita.

Bisogna sempre tenere a mente che i 
grossi peccatori, spinti da satanica invidia, predicano ed augurano la loro stessa caduta a chiunque. Quando essi adocchiano qualcuno in grazia fanno di tutto per trascinarlo nel loro stesso fango, all'unico abietto scopo di dimostrare che la virtù (altrui) è semplice decorazione, avendo come fine ultimo il tentativo di diminuire o sporcare la perfezione di Dio stesso.  

Il capitalismo delle immunità è un privilegio di alcuni VIP neocatecumenali e magnati del peccato che si macchiano anche ripetutamente di lordure particolarmente spregevoli: vi troviamo  pedofili, truffatoriassassini (cfr. pagg. 77, 82, 150) eccetera. Essi godono di una protezione incredibile da parte della "base", la quale viene appositamente manipolata tramite credenze opprimenti ed eretiche: Gesù Cristo quale esempio e modello di come ci si lascia distruggere dai peccati altrui senza opporre la minima resistenza (pagg. 50, 52, 54, 55, 59, 60, 66, 82, 105, 106, 124, 132, 149, 211) e Dio Padre indifferente ai nostri peccati, salvo farsi presente "in fondo alla palude", a "kenosis" completata, per manifestare la sua potenza (pag. 29, 77). 

Leggiamo a pag. 145 (v. 
anche a pagg. 76, 89, 90, 141, 144, 148):

[...] Tutto il mondo è scandalizzato. Da che cosa? Dalla libertà. Da quale libertà? E' scandalizzato dal peccato. E' scandalizzato dal fatto che un uomo possa peccarepossa far del malepossa far dannoNon lo sopporta. Non lo sopportiamo. Invece Dio lo sopporta.

Nominare la divina sopportazione fa rivolgere il pensiero del cattolico a Dio lento all'ira, qualificazione dell'Altissimo che ricorre più volte nella Bibbia. Tuttavia, alla luce di 50 anni di incongruenze e di misfatti, sappiamo che Kiko non sta alludendo alla pazienza di Dio: qui si tratta né più né meno di un'altra formulazione del ben noto mantra "non resistete al male!!(pagg. 20, 44, 50, 51, 52, 55, 74, 75, 76, 103-108, 132).

Nel Cammino viene predicato che ogni male che Dio ci manda, compresi i peccati degli altriè per la nostra conversione, e contiene quindi anche del bene. Fin qui sembrerebbe di essere ancora nei dintorni del cattolicesimo (Rm 8, 28) se leggiamo la cosa nel senso che Dio, infinitamente buono e perfetto può in virtù della Sua santa volontà trarre il bene dal male che procuriamo a noi stessi ed agli altri a causa del vizio della nostra umana volontà

La dura realtà è che siamo invece sull'orlo di un abisso: il salto eretico arriva nel momento in cui diventa obbligatorio in ogni caso accettare l'operatore di iniquità nella propria vita come un redentore nelle mani di Dio e portatore della salvezza contenuta nel male stesso. Motivo per cui va permesso al "nemico" di dirigere il gioco, sull'esempio del falso Gesù Cristo predicato da Kiko. Tale eresia funge da potentissimo lasciapassare in mano ai peccatori autorizzati dal Cammino.

Questi autorizzati sono, purtroppo, anche "catechisti" e presbiteri ai quali mai dovrebbero essere affidate delle anime. Essi tradiscono la vocazione dei "più grandi tra voi" (Lc 22, 24-27) rinunciando a quell'ultimo posto nel mondo che è legato alla promessa dei primi posti nel Regno dei Cieli e preferendo i beni terreni: denaro, potere, sicurezze, privilegi, favori, impunità, prestigio, ... quegli stessi beni che ipocritamente gli stessi VIP fanno disprezzare e rifiutare ai fratelli semplici ed a proprio beneficio.

La predicazione kikiana: tanto orribile quanto assurda.
E infatti conoscendola se ne rimane tanto perplessi quanto orripilati. (Dipinto di Chris Austin)

Con satanica inversione, le dottrine del Cammino fanno accomodare i peccatori peggiori al posto d'onore ed allontanano verso il fondo i fratelli semplici, quelli che sarebbero i veri primi. A pag. 150 del mamotreto, nella Catechesi sul Cammino, Kiko introduce i fratelli nell'agevolazione della categoria dei carnefici tramite due esempi ad alto impatto emotivo ed appositamente incastrati l'uno nell'altro: quello di un pedofilo processato e quello di un linciaggio di piazza:

Mi ricordo che un ragazzo era stato processato perché l'avevano visto con una bambina: un ragazzo, mezzo mostro, che aveva il problema che gli piacevano* le bambine, che aveva di questi problemi, era un uomo perseguitato ecc.
Quest'uomo cominciò a convertirsi perché io gli dimostrai di non essere migliore di lui. Lui infatti pensava - guardate ciò che fa il demonio - che nessuno lo poteva amare. La solitudine quasi lo distruggeva e cosi era stato sul punto che lo impiccassero. Non era una cosa irrefrenabile in lui, non era malato, non era un vizio. Ma la società voleva farlo fuoriPerché si trattava di una bambinaperché poi la bambina rimase traumatizzata...
E se la gente trova un tipo così, lo afferra e lo lincia, non è vero? "E' uno schifoso, bisognerebbe ammazzarlo".

[NOTA *gli piacevano - ci vuole stomaco per minimizzare in questo modo le inclinazioni acconsentite di un pedofilo processato. Altrove però Kiko non usa la stessa delicatezza linguistica quando bestemmia il nome di Nostro Signore Gesù Cristo - chiediamo scusa ma a questo punto è doveroso riferire - definendolo "cr*tino"imb*cille"  "miser*bile seduto alla destra di Dio"  (Mamotreto del Primo Scrutinio, pagg. 19 e 20) - certo, per bocca d'ipotetici altri - ma intanto l'ha detto ed è scritto. Così come lo stesso guru non esita a dichiarare, testuali parole, che possiamo "scacciare a pedate" lo Spirito Santo  (pag. 172). La bocca parla dalla pienezza del cuore (Mt. 12,33-35) - e la sua è una fossa biologica in trabocco.]

Kiko interrompe a questo punto il racconto della vicenda del pedofilo per inserirne un'altra, non collegata alla prima ma ugualmente incresciosa: una folla, presa da una furia cieca e pregiudizievole, lincia un innocente sulla pubblica piazza. L'effetto di questo inserto speciale è di seminare nei fratelli un germe di senso di colpa a priori, il timore di essere un pezzo inanimato di quella folla assassina che lincia un innocente. Questo timore, instillato in modo del tutto irrazionale ed emotivo, sarà pronto ad accendersi ogniqualvolta si presenti il rischio di valutare il peccato altrui.

Qui Kiko sta mescolando i colpevoli tra gli innocenti ed abituando i fratelli al noto spirito del "grappolo" che si salva tutto insieme: o tutti o nessuno. Il retto giudizio che ci insegna la Madre Chiesa invece è innanzitutto personale e sottomesso alle virtù teologali e cardinali ed assume un carattere sociale di conseguenza.

Dopo la suggestione del linciaggio collettivo, Kiko prosegue con il racconto del pedofilo, giungendo al punto che intende "dimostrare": 

Stavo parlando di quel ragazzo. Cominciò a convertirsi ed ora è un uomo sposato, normale, perché il cristianesimo lo aiutò totalmente. Perché ha creduto che io non ero migliore di lui, e perché io non mi credevo migliore di lui, veramente. II Signore me lo ha concesso...
Il fatto è che io non sono migliore di qualsiasi degeneratoChe colpa ne ha lui [e quindi "che colpa ne ho io che non sono migliore di lui" n.d.r.]poveretto, se ha dei conflitti che gli vengono dal fatto che magari* sua madre voleva abortire perché lui era il quinto figlio? Che colpa ne hail poveretto, di queste cose? E poi soffrono conflitti, angosce e non so che altro. 
No, "Questo è un mostro, bisogna ammazzarlo!", così pensa il mondoPerché vi rendiate conto; se tu ami il mondo è questo quello che tu amiSe tu sei figlio di mamma tua non puoi essere cristiano, perché cosi la pensa tua madre, tua cognata, tua cugina, tuo padre. La Chiesa ti sta togliendo dal mondo e ti metterà nel mondo come sale** perché il mondo ha bisogno del contrario. Ha bisogno di misericordia e di comprensione.   
*magarie magari no: ecco un tipico esempio di giustificazionismo pervertitore. Per giudicare rettamente bisogna innanzitutto conoscere.

**sale: V. Catechesi del sale (pagg. 93-112) in cui Kiko chiama i neocatecumenali a lasciarsi "macinare e dissolvere" dai peccati altrui, assicurando che la sottomissione alla propria rovina farà convertire i nemici. Kiko ha dissolto abbondantemente il sale altrui ma il buon esempio non l'ha mai dato; neppure il pro-forma minimo di lasciare la direzione del Cammino a qualcun altro, come, per esempio, fece San Francesco quando fu il suo turno di "lasciarsi dissolvere".

È da sottolineare che nessuna parola viene spesa in favore della piccola vittima innocente, se si esclude una rapida menzione, in tono quasi colpevolizzante, del trauma della piccina, che ha attirato al pedofilo l'indignazione - ben meritata (Mt. 18,6) - della folla. Travisando intenzionalmente il concetto di carità cristiana, la dottrina neocatecumenale millanta che la conversione del peccatore passerebbe tramite il comunismo della colpa e l'inclusione incondizionata del "fratello criminale", salvandogli innanzitutto l'autostima e le relazioni (fine ultimo: salvare il Cammino): una volta salvate queste, il peccatore automaticamente si convertirà e non peccherà più. A modo suo, Kiko sta recitando la parte del Messia che salva l'adultera dalla lapidazione senza insistere sul dovere di smettere di peccare "vai e non peccare più" (cit.: in tutti i Vangeli, una pagina sì e una no).

In conclusione, per i fratelli diventa doveroso includere non solo il generico peccatore ma persino il pericoloso criminale, e come se fosse innocente. Avendo il Cammino negato la gradualità nel peccato, nessuna vittima è migliore del suo carnefice. Se poi il peccatore viene giudicato e, poverino, invece di mettersi in discussione alla luce dei comandamenti continua a peccare per non essere stato accettato, la colpa del suo peccato ricade su chi non l'ha accolto. Ed è così che il Cammino mette la volpe nel pollaio.

Vecchio volpone entrato nel pollaio con l'inganno.
 Spadroneggia finché può. Poi lo fanno smettere.

Tra le notizie che arrivano dal mondo reale, invece, sappiamo bene che il guru della setta neocatecumenale  disobbedisce sfacciatamente alla gerarchia ecclesiastica ma, quanto a lui, non si lascia disobbedire, né interrogare né contraddire da alcuno: figuriamoci se si lascia "offendere nell'onore profondamentecosa che egli prospetta invece del tutto seriamente ai fratelli semplici (pag. 51). Del resto, anche volendolo aggredire nell'onore, andrebbe prima risolto il problema tecnico di capire dove sia, il suo onore.

Vittime e carnefici, le parti sono assegnate, il mercato è aperto: la merce di scambio è il peccato, i carnefici vendono, le vittime comprano. Il Cammino, nelle persone di Kiko e cloni catechisti che si sostituiscono alla Giustizia Divina (pagg. 20, 21, 25, 74, 126, 184), regola gli scambi di questa merce. I ruoli sono strettamente stabiliti in completa autonomia rispetto alla Santa Chiesa. Leggiamo a pag 25: 

Questa parabola [del fico sterile n.d.r.] non si potrebbe capire assolutamente al di fuori di un contesto catecumenale [...]. Allora dice al giardiniere: "Taglialo!" Il giardiniere, leggasi catechista*, dice: "No Signore, aspetta un poco, lasciamolo ancora un anno, lo poterò, gli zapperò la terra; ecco, farò catechesi, gli farò ascoltare la Parola di Diogli urlerò, lo picchieròandrò a mangiare con luigli farò uno scrutiniogli dirò che è un cretino, che si va a condannare. Se dopo un anno non troverai ancora frutti** lo taglierò".

*"catechista" neocatecumenale, ripetitore di mamotreti, selezionato dai vertici del Cammino per ubbidienza agli stessi. Nel Cammino gli viene attribuita un'importanza superiore a quella del Sacerdote. **Il cammino chiama frutti di conversione il grado di conformità, nei fratelli, agli ordini dei catechisti, cioè ai mamotreti.

Sant'Agostino (354 - 430) - Vita e Opere

Quando il nemico sei tu: agevolato, raccomandato, protetto, trasferito, ospitato, coccolato dal Cammino... ti dichiari "cattolico" sebbene non sia in alcun modo previsto per un cattolico (o sedicente tale) accomodarsi nella categoria dei carneficipedofili, stupratori, sodomiti, fornicatori, impuri, ladri, rapinatori, estorsori di decime, avari, ubriaconi, violatori del foro interno, maldicenti, sacrileghi, idolatri, oltraggiatori... (cfr. 1Cor 6,9-10) si devono tutti decidere: o cattolici o carnefici, tertium non datur. Le cose che Kiko non ti ha mai detto, te le dice Sant'Agostino, dal Discorso sulla Disciplina Cristiana, al punto 4.4: 
"È scritto appunto: Chi ama l'iniquità, odia la propria anima. Mi riferisco all'anima, ma potrei dire lo stesso quanto alla carne, che è la parte di minor valore dell'uomo: chi ama l'iniquità e odia la propria anima, tratta con turpitudine la propria carne.
Se poi tu ami l'iniquità e mandi in rovina te stesso, non è possibile che tu pretenda ti sia affidato il prossimo da amare come te stesso, perché come perderesti te stesso con il tuo modo di amarti, così faresti perdere il tuo prossimo amandolo allo stesso modo.

Ti proibisco dunque di amare alcuno, perché sia tu solo a perderti. Ti pongo l'alternativa: o correggere il tuo modo di amare o astenerti da ogni rapporto con altri."
Al punto 6.6:
"Dunque ama il prossimo, e questo è sufficiente. Amalo con lo stesso amore che hai per te stesso, non con lo stesso odio. Ma per amare il tuo prossimo come te stesso, importa prima che tu ami veramente te stesso. [...] Se chiederai in che modo tu debba amare te stesso, ti sentirai rispondere: Ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima. Come infatti l'uomo non poté crearsi da sé, così non è in grado di darsi da sé la felicità." 
Sant'Agostino da bravo Padre della Chiesa mette decisamente un freno a chiunque si costituisca nemico, e non lo fa di certo coccolandogli l'autostima ed il sentimento di inclusione ma intimandogli di smetterla di rovinare se stesso ed il prossimo. Il Santo ci ricorda che il collante che impedisce all'uomo di andare in pezzi non è il fatto di non venire squalificati a causa del proprio peccato (pretesa superba, nella fattispecie della vanità) ma l'amore a Dio, da cui scaturisce l'amore per se stessi e per il prossimo, avendo come strumento (e non come fine, come pretende Kiko), l'osservanza della legge che Dio ci ha dato, che vale per tutti, ed è quindi anche somma carità farla rispettare.

È necessario ribadire che Madre Chiesa, con le schiere dei suoi Santi, ci ricorda di tener presente costantemente che, messi nelle stesse condizioni di un altro che pecca, per piccolo o grande che sia il suo peccato, rischiamo di fare peggio di lui, in particolar modo se la Grazia Divina non ci sostiene. In questo senso non dobbiamo giudicare, cioè ritenerci a priori migliori di chiunque altro ed al sicuro da ogni caduta, seguendo l'esempio dei Santi che, nella loro grande chiaroveggenza, si ritengono sempre inferiori a tutti gli altri figli di Dio sotto il cielo.

Allo stesso modo e con lo stesso fine e cioè 
la salute dell'anima di tuttiè con grande umiltà e pari fermezza che dobbiamo evitare di metterci nelle condizioni di peccare, arginando peccato e peccatore (sia in noi stessi che negli altri), proprio perché nessuno, neppure un ipotetico "buono", può ritenersi superiore a qualcun altro.

Sap 1,13
Perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.

88 commenti:

  1. Leggere questo articolo mi ha riportato alla mente tante, troppe cose.
    L'analisi condotta sulla dottrina kikiana purtroppo è assolutamente vera in ogni singolo aspetto.
    Pare che dichiararsi peccatori, più peccatori di tutti, sia segno di umiltà, invece in realtà è solo uno dei modi più subliminali ed infidi che l'"iniziatore della via della perdizione" ha escogitato per lasciar circolare ogni tipo di peccato all'interno delle sue comunità.
    È l'annientamento del discernimento, la fine di ogni combattimento spirituale, la scomparsa di ogni giustizia e l'orgoglio di sentirsi ed essere peccatori recidivi amati da Dio.
    Kiko ha sempre teso all'annientamento della persona, per plasmarla ex novo secondo il suo insegnamento anti cristiano.
    Il suo è un percorso post-battesimale NON per riscoprire il dono sacramentale del Battesimo, ma per distruggerlo.

    Mi ricordo con ribrezzo come aveva ridotto a burattino senza cervello il responsabile dell'équipe regionale della mia regione. Lo chiamava pubblicamente sempre "cretino", sovente gli diceva "Tu sei un cretino!" e il poveretto lo prendeva quasi come un gesto d'affetto.
    La cosa si radicò talmente in profondo che si arrivò in pubblico, alla dimostrazione pratica di questo indottrinamento, con Kiko che domandava al malcapitato: "Cosa sei tu?" ed il poveretto, convinto di essere umile, rispondeva sorridendo: "Un cretino!", suscitando l'ilarità di tutti.
    Questo "cretino" poi, in quanto responsabile dell'équipe regionale, comandava su tutti e prendeva decisioni per gli altri.

    La cosa brutta è che anch'io all'epoca ragionavo così e sorridevo davanti a quella marionetta che si prestava a questo ignobile sketch, reputandolo davvero persona umile per come si faceva gratuitamente trattare.
    L'indottrinamento era pienamente riuscito e quel povero responsabile regionale era l'esempio per tutti. Così si doveva essere.

    Quando il Signore mi ha infine aperto gli occhi, mi si è mostrata la triste realtà: il pubblico, il teatrino, il burattinaio e la marionetta.

    Compiango tutti quelli che ancora assistono a questo demoralizzante spettacolo, pagando anche salati abbonamenti per consentire al baraccone di sopravvivere.

    Oggi, se per ipotesi irrealistica mi ritrovassi ancora in una di quelle assemblee, alla domanda di Kiko: "Cosa sei tu?", mi alzerei senza timore e risponderei al posto del povero burattino: "Lui è un figlio di Dio".
    È da questa certezza che partono i cristiani, non dal suo opposto, che Dio abbia sfornato soltanto candidati ad essere cretini eletti, per non dire di peggio.

    Ma il giudizio di Kiko e dei kikiani sulla Chiesa non è soltanto temerario, è un'opera che, come spesso anche qui testimoniano, tende a dare della Chiesa un'immagine di qualcosa completamente da rifare sul modello kikiano.
    Questo giudizio temerario, radicato in tutte le marionette kikiane, è molto pericoloso ed è come se il figlio, presuntuosamente disprezzando la Madre, si ritenesse in grado di sovvertirla riformarla, con la scusa di servirla.

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  3. Post che dimostra come Kiko strumentalizza il Vangelo interpretandolo in modo FONDAMENTALISTA rendendolo conforme al suo sentire e volere.

    Innanzi tutto il NON GIUDICARE di Gesù riguarda la coscienza delle persone non i comportamenti. Almeno non sempre.
    I comportamenti esteriori, specie quando sono peccati manifesti, si possono e spesso si devono giudicare anche, a volte, e per quanto è possibile, in relazione a chi li commette.

    Se perfino la Chiesa ha i suoi tribunali (che non pretendono di giudicare la coscienza del giudicato ma l'operato, consapevoli che questo è in relazione con la sua coscienza), significa che si può giudicare.
    Se San Paolo raccomanda che i Vescovi abbiano certi requisiti, significa che si può giudicare.

    Kiko confonde le cose perché la sua "teologia" è senza spessore.
    Come gli antichi ebrei lui tende a identificare il peccato col peccatore, ma "vernicia" questo concetto di melassa pseudo cristiana.
    Cioè: per Kiko, come per gli antichi ebrei, chi opera il male è sempre un lurido peccatore, ma poiché Gesù ha detto che è venuto per i peccatori (ma lui omette che li chiama a cambiare radicalmente vita) e poiché ha detto che questi supereranno i giusti (ma il senso è che i peccatori che si convertono spesso dimostrano il loro amore a Dio più generosamente di chi si adagiagia sugli allori di una vita in cui cerca di non peccare più per dovere che per amore), ne deduce che anche chi opera bene è sempre un lurido, esattamente come i peccatori, o forse peggio.

    E poiché Gesù ha detto di non giudicare, per Kiko non si può nemmeno giudicare i peccati in quanto legati alla persona.
    Le conseguenze sono che la Confessione sacramentale è molto svalutata e che chi reclama giustizia diventa il vero colpevole, anche se innocente.
    Questo, almeno, quello che appare evidente dalle parole di Kiko.

    Ma pretendere la salvezza senza merito, non è forse un peccato contro lo Spirito Santo?

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  4. Quello che fa Kiko e che poi proseguono i catechisti per decine d'anni è un vero e proprio ricondizionamento delle menti. Una affermazione è palesemente falsa? Basta ripeterla per un consistente numero di volte e con sufficiente determinazione per renderla vera. E nel momento in cui, anche per un solo aspetto, il tuo mondo di certezze morali viene capovolto, la tua mente diventa disponibile ad accettare tutte le altre incongruenze.
    In modo oltremodo ripetitivo nelle catechesi del secondo passaggio si insiste nel considerare tutti come dei criminali: chi dice pazza alla moglie è un omicida, di conseguenza, e di converso, un omicida è semplicemente uno che 'ha perso la pazienza' (cfr. la catechesi al Family Day sul femminicidio).
    Naturalmente Kiko si serve delle assonanze del Vangelo, laddove Gesù, invece, non assolve chi dice pazzo al fratello, ma condanna. Oppure il monito a non desiderare la donna d'altri perché già si commette adulterio con lei, non è certo un argomento scagionante per chi commette adulterio, tutt'altro!
    Kiko relativizza il male, lo equipara, trasforma gli impulsi a volte irrefrenabili della mente (quelli che i confessori ritengono che non siano peccato se non vi si consente con la volontà) in delitti, allo scopo non di creare un maggior presidio morale, ma allo scopo di normalizzare e nullificare i peccati peggiori e le azioni più infamanti.
    Ringrazio come sempre Jubilate Deo per la chiarezza espositiva e per il modo scientifico con cui sa affrontare il volutamente caotico mamotreto per trarne le reali direttrici di pensiero.
    Cattolici neocatecumenali: questo è il condizionamento a cui siete sottoposti! Considero perciò normale e fisiologico che vengano qua a commentare dei poveretti che ci vogliono insegnare a 'non giudicare' le palesi eresie del guru: si tratta in fondo di persone che da anni vengono sottoposte al martellamento di questi insegnamenti profondamente amorali e distorti.

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    1. Da specificare anche la quantita di volte che uno si sottopone al 2ndo scrutinio, almeno 3 volte prima di passarlo. Per assicurarsi che le vaccate siano ben impresse nella mente dei catecumeni. Non ho mai sentito di nessuno che passa lo scrutinio la prima volta, questo perche ascoltare una sola volta le catechesi sballate, non si installano nella mente...

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    2. Un più lo si fa ripetere volentieri per reiterare gli scrutini scarnificando le coscienze e la vendita dei beni per rimpolpare invece chi una coscienza non ce l'ha.

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  5. Dalle esperienze varie che ho avuto negli scambi "spirituali" con il cammino neocatecumenale, alcuni aspetti che mi hanno sfavorevolmente impressionato sono stati:

    - l'uniformità e la prevedibilità del pensiero
    - la testardaggine
    - la cultura religiosa volutamente approssimativa
    - la regressione cognitiva dopo alcuni anni di frequentazione
    - la tristezza e la rassegnazione
    - il senso di scanzonata superiorità persino in posizioni palesemente erronee
    - la bruttezza della musica e delle icone
    - l'arroganza ed il disprezzo di tutto ciò che non puzza di neocatecumenale

    Ma questi, che già sarebbero mali sufficientementi, erano niente in confronto al rispetto satanico, da veri mostriciattoli pervertiti, che i catechisti ed i presbiteri ed i più fanatici dietro a loro, nutrivano nei confronti di chi, realmente o ipoteticamente, si lordava di peccati gravi ed in particolar modo di abusi commessi contro donne e bambini. Sicuramente perdonavano molto più volentieri l'abuso contro le donne che quello contro gli uomini.

    Catechisti e presbiteri fungevano da portoni spalancati, attirando al cammino ogni tipo di perversi dietro la promessa di amore incondizionato e senza prospettare la necessaria presa di coscienza del male compiuto, del bisogno di sforzo di conversione, e figuriamoci se pensavano alla riparazione.

    Promettevano solamente i benefici dell'"incontro con il Signore" che, sottinteso, era possibile unicamente in un "cammino più intenso", quello neocatecumenale - all'epoca provavano ancora a contrabbandarsi per cattolici e la gente gli credeva.

    Potevi essere lurido quanto ti pareva, per "salvarti" bastava "mettersi in cammino". La salvezza poi era lo stesso camminare e senza il cammino non c'era salvezza. Un giro in tondo, come il balletto intorno all'altare: quello è il cammino, e ve lo dicono pure sapendo che, pur essendo lì ogni sabato davanti ai vostri occhi, non lo capirete. Se questa non è satanica ironia.

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  6. Ringrazio Jubilate Deo anche per i richiami al Catechismo della Chiesa Cattolica, che dimostrano come sia impossibile far coesistere l'insegnamento di Kiko con la dottrina cattolica se non in funzione di antitesi l'uno dell'altro.

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  7. Al lassismo morale del Cammino riguardo a peccati gravissimi come la tolleranza degli abusi sessuali e perfino della pedofilia (dovuta sì al proprio tornaconto, ma motivata come se fosse una forma di umiltà), fa da contraltare un rigorismo che riguarda NON la morale della Chiesa, ma quella del Cammino, come la frequenza assidua a tutte le riunioni e al pagamento della decima.
    Questo significa che oltre a stravolgere la prassi liturgica e la dottrina della Chiesa, il Cammino stravolge anche la morale. E non potrebbe essere altrimenti.

    Personalmente classifico il Cammino nella variegata categoria dei progressisti modernisti, anche se per certi versi il suo modernismo è anomalo, in quanto, nella mia personale classificazione, il progressismo modernista si nota soprattutto nell'atteggiamento riguardo alla morale cattolica INTEGRALE, che non si riduce cioè all'apertura alla vita, ma che richiede tante altre cose, ad esempio la denuncia della pedofilia, il rispetto del foro interno, la Comunione dopo la confessione se si è commesso un peccato mortale, il rispetto delle specie eucaristiche, ecc.
    Per questo io considero don Lorenzo Milani tutt'altro che modernista e il Cammino un'espressione purissima di modernismo.

    Non tutti i modernisti sono lassisti in tutti gli aspetti della loro vita, ma sono lassisti solo riguardo alla morale cattolica integrale.
    C'è chi per ideali palesemente sbagliati fa enormi sacrifici e chi fa diete severe quanto il digiuno di certi eremiti... eppure conducono una vita estremamente dissoluta.
    Il lassismo consiste soprattutto nel fare ciò che, per dirla con San Paolo, detta il proprio ventre.

    I camminanti fanno tanti sacrifici per il ventre di Kiko e a loro non rimane che la soddisfazione terrena di sentirsi dei bravi camminanti e di apparirlo. Si accontentano di poco.

    Naturalmente estremizzo: c'è tutta una gradualità di appartenenza e di intima convinzione, ma se si applicano le parole di Kiko così come Kiko probabilmente vuole, cioè in senso letterale (visto anche che sembra incapace di dargli un altro senso), si arriva fino all'estremo.

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    1. @valentina, "chi dice pazza alla moglie è un omicida, di conseguenza, e di converso, un omicida è semplicemente uno che 'ha perso la pazienza' (cfr. la catechesi al Family Day sul femminicidio)." di conseguenza un omicida è uno che ha perso la pazienza. Chi l'ha detto? Dove sta scritto? Esiste per caso la regola che cambiando l'ordine degli addendi la somma non cambia anche per la grammatica? Un omicida resta un omicida e i vostri trucchetti argomentativi per rovesciare i discorsi fanno presa solo con qualche ignorante. Anche il discorso di kiko al Family Day sul femminicidio non avete capito (o forse avete cavalcato l'orda mediatica che aveva solo lo scopo di screditare il Family Day per compiacere la vostra kikofobia).
      https://amp-ilgiornale-it.cdn.ampproject.org/v/s/amp.ilgiornale.it/news/cronache/false-accuse-sul-femminicidio-processare-family-day-1144244.html?amp_js_v=a6&amp_gsa=1&usqp=mq331AQHKAFQArABIA%3D%3D#aoh=16237534929294&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&amp_tf=Da%20%251%24s&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.ilgiornale.it%2Fnews%2Fcronache%2Ffalse-accuse-sul-femminicidio-processare-family-day-1144244.html
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Modernismo è l'acronimo di :

      Mamotreti Osceni Decisamente Eretici Rovinano Neocatecumenali Irrecuperabilmente Suscitando Mastodontiche Orrorosità

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    3. Caro Fallacio, se fosse possibile tracciare il profilo di una persona che non segue l'"onda mediatica", ebbene, si descriverebbe esattamente chi collabora a Osservatorio!
      Ma visto che hai voluto mettere mano nella questione, invece di lasciarla cadere, come prudenza avrebbe dovuto consigliarti, ecco la sbobinatura del famoso discorso di Kiko dal palco del Family Day: quello stesso discorso che ha fatto sì che il neocatecumenale di lungo corso Gandolfini non gli permettesse più di parlare in occasione di successive manifestazioni:

      “…Questo del femminicidio, oggi stesso parla la dogna de quello che l’anno scorso ha ucciso due bambine bellissime, è sta-è stato trovato, cercato da tutta la polizia in Svizzera, e se sapeva che l’aveva rapito, no s’hanno trovata, trovato, e sappiamo che si ha ucciso. Ecco, sta-adesso c’è un, en Espagna c’è un macello, un uomo che ha ucciso cinque bambini, si chiama B e sta in carcere, eccetera. Tante, tante casi de questo tipo, donne uccise.

      Ma vi dico una cosa: dicono che questa violenza de genero è a causa della dualità maschio-femmina. Bene, noi diciamo che non è così. Questo uomo ha ucciso i bambini per un’altra ragione: porqué si questo uomo è un laico, è un secolarissato, ateo che ha lasciato de praticare, non va a Messa, il suo essere persona chi ce lo dà? L’amore della moglie.

      La moglie le dice como la obre del (?): tu sei mio marito! Tu sei, io te faccio, io te do il essere mio marito. E lui, seee questo, questo amore essere amato de la moglie. Ma si la moglie lo abbandona, y se va con un’altra donna, questo uomo può fare una scoperta inimmaginabile. De pronto, quella moglie gli ha tolto l’essere, non le ama più, l’essere amato, y esperimenta el non essere amato.

      Questo se chiama l’inferno, porqué Dio è amore. El primo moto che sente dentro, porqué ha una-sente una morte, tam profonda, tam profonda, che il primo moto è ucciderla. El secondo moto è como el dolore che sente, è così mistico porqué è siderale, è orr-orroroso, non essere amato ha piombato in un buco nero eterno. Allora pensa: como posso far capire a una moglie el danno che me ha fatto, la sofferenza che ho, che questo orribile, orribile, orribile. Ya so, ucciderò i bambini, e va y uccide i bambini.

      Porqué l’inferno esiste, Dio è amato, Dio è amore. Non es, allora questo, en queste situacion, non conoscono, como non hanno, como non sono cristiani. Allora nessuno le spiega l’antropologia cristiana, ya lo dite, l’ha detto nel fondo Shakespeare: to be or not to be, essere o non essere, dat i de question. Allora là, ecco il problema vero: chi dà noi l’essere, essere amato?”

      Insomma secondo Kiko un ateo sarebbe un omicida, e sarebbe nello stesso tempo perfettamente giustificato nell'uccidere moglie e bambini e chissà quante altre persone. Kiko nega l'esistenza di una morale e di un'etica, che noi che abbiamo fede sappiamo essere ispirata da Dio, ma che costituisce appunto una di quelle virtù naturali di cui tutti gli uomini sono dotati, insieme alla ragione e ai sentimenti di giustizia e di verità.
      Nota bene: siccome Gandolfini non gli ha più permesso di rovinargli le manifestazioni con i suoi discorsi demenziali, Kiko gli ha tolto l'appoggio 'numerico' delle comunità e pure l'appoggio politico alle elezioni per i candidati indicati dal movimento DNF di cui è a capo. A dimostrazione che il suo obbiettivo, sempre, sta nella propria auto esaltazione e non nel far qualcosa di buono per gli altri

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    4. "Porqué l’inferno esiste, Dio è amato, Dio è amore. Non es, allora questo, en queste situacion, non conoscono, como non hanno, como non sono cristiani. Allora nessuno le spiega l’antropologia cristiana, ya lo dite, l’ha detto nel fondo Shakespeare: to be or not to be, essere o non essere, dat i de question. Allora là, ecco il problema vero: chi dà noi l’essere, essere amato?” è un discorso filosofico che non potete capire evidentemente, come pochi hanno capito. L'uomo senza Dio non conosce l'amore, l'unico amore che conosce è quello della moglie, ma è un amore distorto, è un possesso. Quando questo amore finisce, piomba nell'inferno. La vita senza amore è un inferno, perché Dio è amore. Avete cavalcato L'ORDA mediatica contro il Family Day perché vi conveniva. Non c'è nessuna giustificazione, solo una spiegazione del moto omicida che si scatena in chi senza Dio non si sente amato e trasforma la sua vita in un inferno. La decisione di Gandolfini è stata solo politica visto come sono state travisate le sue parole, allora, dal popolo arcobaleno per screditare il Family Day, oggi dai cristiani pantofolai per screditare kiko.
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. Kikodixit a pag. 77
      (non si possono mettere tutti nei post perché causano allergie e fenomeni gastrointestinali gravi)

      =======

      "C'è gente capace di uccidere. Quando leggete sul giornale che un uomo ha infilato il coltello ad un altro, credete che lo volesse uccidere? No, fratelli, non se ne era reso conto.

      E quante volte sei stato nel tuo matrimonio tentato di prendere il coltello?

      Forse non c'era la mano. Ti può capitare che una frase detta ti faccia uscire fuori dai gangheri e quando ti sei reso conto là davanti a te c'è il sangue. Allora andate alla polizia.

      Tu questo lo leggi ogni giorno sul giornale: ma pensi che questo capiti agli altri, tu non c'entri in questo: è la cecità che esiste in tutta la società. Voi pensate che se siete un padrone non sareste un fascista, voi dite: "Io fascista no!" E allora..in Italia non c'è fascista. Non capisco come abbia fatto Mussolini, allora! In televisione a tutte le ore sentiamo parlare di antifascismo, ma forse che Stalin non era un peccatore? No, io no, sono gli altri peccatori e carogne. Noi siamo buoni.


      =======

      e così con questo trucchetto di arruffare tutti i discorsi e modulando il tono della voce, accostando dei concetti che appena ti giri un attimo fanno a cazzotti tra loro, ti ha convinto di essere il peggiore di tutti. È magia.

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    6. Pag. 147:

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      "Il sentirsi migliore degli altri ha portato al disastro della seconda guerra mondiale. Il popolo nazista, fondato ["fondato" = lapsus freudiano, n.d.r.] da Hitler, era un popolo di perfetti: la razza ariana. Si credevano gente superiore, per questo disprezzavano profondamente gli altri popoli. Questo è il fariseismo: i farisei disprezzavano il popolo. Colui che si crede buono disprezza sempre gli altri. [e chi disprezza la Chiesa e i cattolici della Domenica, invece. n.d.r.]

      Io molte volte, quando il Signore mi permette di vivere momenti di tortura o di angoscia, o momenti di paura, o momenti di peccato...mi ricordo: "E se c'è bisogno che sperimenti questo per aiutare i fratelli nel prossimo scrutinio? Perché, che. cosa credete? Che io voglia peccare? O che voglio far qualche cosa, ***** [censurato causa vomito, n.d.r.], arrabbiarmi con qualcuno, lasciare la preghiera? No.

      E se c'è bisogno che io pecchi per te? Chi sono io? Un marziano? Io non voglio essere un marziano in mezzo a voi; sarebbe mostruoso se lo fossi. Io sono uno come voi, un idiota, un peccatore.


      ======

      Mal comune mezzo gaudio, pecca tu che pecco anch'io, l'importante è non essere i primi della classe perché sicuramente quelli bravi sono falsi e str*** e nazifascisti, invece chi si avvoltola nel brago ha il "pregio della verità".

      Che dire. Se solo avesse fatto il cuoco, sarebbe durato di meno.

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    7. Grazie JD di averci risparmiato questa ulteriore sequenza del film di Quentin TaranKiko!
      Rispondo anche al commento precedente: ammazzare qualcuno perché ci ha fatto uno sgarbo è una reazione sinceramente eccessiva e che la stessa giustizia umana a volte diagnostica e punisce come patologica, a volte come criminale.
      Ma non è fisiologica, non è la norma: abbiamo dentro di noi un orrore del sangue che viene dalla nostra filogenesi e, per chi crede, da quella somiglianza che abbiamo con Dio e dall'echeggiare della proibizione divino di fronte al primo omicida, Caino.
      Kiko trasforma la patologia in fisiologia, il crimine in difficoltà caratteriale o esistenziale. Kiko perverte le tavole della Legge divina umana. Kiko considera normale che un marito massacri la moglie di botte, normale che una catechista metta le mani addosso ad un ragazzo: il crimine diventa normalità e la normalità crimine, perché ha relativizzato le norme; Kiko ha istituito un 'genderfluid' ante litteram, per cui chi oggi si sente assassino è assassino, e se domani si sente santo è santo, senza che ci sia nessuna evidenza reale del delitto il giorno prima o del comportamento meritorio il giorno dopo. Peccato che abbia fatto l'esempio sbagliato, gli arcobaleno l'avrebbero applaudito se fosse sbarcato sui loro temi, per esempio su quello del pedofilo a cui Kiko dimostrò d'essere da più di lui.

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    8. Qualche scudo umano di Kiko vorrebbe gentilmente spiegare come fa lo "spirito" a trasformare il significato lampante di queste parole che seguono?

      Perché paiono proprio le fondamenta di una setta, nel senso letterale di secta, "separata". Pag. 79 e numerose altre in Or. II Scrut.

      =======
      "Prima cosa, ritorniamo alla parola odiare. Dico che questo è autentico. Noi abbiamo visto che tanta gente non ha continuato nel cammino perché non ha odiato la moglie.

      Bisogna imparare ad odiare quando gli altri sono un ostacolo, sono nostra rovina. Ma questo non lo dice Gesù Cristo, lo dice già l'Antico Testamento, il Deuteronomio, cose tremende. La Parola dice: Sì, tua moglie ti vuole insegnare gli idoli, la ucciderai. Anche oggi se una famiglia ha un figlio che si sposa con un pagano dice che per te sarà come un gentile, un pubblicano. E tu non parlerai mai con lui. Per te sarà una persona morta.


      ====

      Qualcuno dà la soluzione?

      Elimina
  8. Il cammino richiama ad una sola ed unica norma in netta antitesi con Dio: "ama il male!". Questo il primo comandamento kikiano che induce al peccato e che condiziona tutte le altre direttive neocat.. Il peccatore incallito, vale a dire il catechista di turno che viaggia con i foglietti sporchi di menzogna e tradimento estrapolati dai mamotreti e che ne riporta fedelmente i contenuti permettendosi soltanto qualche sprazzo di meschina considerazione autonoma rivolta al malcapitato di turno e all'umiliazione della sua persona, trasgredisce e converte all'errore anche l'assemblea.

    Nel movimento n. si persegue la 'religione' del peccato, ove il punto focale è l'idolo.
    Inchinare il prossimo al peccato significa compiere la volontà del demonio e concedergli quella sudicia soddisfazione alla quale ambisce: raccogliere al suo cospetto quante più anime possibile con l'aiuto di uomini dediti allo scandalo. Nel vangelo si trova molteplici volte il verbo scandalizzare. Si tratta di un concetto metaforico di grande impatto che ben esplica l'indignazione di Gesù e di tutta la tradizione di fronte a coloro che causano la caduta di qualcuno sino a fargli perdere la fiducia in Dio - come succede in cammino -. I vangeli che parlano dello scandalo sono: Marco 9,42; Luca 17,1-2; Matteo 18,6-7. In questi testi si sostengono principalmente due cose:
    - «guai all’uomo attraverso il quale avvengono tali scandali»
    - «Questo merita che gli sia messa una macina al collo e che sia gettato in fondo al mare».
    (La 'violenza' di questi enunciati rende vivida la questione).

    Se per davvero si desidera attuare una benefica e dura lotta contro tutto ciò che spinge l’uomo a cadere nel peccato, a seguire quelle inclinazioni che contraddicono l’esistenza cristiana proposta dal Vangelo, allora bisogna abbandonare il cammino poiché, come J.D. mostra egregiamente, in esso sussistono delle "guide" che riproducono meticolosamente un copione stilato dal demonio - date le mistificazioni e la palese istigazione al peccato racchiuse in esso -.

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  9. Aspettiamo con ansia gli ultimi due post

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    1. Ti conviene invece centellinarli, perché ogni articolo di Jubilate Deo sul mamotreto, è una vera bomba al plutonio, capace di rivelare i meccanismi e gli obbiettivi dell'intera 'didattica' kikiana. Profitta soprattutto dei numerosi link al CCC, che svelano l'assoluta antiteticità dei ritornelli neocatecumenali rispetto alla autentica dottrina della Chiesa.

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  10. Dopo il settimo post, terremo le nostre conclusipni

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  11. Kiko mescola i colpevoli con gli innocenti, stravolgendo la sacra concezione di giustizia.

    «un ragazzo, mezzo mostro, che aveva il problema che gli piacevano* le bambine, che aveva di questi problemi, era un uomo perseguitato ecc.»

    Accuso un moto di disgusto e di rabbia dinanzi a questi concetti volutamente oltraggiosi e ostili. Afferma l'ignobile: "Era un uomo perseguitato", tentando di suscitare della misera pietà negli ascoltatori.

    "Quest'uomo cominciò a convertirsi perché io gli dimostrai di non essere migliore di lui.»

    E cosa dovremmo dedurre da queste parole? Chi è peggiore di un pedofilo se non satana in persona?

    (Fatto sta che Kiko istruisce al peccato, pertanto anche al male della perversione)

    «Ma la società voleva farlo fuori. Perché si trattava di una bambina, perché poi la bambina rimase traumatizzata...»

    Svilisce la sofferenza della bambina convertendo la sua innocenza in colpevolezza. Kiko le addossa infidamente la responsabilità delle difficoltà pratiche riscontrate dal mostro (non "mezzo mostro", ma "mostro!"), mortificando il suo dolore. In questa maniera la carogna la schernisce, umilia e ingiuria ulteriormente, rappresentando il tipico modus operandi del cammino: calpestare la vittima e premiare il carnefice.

    Basta questo stralcio di vergognosa catechesi per far sì che le persone dotate di una buona coscienza e dignità, si alzino dall'ipocrita sedia di plexiglass ed escano dalla saletta sbattendosi fragorosamente la porta alle spalle!

    "Il problemuccio è che le piacevano le bambine" come se fosse una circostanzq da niente, una faccenda da poter amministrare con delle sciocchezze kikiane (Io sono peggio di lui).
    La verità è una soltanto: l'anima che fino alla fine della propria vita terrena rimane tenacemente legata alla propria situazione di peccato mortale, morendo impenitente sarà necessariamente destinata all'inferno.

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  12. Buonasera, mi chiamo Enea e non faccio parte del cammino neocatecumenale, sono un semplice cattolico, ma con molti amici che fanno parte del cammino neocatecumenale. Non mi sono mai sentito da loro costretto o spinto verso il loro movimento, anzi ne parliamo tranquillamente e abbiamo spesso scambi di vedute. Sono incappato nel vostro sito e ho letto alcuni articoli. Volevo farvi solo una domanda, veramente per capire più approfonditamente il vostro punto di vista: il cammino neocatecumenale esiste da 50 anni ormai approvato con statuti da parte della Chiesa Cattolica dopo molti anni di approfondimenti e studi fatti da cardinali vescovi e persone preposte per questo (e non da persone normali come me); voi in questo sito lo denigrate (diciamo più ne parlate male) pensando che non sia un'opera divina. Mi chiedo: siete certi al 100%?????? Mi spiego: sulla Bibbia c'è scritto: "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare"; io penso che da cattolico non parlerei MAI male di QUALSIASI realtà ci sia all'interno della Madre Chiesa, anche fossi studioso di teologia o cose simili, proprio per non rischiare che la mia opinione sia falsa e che possa scandalizzare persone che altrimenti si sarebbero avvicinate a Cristo con questo movimento. Per non parlare del fatto che in qualsiasi movimento o anche all'interno delle chiese stesse ci sono persone che si approfittano di altre per scopi personali, ma non se ne deve fare di tutta l'erba un fascio. Spero di essere stato chiaro e ringrazio anticipatamente della vostra cortese risposta.

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    1. Caro Enea, quindi tu da cattolico non parleresti mai male di Marcial Maciel Degollado ? Eppure era a capo di un movimento approvato e validato dalla Chiesa.
      E Benedetto XVI l'ha definito "falso profeta".
      Chi ha ragione, tu o Benedetto XVI?

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    2. Ciao Anonimo, hai detto BENISSIMOOOOOO: Benedetto XVI l'ha definito falso profeta, quindi nel momento in cui la Chiesa si pronuncia allora sono d'accordo con la Chiesa. Ma se la Chiesa approva gli statuti del cammino neocatecumenale e lo conferma come movimento ecclesiale perché parlarne male? Caro anonimo ti rigiro la domanda che mi hai fatto: sul cammino neocatecumenale chi ha ragione la Chiesa o tu?

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    3. https://isoladipatmos.com/. Dom

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    4. Enea, colgo l'occasione per ribadire il metodo che usiamo per scrivere questa serie sul mamotreto del II Passaggio - parlo al plurale perché ci confrontiamo preventivamente tra autori prima di pubblicare.

      Con questo intervento voglio sottolineare che la nostra intenzione è quella di far chiarezza in materie torbide e controverse che hanno ferito tanti fratelli e non certo di parlar male dell'innocente.

      Ecco come procediamo:

      1) Leggiamo il mamotreto nella sua interezza più volte ed anche gli altri mamotreti a disposizione.

      2) Ne individuiamo i temi essenziali e ricorrenti, nel loro contesto e senza estrapolare, confrontandoci tra noi per cercare di essere il più precisi possibile.

      3) Li esaminiamo alla luce delle nostre esperienze decennali e di quelle di altri testimoni, sempre confrontandoci tra noi.

      4) Individuiamo i passi salienti che SINTETIZZANO le conclusioni raggiunte alla luce della lettura meditata (e supportata da Adorazione Eucaristica e preghiera perché ti assicuro che c'è da star male) e delle nostre esperienze.

      5) Confrontiamo la dottrina kika con la dottrina di Santa Madre Chiesa e con le biografie (autografe!) dei Santi Canonizzati e ne cogliamo differenze e deviazioni.

      6) A quel punto scriviamo le conclusioni sul blog, nel modo più sintetico e lineare che ci è possibile, mettendo in risalto anche la relazione causa-effetto tra la predicazione e le prassi che hanno ferito tanti.

      ------
      Bonus ad uso esclusivo dei neocat recalcitranti

      7) Alcuni lettori, avendo scorso velocemente solo il titolo del post, ci incolpano di aver fatto il contrario di ciò che effettivamente abbiamo fatto.

      8) Allora scriviamo qualche commento per spiegar loro ciò che essi non vogliono vedere ma niente da fare, ci tornano al punto precedente n 7), anche per quanto riguarda i commenti di spiegazione, e così via. Con loro restiamo a far la navetta tra il punto 7 e il punto 8.

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    5. Caro Enea, allora parliamo dell'ex vescovo di Guam, Apuron, che Kiko ha difeso pubblicamente nonostante fossero acclarate le sue nefandezze. E le eresie pronunciate da Kiko sono pubbliche allo stesso modo: sul peccato, sull'Eucarestia, sulla confessione. Ci sono i video su YouTube e sono scritte nei mamotetri.
      E non parlare di leggi solo quando ti fa comodo (vedi statuti e approvazioni): come mai la Decima (a proposito, come mai non se ne fa menzione nello statuto? ) dovrebbe essere rendicontata ai sensi del codice di diritto canonico. Come mai non lo è?

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    6. Il troll neocatecumenale che oggi ha scelto il nome di Enea dovrebbe aver capito, dai recentissimi avvenimenti, che lo Statuto è servito alla Chiesa per imbrigliare il Cammino e per controllarlo. Hanno voluto far credere che fosse una collana con medaglia, ma in realtà è un collarino antipulci per animali domestici.

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  13. Gentile Enea, visto che ci leggi da poco forse non hai colto quale sia l'obbiettivo principale del nostro Blog e i commenti da chi provengano in larga parte.
    Il blog si propone di fare chiarezza su cosa sia esattamente il Cammino neocatecumenale; sicuramente, dal momento che hai degli amici che vi appartengono, sai bene che non te ne parlano mai apertamente né ne descrivono le caratteristiche, le richieste, gli obblighi.
    Questo succede perché nel CN vige l'arcano, e cioè la raccomandazione di non svelare ciò che avviene all'interno del Cammino e della comunità ad altri perché 'non capirebbero'. Ora, se sei cattolico, sai che non c'è nulla nella Chiesa che debba essere tenuto nascosto, ma soprattutto che, se aderisci ad una esperienza cattolica, devi essere cosciente della sua struttura, delle sue future richieste, del suo costo anche in termini finanziari.
    Quindi noi non facciamo altro che rendere edotti gli altri di cosa comporta entrare in questo Cammino, quanto dura, che problemi può creare. E lo possiamo fare perché per la maggior parte siamo tutti stati in Cammino, qualcuno anche a certi livelli di importanza e di autorità.
    Dal momento che il CN arruola i suoi adepti nelle parrocchie, è chiaro che si rivolge ai cattolici (nonostante dichiari il contrario), quindi se le nostre spiegazioni indurranno qualcuno a non entrare in Cammino, poco male: ci sono mille altre esperienze religiose più libere, meno opache e mistificatorie.
    In questo articolo stiamo analizzando delle catechesi del leader del Cammino Kiko, per decenni imparate a memoria dai catechisti (istruiti a dichiarare d'essere ispirati dallo Spirito Santo) chiaramente contrarie all'insegnamento cattolico e chiaramente coercitive. Se ti interessa, puoi approfondire l'argomento. Il solo fatto che stiamo proponendo le 'catechesi ufficiali' ripetute ancor oggi a menadito, ti fa comprendere che non stiamo parlando di casi sporadici né che stiamo facendo di tutta l'erba un fascio. Buona lettura.

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    1. Enea è l'acronimo di :

      Eresie Neocatecumenali Esplicitamente Anacronistiche

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  14. https://isoladipatmos.com/il-romano-pontefice-e-contro-la-chiesa-e-i-suoi-santi-predecessori-che-secondo-il-mantra-dei-neocatecumenali-ci-hanno-approvati-ci-hanno-approvati/?fbclid=IwAR2KixXAcA0MC8RcylZKEoueseKj2c8s_lnDrt7J3CFP-nEhuMTpxxx8h00

    Con tanto di dedica a tutti i "Fallaci" che puntualmente intervengono sul blog dei "cristianucci" della domenica, preferendola al sabato degli "adulti" cristiani"!

    P.s. Buona lettura!

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  15. L altro giorno stavo ascoltando un amico che da poco sta frequentando la chiesa cattolica. Questo amico ha capito che se si vuole convertire deve abbandonare il peccato e sta pregando per questo. Poi disse che parlando con un catecumento, questi gli ripeteva sempre: Dio ti ama cosi come sei, non ti devi sforzare per cambiare...
    Questo mio amico fu cosi infastidito da tale commento che adesso ha un ripudio per il cammino...

    Questi si rovinano con le loro stesse mani (catechesi sballate)

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  16. Segnalo questo commento di Padre Ariel di Guardo (alias "criptochecca" secondo Fallacio)

    https://isoladipatmos.com/il-romano-pontefice-e-contro-la-chiesa-e-i-suoi-santi-predecessori-che-secondo-il-mantra-dei-neocatecumenali-ci-hanno-approvati-ci-hanno-approvati/

    Ps.. non perdete tempo ad insultarlo. Già lo avete fatto, vi siete fatti conoscere.

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    1. Don Ariel conosce fin troppo bene i neocatecumenali. In un altro articolo scriveva:

      "Anni fa mentre spiegavo il significato di Epifania ― ἐπιφανής / επιφάνεια ― un mega-catechista Neocatecumenale mi corresse dicendo che era più esatto parlare di teofania. Appena gli chiesi di spiegare a tutti i presenti il significato di teofania, partì per la tangente con discorsi illogici. Al che replicai: «Che cosa significa teofania?». A quel punto tentai di soccorrerlo: «Partiamo dal termine iniziale θεός, che cosa vuol dire?». E gli spiegai che θεός vuol dire Dio, che posto alla radice di ϑεοϕάνεια significa manifestazione della divinità. Questa la sua reazione: affermò ai presenti che con me non si poteva ragionare in quanto «prete superbo, ostile e chiuso» (!?)."

      Cioè sa bene quanto siano palloni gonfiati e come sono abituati a fingere di saperne e a vendere (a caro prezzo) chiacchiere sconclusionate a suon di grossi paroloni biblici dei quali non capiscono il significato.

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    2. @alect, mi posti il commento dove avrei chiamato don Ariel in questo modo? Se non lo trovi (e ne sono sicuro) prego di rettificare e non dire più falsità sul mio conto. Grazie.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. criptochecca...altro epiteto da aggiungere al nostro libro

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    4. @Fallacio
      Hai ragione.Non lo hai detto tu. Lo ha detto l'ennesimo anonimo.
      Quando sbaglio lo riconosco e chiedo scusa. Anche perchè la cosa in sè è abbastanza grave.

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  17. Nuovo lavoro di padre Ariel :
    https://isoladipatmos.com/il-romano-pontefice-e-contro-la-chiesa-e-i-suoi-santi-predecessori-che-secondo-il-mantra-dei-neocatecumenali-ci-hanno-approvati-ci-hanno-approvati/

    Frilù

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  18. Siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli.
    impara kiko

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  19. Rispondo ai vari commenti di Enea.

    Per qualificarsi come cattolici non basta sbandierare approvazioni. Come ti hanno già ricordato, può darsi il caso di un soggetto che guadagni tutta la stima del Papa (Giovanni Paolo II aveva un'enorme stima di Marcial Maciel) e che invece si rivela un "falso profeta" (può benissimo capitare che un Papa venga mal consigliato dai suoi più stretti collaboratori).

    Inoltre, l'approvazione di un movimento non rende automaticamente cattolico tutto ciò che dirà e farà qualunque membro prominente di tale movimento. La patente di guida non ti autorizza a infrangere le regole del Codice della Strada. Allo stesso modo uno Statuto non ti autorizza a celebrare carnevalate liturgiche, professare ambiguità dottrinali, opprimere (in modo molto sottile e poco caritatevole) gli adepti del movimento.

    Quando tu chiedi ai kikos com'è il Cammino, è come chiedere: "oste, è buono il vino?"

    Quindi, in qualità di "semplice cattolico", dovresti interrogarti non sul fatto che possano vantare uno Statuto, ma su come si pongono di fronte alla liturgia cattolica, come interpretano i rimproveri ricevuti dal Papa (sempreché ammettano di averli ricevuti), come intendono la loro appartenenza al Cammino rispetto all'appartenenza alla Chiesa, come reagirebbero di fronte ad un'eresia proclamata da uno dei loro capi, quanta libertà hanno sui loro soldi, sulle loro scelte di vita, sul loro impegno a marcare presenza alle riunioni neocatecumenali. Sono quelli i frutti da cui si vede l'albero.

    Infatti la Chiesa non è una federazione di movimenti dove ognuno dotato di Statuto può fare il bello e il cattivo tempo in tema liturgico, dottrinale, disciplinare, familiare, ecclesiale, economico, ecc.

    E comunque, sì, siamo certi al 100% che il Cammino viene dal demonio perché solo al demonio piacciono le cialtronerie degli autoeletti "iniziatori" e dei loro pretoriani, solo al demonio è gradita una banalizzazione carnevalesca della liturgia, solo al demonio fa piacere vedere i fratelli più piccoli e indifesi - che avevano aderito al Cammino perché volevano crescere nella fede - diluviati di ingiustizie (decime, sfornare figli come conigli, lodi a Kiko, umiliazioni, ricatti morali, autoreferenzialità...) che peraltro Nostro Signore vede benissimo.

    Come già leggiamo nel Vangelo, non basta dire "Signore, il Signore" per qualificarsi come "avvicinati a Cristo". Anche i protestanti sono bravi a lodare il Signore, persino i testimoni di geova, eppure sono eretici i primi, e tutt'altro che cristiani i secondi. Nonostante il loro fervore nella preghiera, i loro sorrisi, la loro compostezza, persino il loro buon cuore, sono lontani dall'unica vera fede proclamata dall'unica vera Chiesa, sono sulla strada sbagliata e lontani dall'unica fede che salva.

    Lo sforzo di tutti gli ultimi Pontefici - un abbraccio paterno che tenta di far leva sul buon cuore dei singoli, e che non è mai stato approvazione diretta o indiretta degli strafalcioni liturgici e delle corbellerie dottrinali - non fa diventare santo ciò che è oggettivamente peccaminoso, non fa diventare cattolico ciò che è oggettivamente eretico.

    Il nostro amico padre Ariel ha pubblicato un anno e mezzo fa un ben documentato libro (La setta neocatecumenale, più volte ristampato) che spiega meglio di quanto facciamo noi i punti fondamentali della questione. Non solo ti consigliamo di leggerlo, ma anche di farlo leggere al tuo parroco, e di avere un confronto onesto con i tuoi cari amici neocatecumenali.

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  20. @enea, in sostanza quello che ti vuole dire @valentina è che siccome loro l'hanno trovato duro e faticoso e non ne hanno accettato alcuni aspetti, allora è scontato che per tutti deve essere così. Poi sti cavoli se qualcuno potrebbe incontrare Cristo attraverso questa esperienza e a causa loro magari si danna. A loro non è andata e allora nessuno può e deve incontrare Cristo per mezzo del cammino. Tutte le catechesi sono state approvate nel 2010 dalla Chiesa? Sti cavoli, a loro non interessa perché non si fidano. E se non facessero le catechesi giuste? Allora nel dubbio si condanna tutti.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. @fallacio
      Finchè non si rendono pubbliche le catechesi approvate non si può sapere che cosa EFFETTIVAMENTE si predica.
      BAsterebbe pochissimo epr mettere a tacere tutti. Eppure non lo si fa. Per cosa? PErchè "si spoilera" il finale? Se è per questo allora tutti si spoilerano il finale del VAngelo: alla fine Risorge.

      L'unica "fatica" che il cristiano cattolico deve e sottolineo DEVE conoscere è quella dal commettere il peccato. GUarda caso l'unica fatica che nel cammino è rifiutata. Eppure è l'unica fatica NECESSARIA alla salvezza di ciascuno di noi.
      Ti faccio un esempio concretissimo: tu poco fa ti sei comportato, se ci pensi un poco, ad un "cristianuccio della domenica" perchè GIUSTAMENTE mi hai detto: "ma io quella frase non l'ho mai detta".
      Io sono andata a controllare, ho capito che avevo confuso e che ti avevo attribuito una frase che non avevi detto. Ti ho chiesto scusa. E stai sicuro che, da ora in poi, farò ancora più attenzione a non fare certi sbagli (perchè di solito controllo, ma stavaolta non l'ho fatto...SBAGLIANDO).
      Kiko Arguello un comportamento come il tuo lo avrebbe stigmatizzato perchè, vedi il discorso sopra, tu sei più peccatore di me.

      Il risultato dei cristianucci della domenica è: ho capito dove ho sbagliato e vedrò di non farlo più e so come fare.
      Risultato del cammino è: vabbè, quello che ho fatto non è poi tanto grave, non ci starò a pensare più di tanto.

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    2. Hai coraggio da vendere, a parlare di 'catechesi' proprio in questo articolo, in cui si dimostra la totale acattolicità ed immoralità dell'insegnamento di Kiko. Non è nè duro nè faticoso: è solo sbagliato e deviante e per capirlo basta confrontarli con il Catechismo, il Magistero della Chiesa, l'esempio dei santi.
      I famosi Orientamenti corretti sono il velo che copre delle idee che continuano ad essere quelle degli anni 70, e lo dimostra Kiko nei suoi discorsi nei 'momenti forti' (che infatti continuano ad essere nascosti), con la mistificazione della liturgia e l'inveterata disobbedienza alla Chiesa.
      La Chiesa ha cercato di correggerlo e di convertirlo, questo Cammino nato storto, ma probabilmente dovrà pensionare il suo leader autocratico per poter portare a compimento il proprio progetto.

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    3. @valentina, in questo articolo si dimostra solo che delle catechesi di kiko non avete mai capito nulla. Travisate, estrapolate e non le sapete neanche leggere. Poi ovviamente seguendo la vostra malafede continuate a diffondere quelle del 1977 e non quelle approvate nel 2010 dando per scontato che tutti i catechisti del cammino appartengano a quella generazione. Ci sono almeno tantissimi catechisti che i Mamotreti del 77 non li hanno mai visti e tutti gli altri li hanno sostituiti con quelli del 2010. Ma voi in malafede continuate a parlare di quelli del 77. Per due motivi secondo me. 1^ per confondere le acque e gettare discredito sul cammino 2^ perché quelli del 2010 non li avete (almeno non tutti) e questa è l'unica buona notizia.
      Fallacio Asino Vinicio

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    4. E tu, Vinicio, li hai i mamotreti? O devi dipendere da noi, per leggere le catechesi del tuo Cammino?
      Per rispondere ai tuoi appunti: sì, noi abbiamo anche i testi, tutti, non solo alcuni, distribuiti come approvati, e lo abbiamo dimostrato pubblicandone alcuni stralci.
      Perché usiamo quelli degli anni 70-80? Perché Kiko Arguello, oltre ad aver dichiarato di essere sempre stato ispirato dallo Spirito Santo e di non aver mai sbagliato, ha sostenuto che i propri mamotreti sono stati approvati così com'erano, con poche correzioni formali. Quindi, o Kiko Argüello ha mentito, oppure è come dice lui, e i mamotreti che vengono distribuiti come approvati ricalcano fedelmente gli originali.
      Se insisti per vedere pubblicati i testi del 2010 perché sostanzialmente diversi, vuol dire che per te Kiko ha mentito.
      Non solo: hai sostenuto che pubblicare i testi degli anni 70 (utilizzati per decenni come sacro testo da tutti i catechisti) per te significa 'gettare discredito' sul Cammino.
      Quindi, riassumendo quanto hai dichiarato: Kiko non solo è bugiardo e le catechesi corrette sono fondamentalmente diverse da quelle originali, ma le catechesi originali di Kiko ante correzioni (quelle su cui interrogava i catechisti per verificate che le sapessero a memoria) sono così scandalose da gettare discredito sul Cammino.

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    5. Le dichiarazioni di Fallacio suscitano delle inevitabili considerazioni:

      1- anch'egli non condivide il contenuto dei mamotreti originali (originali, non passati), infatti ritiene di dover puntualizzare che non sono più in uso nelle salette (circostanza non vera). La lettura degli insegnamenti - secondo leggenda kikiana ispirati da un fantomatico paraclito - dei fondatori gli causa un sentimento di vergogna tale da indurlo a dichiarare che queste cartacce sono oramai acqua passata.

      "Ma voi in malafede continuate a parlare di quelli del 77". Non ci accuseresti di malafede se tu stesso non ritenessi le catechesi di Kiko e Carmen illeggibili e imbarazzanti.

      "dando per scontato che tutti i catechisti del cammino appartengano a quella generazione". Beh, il catechista primo, Kiko Argüello, è di quella generazione. Proprio lui, il marionettista che gestisce lo spettacolo.

      2- Chissà perché voi nc saltate sempre a piè pari una fase dell'iter di "approvazione" del direttorio catechetico - introduco il termine "approvazione" ponendolo tra virgolette poiché non si può considerare approvato un testo valutato non idoneo e in seguito corretto così minuziosamente -. Ben cinque anni prima dell'inizio delle note censure e correzioni, una commissione costituita da esperti della Chiesa bocciò il catechismo neocatecumenale. Quindi la Chiesa elaborò un altro catechismo da far utilizzare al cammino in sostituzione dei mamotreti. Che però Kiko rifiutò con astuzia e presunzione.

      Il giudizio della Chiesa riguardo ai mamotreti è palese: essi sono inadeguati, degni di cancellazione!

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    6. @valentina, @Rebel, ai Mamotreti del 2010 sono state aggiunte le note di riferimento del ccc e corretti alcuni passaggi che potevano creare confusione. Passaggi tradotti male o monchi per via della concitazione del discorso a braccio. Il fatto che voi pubblichiate solo quelli del 77, senza le note di riferimento che sono in sostanza, l'interpretazione che ha dato la Santa Sede alle catechesi alla luce del catechismo della Chiesa Cattolica, è un chiaro segnale di malafede in quanto così facendo le interpretazioni ve le fate come ve pare. Il discredito verso il cammino lo gettate quando anziché pubblicare i Mamotreti con l'interpretazione della Chiesa, pubblicate quelli vecchi per poterli interpretare come vi pare. Il vostro giochetto malizioso e menzognero è ormai chiaro a tutti.
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Interessantissimo questo punto di vista di Fallacio. In sintesi, le catechesi di Kiko non sono comprensibili senza le note del Catechismo.
      Questo vuol dire che non solo i testi degli anni 70-80, ma anche le catechesi attuali di Kiko e di tutti i catechisti neocatecumenali, perfettamente in linea con quanto detto allora, andrebbero presentati alla Chiesa e emendati a suon di articoli del catechismo prima di essere pronunciati, in quanto ambigui e addirittura pregiudizievoli per il Cammino stesso
      Ciò vuol dire per esempio che, laddove nelle catechesi del secondo passaggio Kiko impone la decima per sovvenire ai bisogni della comunità e dei catechisti, siccome le note del Catechismo chiariscono che libere donazioni debbano andare a sostenere la Chiesa, si debba dare credito solo alle note e quindi decretare l'inesistenza della decima neocatecumenale, essendo questa una delle imperfezioni dei discorsi a braccio fatti da Kiko: tutte le comunità neocatecumenali del mondo sono cadute in un grande equivoco! E naturalmente, ciò significa che Kiko ha mentito platealmente quando ha detto che la Chiesa ha approvato i suoi mamotreti soltanto 'aggiungendo' le note del CCC a conferma.
      Come pure, estendendo il concetto, la Messa deve essere celebrata così come previsto da Messale e come la Chiesa dispone e secondo quanto lo stesso Kiko ha sottoscritto da Statuto, senza abusi eucaristici e liturgici e liturgie inventate, anch'esse frutto di iniziative estemporanee che la Chiesa ha corretto in modo ufficiale e definitivo.
      Speriamo che queste intuizioni di Falllacio si estendano nel mondo neocatecumenale, che finalmente cominci a insegnare nelle catechesi gli articoli del Catechismo accantonando i discorsi a braccio di Kiko, gli abusi reiterati del foro interno, l'obbligo a frequentare la Comunità altrimenti si commette peccato grave, le decime, l'obbedienza indiscriminata ai catechisti ignoranti e supponenti. È chiaro che è la voce della Chiesa che deve sovrastare su quella di Kiko, le note prevalere sul testo 'poetico' e non da prendere sul serio del guru. Ottime riflessioni.
      P.S.: purtroppo il giochetto subdolo e menzognero lo sta facendo il CN sulla pelle di tanti credenti da mezzo secolo. Ma finirà.

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  21. Enea naturalmente è un troll neocatecumenale, che pensa che mentire per cercare di giustificare il Cammino sia un merito.

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    1. Ah, Enea è un troll, eh????

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    2. È da tanti anni che i raglianti pasqualoni si fingono "cattolici non del Cammino" per aggredire chi scrive su questo blog e senza mai entrare nel merito.

      Un cattolico che nutrisse dubbi sui contenuti di questo blog tenterebbe di documentarsi di più e comincerebbe a dirsi: ma lo Statuto del Cammino non può autorizzare strafalcioni liturgici, dunque il Cammino disubbidisce al suo stesso Statuto e alla Chiesa che glielo ha promulgato!

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    3. In questo blog hanno scritto neocatecumenali che si sono spacciati persino per sacerdoti. Uno è stato talmente stupido da usare il nome di uno che era effettivamente sacerdote e che, interpellato da me, ha smentito categoricamente di avere mai scritto in questo blog. Quindi scusa ma qlc dubbio oramai ci viene. Per ovviare a questa cosa basterebbe emettere un Nick univoco con un account verificato.

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    4. I neocatecumenali che scrivono qui fanno difficoltà persino a fare finta d'essere cattolici.

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    5. Però io sì, Valentina, io so fingere benissimo. Anche perché oltre alle sette Sette sono pure cattolico, questo aiuta.

      Monsignor FungKu, Presidente Della Congregazione Per Il Futuro Immenso. Cerchiamo Collaboratori, Astenersi Perditempo.

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    6. FungKu, tu sei un caso a parte e non fai testo.

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  22. Riguardo la libertà di peccare, ancora una volta nei mamotreti non si accenna al peccato mortale che fa letteralmente perire l'anima. Nessun richiamo al sacramento della penitenza e nessun accenno al fatto che, per esempio, c'è l'inferno.
    Un catechizzatore di folle che si vanta di portare Gesù e il Vangelo ai lontani, e di essere in sintonia con la Chiesa Cattolica, sorvola su uno dei pilastri del cattolicesimo. Complimenti Kiko, bel lavoro.

    Sant'Agostino invece capisce l'importanza del tenersi lontani dal peccato e quando si interroga sui motivi che hanno ritardato il suo battesimo scrive (ne ''Le confessioni'')

    Fu un bene per me che mi siano state allentate per così dire, le briglie al peccato, o sarebbe stato bene il contrario? Per questa
    ragione dunque ancor oggi si sente dire da ogni parte dell’uno e dell’altro: "Lascialo fare: non è ancora battezzato".
    Eppure riguardo alla salute fisica non diciamo: "Lascia che si produca altre ferite: non è ancora guarito".

    Dall'esempio dei Santi impariamo come comportarci e da quello di Kiko cosa dobbiamo evitare.
    Io spero che sempre più persone abbandonino il cammino e ritrovino la serenità e la guarigione spirituale nella Chiesa Cattolica.

    Irene

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  23. Enea:
    qui nessuno mette in dubbio che gli statuti del Cammino sono approvati! Si dice che il Cammino non rispetta gli statuti e perciò disubbidisce alla Chiesa.

    La maggior parte di coloro che scrivono qui, sono ex del Cammino.
    Ormai gli ex superano di gran lunga i camminanti effettivi e le loro testimonianze sono tutte uguali nel mondo: prepotenze, "catechisti" che pensano di essere infallibili, responsabili che trattano a pesci in faccia i sacerdoti che non lasciano campo libero al Cammino, terzo grado sui peccati sessuali, anche i più turpi, fin nei minimi particolari davanti a centinaia di persone, anche figli e parenti... Questa violazione del foro interno la Chiesa la CONDANNA nel Codice di Diritto Canonico.

    Leggi quello che dice Kiko e dimmi se per te è giusto.
    Anche le parrocchie sono approvate dalla Chiesa, ma a volte si sentono certe omelie così sfasate che occorre solo un'infarinatura di catechismo per giudicarle sbagliate.
    E perché lo stesso criterio non dovrebbe valere per il Cammino?
    Certo, la differenza è che ci sono delle parrocchie che funzionano, il Cammino invece è una realtà monolitica e verticista: se il capo dice un'eresia, questa è ripetuta da tutti gli altri.

    Non dico che nel Cammino è tutto sbagliato, ma ci sono degli errori che mai si sono voluti correggere. E questo è quello che diciamo.

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  24. Fallacio:
    per te il discorso di Kiko sarebbe altamente filosofico?

    Certo l'amore di Dio sta alla base di tutto, ma l'analisi di Kiko sull'amore coniugale è lacunosa. Riduce tutto a un pensierino semplice semplice: senza l'amore della moglie (che però è distorto e possessivo) l'uomo si sente privato del suo essere.

    Ma un amore distorto, come fa a dare l'essere? Semmai darà il NON essere, almeno per ciò che non è autentico.
    Ma poiché per Kiko ciò che è umano è sempre TUTTO sbagliato (mentre per la Chiesa il peccato non ha totalmente distrutto la capacità dell'uomo di agire rettamente), Kiko vuol dire che l'amore totalmente possessivo della donna dà l'essere all'uomo!
    Cioè l'essere è dato dall'egoismo! Assurdo!

    E poi: l'amore per i figli dove lo metti?
    In realtà i rapporti umani sono molto più complessi e, in realtà, l'uomo non si può ridurre a psicologia, come fa Kiko.
    L'uomo ha un campo più o meno ampio in cui esercita la libertà, in cui, cioè, può scegliere tra il bene e il male. Il peccato lo condiziona, ma non lo priva del tutto della libertà.

    Per Kiko invece un ateo non è libero di fronte al bene e al male e, se uccide, è scusabile sempre e comunque. Ma questa è un'ERESIA.

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    1. Non dico che il discorso di Kiko è sbagliato in ogni sua singola espressione, dico però che le mezze verità fatte passare come verità intera sono eresie e che il suo discorso è totalmente sbagliato nel suo complesso.

      Io non sono psicololo e non ho titoli per parlare di certe tematiche, ma nemmeno Kiko. Solo che Kiko pontifica anche di psicologia e la "annuncia" come fosse il Vangelo.

      Quando la mia figlia più piccola era ancora bambina piccola, amava dire la sua su qualunque argomento si parlasse, svariando dalle ultime scoperte della fisica, alla musica e alla politica. Era una delle cose che mi piaceva di più.
      Ma sentire un adulto pontificare su tutto senza sapere niente, è raccapricciante, anche se è talmente ridicolo che non posso non ridere.

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    2. @pietro non del cammino, se per questo mi risulta che non sei nemmeno teologo ma pontifichi di eresie. Il catechismo della Chiesa Cattolica dice che giudizi sulla dottrina possono darli tutti, ma secondo le proprie competenze. Io non sono teologo e come @enea anch'io non avrei la vostra sfacciataggine a giudicare la cattolicità di una esperienza di fede. Potrei avere sulla coscienza molte anime e non voglio. Voi invece con la licenza di caccia date giudizi a destra e a manca. Conosco già la risposta (me l'avete data moltissime volte) e ma neanche kiko è teologo, è un pittore. Vero, ma a lui sono state riconosciute da esperti nel campo (ha ricevuto 3 lauree hc in teologia) doti e conoscenze che voi non avete.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. @fallacio
      peccato che noi citiamo gente come Sant'Agostino il quale, ad occhio e croce, è leggermente più credibile di Kiko. Ora, dato che i due sul peccato, sulle sue conseguenze e sul modo di affrontarlo dicono cose diametralmente opposte io ti chiedo: CHI HA RAGIONE? kIKO O SANT'AGOSTINO?
      Io dico il secondo, tu?

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    5. Non occorre essere teologi per accorgersi di eresie evidenti: basta conosce il catechismo e usare in modo estremamente semplice i principi della causa-effetto e della non contraddizione e l'eresia, il più delle volte, emerge da sola.

      Una precisazione: io non dico che Kiko è eretico perché parlando a braccio spara eresie come una mitragliatrice, può capitare a chi parla per istinto e a chi è logorroico, purché sia scontato che non vuole essere eretico e si capisca il senso di quello che vuole dire.
      Ma uno che spara eresie una dietro l'altra è inadatto per orecchie neofite.
      Per un neofita, perciò, è importante sentire anche altre campane, cosicché ha i criteri giusti per dare il giusto significato a certe certe frasi strampalate, ma dette con una retta intenzione.

      Io parlo di eresie di Kiko, e perciò del Cammino, perché sono state ISTITUZIONALIZZATE.
      Sono diventate dottrina ufficiale del Cammino riportandole sui mamotreti, che, come ricorda Tripudio, NON sono affatto stati approvati col Direttorio, e questo non solo perché il direttorio non riporta i mamotreti "veri", ma anche perché esso stesso NON è stato affatto approvato, ma è stata solo approvata la sua PUBBLICAZIONE, che il Cammino si guarda bene dal fare.
      Pazzesco: la Chiesa approva a fare una cosa e il Cammino non la fa!

      Per parlare di eresia occorre che questa sia CHIARA e OSTINATA, cioè ripetuta nonostante le correzioni.
      Ora, il fatto che per Kiko un marito ateo è del tutto normale che decida di uccidere la moglie che non lo ama più, o che per vendetta uccida i loro figli, mi sembra evidente che per lui questo marito è del tutto deresponsabilizzato.
      Come se l'ateismo tolga TOTALMENTE la libertà.
      Se mi sbaglio Kiko chirisca i dubia che poi sono di tanti. Ma Kiko non lo fa, e anche in questo trovo dei sintomi che possono essere ricondotti all'ostinazione.

      Che l'ateismo tenda ad anestetizzare la coscienza, questo è vero, ma è anche vero che questo non annulla del tutto la libertà e che l'eventuale annullamento della libertà non è un AUTOMATISMO.
      Per cui l'equazione ateo = senza colpa (perché non può non desiderare di uccidere) è un'ERESIA.
      Non lo dico io, ma la Chiesa, soprattutto nel Concilio di Trento.

      Questa convinzione di Kiko, per cui chi è ateo non può che desiderare la morte della moglie che non lo ama, per cui, non avendo possibilità di scegliere, davanti a Dio non può essere colpevole, sembra mettere in evidenza che l'inferno, per Kiko, si riduce a una vita infernale in Terra.
      Da come parla, infatti, ho forti dubbi che Kiko creda all'inferno vero.

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    6. chi ha ragione, Kiko o sant'Agostino? Ma Kiko, ovviamente.......

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  25. Breve spiegazione tecnica per non cadere nel tranello dei furbetti neocatekiki.

    Il cosiddetto "Direttorio", cioè l'elenco dei "Mamotreti" con le trascrizioni delle cosiddette "catechesi" che Kiko e Carmen millantavano come "ispirate" dallo Spirito (e perciò chi aveva da ridire "stava criticando lo Spirito Santo"), non è stato ancora ufficialmente pubblicato. Ne è stata solo "autorizzata la pubblicazione" dal Pontificio Consiglio per i Laici (che successivamente fu soppresso nonostante la Carmen Hernández gli avesse profetizzato "un futuro immenso"), pubblicazione che però ancor oggi non c'è stata. (Ricordiamo anche che ufficialmente sarebbe il testo che i cosiddetti "catechisti" devono predicare, praticamente non è ciò che predicano poiché è dagli anni '60 che ripetono a memoria sempre le stesse cose; pertanto i discorsi relativi al Direttorio ci servono solo a far capire le eresie e le ipocrisie, non è che la pubblicazione farebbe magicamente diventare cattolici quelli che sono sempre stati eretici).

    Il Direttorio conteneva tanti di quei madornali errori che in sordina quatti quatti i capicosca della setta hanno tentato di apportare correzioni farlocche (non vorrete mica "criticare lo Spirito Santo", eh?), prima apponendovi note a pié di pagina con riferimenti al Catechismo della Chiesa Cattolica (riferimenti che non c'entravano niente; non è che se in un paragrafo eretico si parla del Padre Nostro e metti una nota alla sezione del CCC sul Padre Nostro hai magicamente fatto sparire l'eresia), successivamente - visto che non il trucchetto non impressionò gli officiali vaticani - anche qualche modifichina e qualche censura di comodo, ma senza mai alterare la sostanza (non vorrete mica "alterare le catechesi date dallo Spirito Santo", eh?).

    Dunque ogni volta che un kikos vi dice che il Direttorio è approvato, sta mentendo, perché ne è stata approvata solo la pubblicazione, peraltro mai avvenuta, il che rende canonicamente dubbia anche l'approvazione (sempre da quello stesso oliatissimo Pontificio Consiglio successivamente soppresso) dello Statuto che vi fa riferimento: come diavolo sarebbe possibile approvare un movimento ecclesiale sulla base di uno Statuto che fa riferimento ad un documento segreto?

    Per capire, fate un paragone: una scuola guida, chiusa da tanti anni fa, vi rilascia la patente di guida che però per la sua validità fa continuamente riferimento ad un documento sulla vostra salute, documento che in nome della privacy voi vi siete sempre guardati bene dal mostrare a chicchessia (anche perché dimostrerebbe che non avete i requisiti necessari per guidare un qualsiasi veicolo). Ed intanto, in nome del fatto che avete la patente, andate in giro infrangendo le norme del codice della strada poiché vi sentite "approvati"...

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    1. C'è un'interessantissima intervista a mons. Viganò - che se su queste pagine citiamo tanto spesso è perché da molto sta dicendo le cose che un fedele cattolico si aspettava di udire dalla bocca dal successore di Pietro - riguardo la rivoluzione (in senso non positivo) portata dal Vaticano II anche in tema di liturgia.

      Per capire il contenuto di quell'intervista occorre ricordare che:
      - che la liturgia è culto a Dio, non è uno spettacolino umano;
      - che lo sforzarsi di vivere bene la liturgia non equivale a rendere migliore la liturgia;
      - che le novità liturgiche degli ultimi 60 anni non erano giustificate da necessità ma solo dalla voglia di "novità";
      - che non è vero che il popolo reclamava "cambiamenti" liturgici (al più, chiedeva che i preti non celebrassero in maniera sbrigativa o approssimativa);
      - che il latino, "lingua sacra", è insostituibile proprio perché è una "lingua morta" (il significato delle sue parole non cambia col passare del tempo o con le mode o con la sensibilità popolare);
      - che i fautori laici della "rivoluzione liturgica" erano gli annoiati borghesotti perditempo dalla pancia piena che che volevano sentirsi protagonisti dello spettacolino;
      - che tutti gli ultimi Pontefici, chi più, chi meno, si sono prestati a quella "rivoluzione" che non era né necessaria, né utile, anche se lo hanno fatto solo per tener buono l'episcopato mondiale bramoso di "novità";
      - che storicamente la liturgia si è evoluta sì, ma sempre per piccolissimi passi, e solo per dimostrata necessità e validità, non per invenzioni a tavolino di eminenti studiosi (come gli inventori del Novus Ordo) o di eminenti eretici arroganti e ignoranti (come i laici Kiko e Carmen);
      - che lo stesso Paolo VI, desideroso della nuova liturgia, fu costretto più volte a intervenire per frenare gli eccessi ancor prima di approvarla (pensate un po' a quando dovette reclamare che almeno il segno della croce iniziale fosse conservato: il bugninismo aveva pianificato di abolire anche quello!).

      Soprattutto occorre tener presente che «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso» (Benedetto XVI).

      La voglia di novità, se ci pensate bene, contiene sempre un odio a ciò che era stato buono, sacro, grande, per innumerevoli generazioni di santi. Quando il kikismo-carmenismo proclama di tornare "ai primi cristiani delle origini cristiane", sta insinuando che tutto ciò che c'è stato dopo quei "primi cristiani" e fino a prima del Cammino, è letteralmente da buttare via.

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    2. Con la nuova liturgia si sono persi un sacco di dettagli solo apparentemente secondari, ma stracarichi di significato teologico. Per esempio: nella liturgia tradizionale in latino la formula di consacrazione dell'Eucarestia era recitata sottovoce (submissa voce), perché è diretta a Dio, non al popolo, e Dio ci sente benissimo, e non è indispensabile che il popolo riesca a capire la formula poiché l'ascoltarla non cambia il valore della consacrazione. Altro esempio, nella liturgia tradizionale il sacerdote recitava da solo il Pater Noster (il popolo si univa a lui solo nell'ultima invocazione), poiché quel Pater Noster faceva parte della liturgia di consacrazione che il sacerdote era tenuto a recitare, non era un'aggiunta tipo "orsù preghiamo tutti insieme" (come un intermezzo comunitario nel bel mezzo della consacrazione).

      Insomma, il semplificazionismo liturgico, dietro le apparenze del rendere più "partecipativo" il popolo, ha aperto la porta al gravissimo tumore spirituale del ridurre la liturgia a spettacolino. E naturalmente gli arroganti eretici spagnoli Kiko e Carmen ne hanno approfittato "aggrappandosi a quel dito per tirar tutto il braccio". Il neocatecumenalismo ha solo portato alle estreme conseguenze quel genere di errori. Quando critichiamo la sciatteria delle parrocchie, la stessa critica si applica molto di più al Cammino; quando critichiamo il vaticansecondismo, in fin dei conti critichiamo la vera radice del problema; il Concilio pastorale Vaticano II era partito con buone intenzioni (gli "schemi preparatori" dei padri conciliari) ed è stato sottilmente inquinato strada facendo (in termini di liturgia, fede, morale), per cui i professionisti dell'eresia hanno sempre qualche appiglio "conciliare" cui appoggiarsi (cfr. anche Carmen Hernández Barrera: «ho servito a Kiko il Concilio su un piatto d'argento», indovinate che tipo di "Concilio" ha servito a Kiko...).

      E così anche altri segni importantissimi - come il ricevere la Comunione "in ginocchio e alla bocca" e solo dal sacerdote, unico intermediario tra l'uomo e Dio - sono spariti, riducendo troppo spesso la Comunione a una sorta di sacro snack al buffet del self-service (il Cammino ha solo reso ancor più ridicolo il tutto, aggiungendo i camerieri liturgici laici in giacchetta e papillon con l'insalatiera dodecagonale in mano, griffata by Kiko).

      Ricordiamo quindi "l'elefante nella stanza" di cui nessuno vuol parlare, cioè il fatto che con la nuova liturgia (Novus Ordo Missae) gli abusi liturgici sono la normalità, è letteralmente raro trovare un sacerdote che celebri in modo sobrio e degno, ed è ancor più raro vederne uno che non viene "espropriato" dai laici della parrocchia (a suon di show delle letture, preghiere dei fedeli, "segni" inventati, cartelloni colorati, canzonette stupidissime per giunta biascicate o gridate...).

      Ed anche quando le cose vanno bene, «non dimentichiamo che le eresie liturgiche di Lutero erano veicolate da corali di Bach, mentre le celebrazioni della chiesa conciliare sono accompagnate da composizioni di una bruttezza inaudita. Il cedimento liturgico ha rivelato un cedimento dottrinale, umiliando la Santa Chiesa per sola smania di compiacere la mentalità del mondo».

      È un'interessantissima intervista, vale la pena di leggerla. Dio voglia che il prossimo Papa abbia altrettanta franchezza e la forza di riportare ordine:

      * [link] Intervista di don Barthe a mons. Viganò

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    3. Attenzione a non dimenticare mai di fare la traduzione del neocatecumenalese in italiano.

      "Ma noi facciamo come i primi cristiani!" voi fate spettacolino e lo chiamate liturgia.

      "Ma il banchetto festoso!" lo avete ridotto a carattere unico della liturgia, facendo sparire l'aspetto sacrificale (che è quello giusto).

      "Ma il nostro modo di celebrare aiuta..." ...aiuta a fare le pagliacciate.

      "Ma noi avviciniamo la gente al Signore!" Non chiunque dice "Signore, Signore" entrerà nel regno dei Cieli.

      "Voi non evangelizzate!" L'evangelizzazione non consiste nel fare prediche kikizzate, canti kikiani, con gadget made in Kiko, tanto meno grattugiate di chitarrella in piazza, confessioni pubbliche, "esorcismi" laicali a intere città.

      "Abbiamo 130 seminari..." ...che sfornano presbikikos utili solo a far da decorazione alle carnevalate liturgiche kikiane-carmeniane, fondamentalmente incapaci di servire la Chiesa Cattolica.

      "Il direttorio è stato aggiornato..." ...perché era zeppo di errori madornali (che peraltro i cosiddetti "catechisti" vanno ancora insegnando).


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  26. Prosegue l’excursus del II scrutinio. Quanto oggi è in esame è di fondamentale, basilare importanza.

    Tra i tratti che ho evidenziato, essenziali a mio avviso, del Decreto papale sulla limitazione temporale degli incarichi di responsabilità per le associazioni e movimenti laicali - di cui il C.N. a pieno titolo fa parte (alla faccia del loro pretendere di essere sempre altro da tutto) - al primo posto sta proprio quanto oggi è trattato.
    Si dice, infatti, che pone le sue radici nel Passaggio del II Scrutinio lo schifo nel Cammino di quella che è diventata una vera e propria prassi, col tempo saldamente consolidata e che è stata spietatamente imposta a tutti gli adepti. Sempre, comunque e a qualunque costo.

    Sì, parlo di schifo perché solo schifo si può chiamare portare in auge il peccatore (e di che peccatori parliamo!) e gettare via le vittime INNOCENTI. L’innocenza è condizione invisa tra i neocatecumenali. Poiché non esiste e non può esistere in nessun caso. L’innocenza è, per costoro, un inganno della vittima degli abusi o soprusi.
    Questo è un principio di verità per chi pone a fondamento del suo percorso battesimale una discesa che conduce a toccare con mano concetti del tipo:

    - l’impossibilità per l’uomo di NON peccare;

    - la necessità per l’uomo di scoprire che è capace di tutto (ciascun uomo di tutto, ma proprio dei peggiori crimini e delitti);

    - il chiudere nella categoria evangelica del “NON GIUDICARE” (stravolto vergognosamente nel suo senso) tutto quello che attiene alle vittime nei confronti dei suddetti criminali a vario titolo (ed è da aggiungere, almeno per quello che io ho visto, che in tutti questi anni i neocatecumenali non si sono fatti mancare niente di niente!).

    ……..

    RispondiElimina
  27. ……..

    Dunque, diciamolo pure a chiare lettere: nel Cammino non esiste “Giustizia” e quindi non esiste neanche “Misericordia”.

    Hanno stravolto completamente il “NON GIUDICARE”, e di conseguenza anche la “Misericordia”.

    La chiamano “Misericordia” di Dio quella che regala eterna impunità ai peggiori peccatori? Sol perché, duri di comprendonio, avevano bisogno di commettere orrori per capire di essere i peggiori?
    Si arriva all’assurdo che Dio stesso ha consentito loro di peccare orribilmente, se no non potevano essere veri neo-catecumeni. E come ulteriore aberrante conseguenza questo cosa ha comportato?

    Che si è detto alle vittime: Dio ha permesso questa storia DI SALVEZZA per te.

    Oltre non vado perché credo che non ce ne sia bisogno.
    Molte volte abbiamo ripetuto questi concetti. Ma non è mai abbastanza.

    I primi anni era già così, ma poi col tempo questa distorsione è degenerata sempre di più, come si può ben immaginare, al punto che tutto è andato fuori controllo.

    Solo che gli adepti, sempre più succubi, si sono assuefatti a tutto lentamente e oggi si sentono – da quelle cose che ho appreso successivamente alla mia uscita dal Cammino – storie inenarrabili.
    Sono convinta che alcune di queste storie siano arrivate anche al Papa. Come da tempo erano arrivate a tanti Vescovi e Cardinali (cosa di cui ho contezza), non ne parliamo poi dei Parroci che tutto sanno, sempre.

    ……..

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  28. ……..

    Qualcosa doveva succedere per forza.

    Con lo strapotere degli Iniziatori, che non ha conosciuto NELLA SOSTANZA confini fino ad oggi, e degli Itineranti (bella razza che vi raccomando) hanno colmato la misura da tempo e l’hanno pure superata.

    Io dico NELLA SOSTANZA perché quel che è scritto negli Statuti, della sottomissione alla Chiesa, non è stato messo in pratica niente fino ad oggi. E mi ripeto, poiché spero che da oggi cambi finalmente qualcosa e cambi per davvero.

    Che la dottrina neocatecumenale, che affonda le radici nel fantomatico e dirimente II Scrutinio,
    sia una distorsione fino alla negazione totale del cattolicesimo è ormai cosa che non va neppure più dimostrata.

    Era giocoforza, con le premesse date, arrivare a tanto. A tutto quello che oggi il C.N. è con i suoi frutti marci e velenosi.

    Pax

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  29. Qualche ulteriore considerazione:

    Quando Kiko sfrontatamente affermava, nel II Scrutinio, che non esiste gradualità del peccato e quindi della colpa non lo faceva no, per condurre ogni uomo a vera umiltà!

    Ma per far sentire tutti i fratelli uguali a un qualsiasi pedofilo, stupratore e assassino, in modo da far perder loro il naturale orrore per il peccato e metterli in soggezione totale rispetto ai violenti (che beati loro la scoperta l’avevano già bell’e fatta).
    Costoro infliggevano, nel mentre facevano la sorprendente e magnifica scoperta, un male irreparabile al prossimo.
    Ma questi peccatori vanno tollerati, si dice, perdonati e amati, in attesa di cadere TUTTI per scoprire di essere capaci TUTTI e indistintamente di tutto e anche di più.
    Questa la Verità Neocatecumenale.

    ……..

    RispondiElimina
  30. ……..

    Quando si ascoltavano le catechesi messe in evidenza nell’articolo non si pensava a cosa, portate alle estreme conseguenze, avrebbero prodotto negli anni.
    No, Kiko non ha mai parlato all’impronta, o a come gli viene, sotto una millantata ispirazione.
    Kiko sapeva dal primo giorno dove lui voleva arrivare.
    Si è solo disvelato pian piano.

    Chi ha avuto il dono di aprire gli occhi, da quel momento in poi, lo ha visto trasformarsi in un mostro. Cinico, spietato. Anche perché quando ti opponi a lui a viso aperto, si mostra nella sua vera natura, contraria a Dio e agli uomini. Con la man forte di Carmen (questo non va mai dimenticato).

    ……..

    RispondiElimina
  31. ……..

    Ecco, Kiko subisce proprio una metamorfosi spaventosa agli occhi dei “ribelli”.
    Come potrebbe essere altrimenti? Per uno che è a caccia di gloria? Di successi, numeroni, denaro e affari?

    Mi dispiace, ma alla fine della fiera, questo solo Kiko ha dimostrato di essere.

    Se infatti la sua era opera di Dio, quale il problema oggi di mollare il timone?

    E come lui di mollarlo tutti i suoi itineranti che stanno al loro posto, SEMPRE LO STESSO, da una vita?

    Felici dovrebbero essere. Felicissimi anzi.
    Direbbero non solo “perfetta letizia”, ma aggiungerebbero: “Finalmente mi riposerò un poco!”

    Perchè dura e faticosa è la vita dell’Apostolo, solo per Amore a Cristo è possibile (cfr. coi racconti di San Paolo)!
    E se non decidi tu di fermarti, ma te lo comanda la Chiesa, tu non puoi far altro che rallegrarti e andare a vivere ciò che della vita ti resta – che questa genia ormai son tutti datati – in qualche eremo o monastero a tu per tu col tuo Signore che tanto hai amato e ami e che è tutto per te!
    Adorando la Santa Volontà di Dio , che per te si è manifestata nelle parole del Santo Padre.

    Pax

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    1. Dura e faticosa, umanamente parlando, è la vita del vero Apostolo....

      Ah, scusate, ma forse costoro vita dura non sanno cosa sia, ma bella vita hanno fatto. Sulle spalle degli altri!

      Come farne a meno oggi? Gente che non ha lavorato un sol giorno della sua vita. Che mai è stata a padrone.

      Si può sempre organizzare una colletta per garantir loro almeno la pensione sociale. (Se proprio i fedeli adepti li amano tanto e son loro grati per tutto!)

      Pax

      Pax

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  32. Cari superuomini che disputate dei massimi sistemi e che vi vantate di amicizie divine,vi è mai venuto in mente di essere semplicemente esseri DANNOSI, frutto di un esperimento sbagliato?
    Pensateci (io qualche dubbio lo avrei, vista l'inutilità dell'uomano genere su questo pianeta)

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    1. Sì, a volte il dubbio viene pure a me 😉

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    2. Al di là delle valutazioni che si possono fare sulla teoria da te espressa, noto una contraddizione, o, comunque confusione.
      Prima ipotizzi che NOI che scriviamo nel blog siamo dannosi e frutto di un esperimento sbagliato, successivamente dici che NOI, tu compreso, visto che appartieni all'umano genere, siamo inutili.
      Certo, essere inutili non è sinonimo di essere dannosi, ma che senso ha danneggiare qualcuno che è inutile?
      Non si può danneggiare chi è inutile. Perciò in definitiva siamo uguali.

      Per te ho due notizie: una cattiva, e una buonissima.
      La cattiva è che tu ce l'hai col mondo perché ce l'hai con te stesso.
      Quella buonissima è che per Dio non sei inutile.

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    3. Pietro tu in un atto di piena arroganza ti sei ritenuto destinatario, insieme alla tua compagine schierata, dell’espressione, diciamo di disappunto, che invece riguardava tutti i partecipanti a questa corrida dei “cristiani del sabato” contro “quelli della domenica”, e che in realtà, per il solo fatto d’essere intervenuto, mi rende parimenti partecipe del “crimine” che denuncio.
      il mio fugace pensiero nasceva dall’osservazione dell’allagarsi quotidiano e inarrestabile di questa massa oleosa e putrescente, qual è il male, come anti-vita di cui l’uomo è il diretto responsabile, magari l’esecutore programmato. Questo “delitto” non posso pensare che di riferirlo come causa prima altrimenti che a un autore maldestro che ha sbagliato progetto e realizzazione, per cui le chilometriche chiacchiere “comunione in piedi - comunione seduti”, come si fosse davanti a un satrapo burbante assiso in trono, mi lasciano interdetto e mi danno l’impressione di persone, della cui buona fede non discuto, che hanno ficcato la testa dentro la sabbia e li intendono mantenerla perché, alla fine... è comodo.
      Al termine della mia vita penso essa abbia avuto uno scopo? Francamente no, penso che bisogna essere intellettualmente onesti fino in fondo e ammettere d’aver contribuito a spargere il sale della sterilità sulle cose viventi, questo era lo scopo, non altro ne scorgo e ad esso, con moti e accenti diversi, tutta l’umanità odierna partecipa, finché tutto non finirà come deve finire.
      Il tempo delle illusioni è come il tempo delle mele, ogni cosa è destinata ad avere principio e fine

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    4. Carissimo amico,
      io invece vedo moltissimo bene fatto da persone che rimangono nell'ombra, che non strombazzano quello che hanno fatto a destra e a manca, in cui il bene che hanno fatto rimane tra loro e chi hanno aiutato (e anche il Padreterno ovviamente). Poi sai, io da brava quarantenne un poco nerd sono cresciuta con videogiochi come Civilitation e Age of Empire...e vedere come l'ingegno , la volontà, le aspirazioni, la resilienza dell'uomo hanno migliorato l'esistenza delle generazioni future mi fa piangere dalla commozione. Sono sicura che anche tu hai qualcuno che si è fatto il mazzo perchè tu potessi diventare quello che sei e magari lo ha fatto senza neppure fartelo capire. Prova a cercarlo nella tua memoria e nel tuo cuore. Lì c'è anche DIo e il suo progetto di felicità per te. Ti auguro ogni bene e sopratutto quello che a te più serve.

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    5. Cari anonimo delle 10:10 sono tutti problemi e pensieri tuoi. E rimarranno sempre i tuoi. Non dimenticarlo mai.

      Cristiano Della Domenica

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    6. Anonimo delle 8 e 56:
      il tuo pensiero è contorto.
      Mi ricorda quando un mio amico, che aiutava i suoceri nella gestione di un residence come "guida" di gruppi di vacanzieri a cavallo, si perse per i boschi tra lo sgomento degli ospiti che si accorsero che stavano ripercorrendo gli stessi sentiere di due ore prima.
      Le tue elucubrazioni non sono interessanti.
      Conta solo una cosa, per chi si dice cattolico: seguire le regole della Chiesa e professare la stessa fede della Chiesa.
      Se non lo fai, sei libero, fatti tuoi. Non dirti però cattolico.
      Finché ci sarà un camminante che fa quello che gli pare ma dice pure che è cattolico, esisterà questo blog.
      Il nostro fine è chiarissimo e semplicissimo. Le compplicazioni sono tutte tue.

      Elimina

    7. @Anonimo16 giugno 2021 20:15
      Cari superuomini che disputate dei massimi sistemi e che vi vantate di amicizie divine,vi è mai venuto in mente di essere semplicemente esseri DANNOSI, frutto di un esperimento sbagliato?
      ---
      Come il Covid!...

      Ruben.

      Elimina
  33. Ognuno è padrone di pensare ciò che vuole. Grande opportunità è poterlo esprimere. Specie se si pensa che la propria esperienza possa giovare a qualcuno, anche ad uno soltanto.

    Allevia il dolore e la pena dei ricordi. Del fatto che se si fosse stati più attenti ci si sarebbero risparmiate tante sofferenze. A se stessi e agli altri, che per causa nostra, del nostro scegliere il cammino, hanno pagato anche loro, innocenti, e a volte un caro prezzo.

    Le sofferenze sono incastonate nelle nostre ossa. E solo La Vergine Maria ci ha dato sollievo e oggi ci sostiene nella nostra missione (piccola missione, ma sempre missione).

    A maggior ragione che Kiko millanta sia stata Lei l'artefice di tanto disastro che perdura.

    Speriamo solo che questo Papa ci metta se non la parola fine, una che sia la più simile possibile.

    L'articolo di oggi di Lino Lista è ulteriore aiuto in tal senso.

    Pax

    RispondiElimina

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