lunedì 9 maggio 2022

Nel mezzo del Cammin, la Triade Oscura. Test: 1/3 (Machiavellismo)

Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.
Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

Mt 7, 15-20 

Mentre cercavamo in Internet informazioni sull'argomento delle dinamiche settarie abbiamo trovato, tra varie cose, anche questo test della Triade Oscura (Dark Triad, in Inglese - cfr. in un'altra versione a questo link).

La denominazione di Triade Oscura è stata proposta (ed è tuttora discussa) da psichiatri e psicologi per indicare la coesistenza, in soggetti profondamente disturbati come i guru di sette, di tratti pronunciati, inequivocabili e persistenti di machiavellismopsicopatia e narcisismo.

Sinteticamente ed indicativamente, il termine machiavellismo si riferisce ad una personalità manipolativa, fredda e controllata, dotata di scarso senso morale, autocentrata e tendente all’inganno. Psicopatia è il nome comunemente assegnato al disturbo anti-sociale della personalità, i tratti del quale includono: scarsa capacità empatica e bassa presenza di ansia, di rimorso e di vergogna, facilità nel violare regole e leggi, impulsività, malevolenza, crudeltà, aggressività che varia tra bullismo e crimine. Con narcisismo si fa riferimento al disturbo narcisistico della personalità, caratterizzato da grandiosità, dominanza, senso di superiorità e di maggior diritto, atteggiamento arrogante, presunzione o pretesa che gli altri si posizionino con naturalezza in inferiorità di valore ed in ruoli secondari o servili, ed uso strumentale del prossimo.

Il test online consta di una trentina di proposizioni, a cui viene chiesto di rispondere con un indice di accordo che varia tra -2 e +2. Il test si propone a scopo informativo e non come strumento di accertamento clinico.

Nell'ottica di riconoscere i falsi profeti dai loro frutti, abbiamo risposto a queste domande per il Cammino Neocatecumenale cioè pensando ad atti e misfatti pubblici e noti ed agli insegnamenti stilati nero su bianco dei fondatori, come anche dell' archetipo del neocatecumenale duro e puro, emulo e propaggine di costoro.

Ci ha motivato la vicenda del secondo scrutinio neocatecumenale raccontata coraggiosamente dalla blogger Lapaz e comune a moltissimi malcapitati fratelli, che ci ha fatto chiedere: Quis custodies ipsos custodiet? chi controlla questi controllori? Chi scrutina questi scrutinatori? Chi comanda i comandanti? Parroco, dove sei?.

Antisantino infernale di Kiko, pronto per lui se non si converte
(Kik-ikona in rosso e nero su sfondo bronzeo)
Non pubblicheremo i risultati che abbiamo ottenuto per questi filibustieri (lasciamo ai lettori la curiosità di ripetere l'esperimento) perché l'interesse del test risiede piuttosto nella rapida panoramica, che esso permette di compilare, dei numerosi lati di tenebra della setta neocatecumenale.

Nel seguito riportiamo quindi tutte le domande, con le nostre considerazioni in calce. Per comodità di presentazione le abbiamo raggruppate secondo i temi verso cui esse si orientano. L'esposizione si articola dunque in tre parti: nella prima (qui di seguito) ci occupiamo degli aspetti del machiavellismo. Nella seconda e terza, a venire, di quelli di psicopatia e narcisismo, rispettivamente.



TEST DELLA TRIADE OSCURA. PRIMA PARTE: MACHIAVELLISMO


INGRAZIARSI I POTENTI.

1. Sono particolarmente interessato a stringere amicizia con persone famose.

2. Mi servo dell' adulazione per ottenere ciò che voglio.

3. Evito il conflitto diretto con chi mi potrebbe essere utile in futuro.

RISPOSTE:

Stufo di giocare al poverello in favela, sentendo la nostalgia della vita da bohémien che facevo a casa, avendo altresì raccolto materiale sufficiente per vantare un'epopea antiborghese secondo la moda dei miei anni verdi, mi insedio in un quartiere agiato di Roma, protetto e raccomandato da alcuni cardinali che vedono in me un possibile megafono delle nuove idee che circolano nella Chiesa. Comincio a radunare pubblico pagante intorno a me e non mi sposto mai più dal centro del potere.

Per farmi largo nell'ormai multiforme panorama dell'associazionismo cattolico, adulo il Papa di turno e mi vanto davanti a tutti di essere suo amico e servo fedelissimo e necessario (idem col Vescovo e col Parroco). Distribuisco regaline ai cardinali ed olio ai Vescovi. Li invito alla presentazione dei miei libri e loro presenziano, anche se io, non solo non so scrivere, ma neppure presentare.

Il mio progetto su tutti loro è che essi agevolino il Cammino nell'opera di neocatecumenalizzazione di tutta la Chiesa Cattolica, ma non glielo dico certo in faccia. Nel separatismo occulto delle salette, però, faccio disobbedire i miei fedeli al magistero, alla liturgia ed alla disciplina sacramentale, alla gerarchia tutta e al Papa stesso, e li maldispongo nei confronti degli stessi che ho adulato in pubblico, con critiche, recriminazioniinsulti pesanti, commiserazione e ridicolizzazione. A parole devono dire  a Papi e Vescovi ma nei fatti devono obbedire a ME.

All'interno della mia setta faccio prosperare una casta di sangue, ben radicata nel "mondo", che ricopre tutti i ruoli più importanti senza possibilità di ricambio, che sa come investire il denaro e che prende progetti e contratti remunerativi, come la costruzione di cattedrali nel deserto (letteralmente). Agli altri, la massa indistinta dei paganti semplici che credono alle mie esegesi balorde (la mia massa grassa! La mia riserva di energie!), non consento neppure di comporre un canto per la celebrazione del sabato.

San Niccolò da Firenze, ispiratore, patrono e protettore del Cammino Neocatecumenale e grande incompreso del Concilio di Trento. Il gesto devoto delle mani giunte in preghiera, indizio di santità decategoriasuperiore, è stato in seguito imitato quotidianamente da Santacarmen.

SFRUTTAMENTO E MICROGESTIONE DEL PROSSIMO.

4. Inganno le persone in modo da apparire migliore ai loro occhi.

5. Mento per ottenere ciò che voglio.

6. Manipolo gli altri per ottenere ciò che voglio.

7. Sfrutto gli altri per raggiungere i miei obiettivi.

8. La maggior parte delle persone sono pigre e non lavorano duramente a meno che non siano costrette.

9. Sono in buoni rapporti con la mia famiglia.

RISPOSTE:

Tengo segrete le catechesi finché qualche incidente maldestro non le fa affiorare in superficie ed un sacco di gente ci mette le mani sopra. Allora, faccio screditare il mio più acerrimo detrattore, Padre Enrico Zoffoli, che mi ha radiografato talmente bene da vedermi anche la staffa nell'orecchio medio. Continuo, per anni e anni, a dire - e a far dire - che le mie catechesi segrete da imparare a memoria sono invece ispirate sul momento dallo Spirito Santo. Faccio di tutto per presentarmi come un novello San Paolo. Un po' mi presento come lui, un po', quando ne parlo, è lui che somiglia a me. Guardate bene le mie icone, parlando di mimetismo.

Proibisco ripetutamente e categoricamente a chi è già in Cammino di informare i nuovi arrivati della vendita dei beni a cui, sotto ricatto morale, saranno costretti in futuro. Tutto deve sembrare accattivante, all'inizio, altrimenti non posso cuocerli a fuoco lento. Faccio calare una cappa di silenzio sull'esistenza degli scrutini, sull'esazione delle decime a vita, sulla durata infinita del Cammino - ho preso in giro il Papa Giovanni Paolo II sul fatto dei sette anni, per estorcere un'approvazione formale degli statuti del Cammino (che poi comunque non rispetto, soprattutto nel caso dell'iniqua imposizione della decima). 

Tutta la fanfara di "approvati! approvati!" non è altro che il famoso piede del venditore nella porta socchiusa, uno slogan che i miei utilizzano come lasciapassare universale. Nel segreto delle salette utilizziamo i mamotreti che ci pare e poi facciamo dire all'esterno che siamo fedeli al Catechismo. Tanto, chi se ne accorge.

PUBBLICITÀ! Nei nuovissimi reparti benessere, di recente apertura nei maggiori Kikoshop, trovate in vendita, ad un favorevolissimo prezzo lancio, l'antico e rinomato Olio di Serpente, ricreato per voi da Distillerie Kikiane s.r.l, secondo le ricette di una volta! Il nostro olio ha benefiche proprietà antibatteriche, antisettiche, cicatrizzanti ed esorcistiche. Insuperabile per la fortificazione e la lucentezza dei vostri capelli, come anche della pelliccia del vostro animale domestico, anche calmante naturale e quindi riparatore di matrimoni in crisi! Le comunità potranno ordinare i flaconi all'ingrosso, tramite i catechisti, con modico sovrapprezzo (di cui non sappia la sinistra, non sappia la destra, nessuno ha visto niente). Dopo il sale, il lievito, la Ferr*relle, il latte e miele, sarà presto disponibile, anche per il nostro eccezionale olio di serpente, una liturgia apposita con relativo mamotreto segreto. Prenotatevi dunque rapidamente!

Per farmi obbedire dalla massa dei miei fedeli, devo manipolarli in ogni aspetto della vita e comandarli a bacchetta, altrimenti non mi rendono, mi mettono in discussione, mi vanno a prendere idee strane in internet e poi mi si ribellano, mi sprecano persino i soldi che andrebbero alle decime per le loro vacanze e alla prima pandemia scappano tutti. (Anche io sono scappato, ma cosa c'entra. Io il Cammino l'ho finito prima di iniziarlo, loro no). 

Allora gli insegno che Dio fa passare la salvezza tramite l'obbedienza ai catechisti, ovvero, obbedienza a ME, che nomino catechista chi mi replica. E quelli, nelle comunità, credono davvero di aver fatto voto di obbedienza come dei religiosi.

E mi obbediscono a ME, si faccia da parte il parroco! 

V. anche
Sacerdoti di fronte all'arroganza del Cammino 
L'eretico Kiko e la peste del "clericalismo" neocatecumenale

FINE della PRIMA PARTE.



Nota degli autori:

Siamo consapevoli del fatto che questa carrellata di oscurità neocatecumenali rischia di rievocare dolorosi ricordi. Lungi dal voler ri-traumatizzare le persone, ciò che ci auguriamo, come sempre, è che chi soffre di "sindrome post-cammino" si distacchi progressivamente dagli automatismi, dalle esagerazioni e dalle storture della setta, riprendendosi l'identità, la volontà, la Fede. Questa panoramica si rivolge anche ai fratelli dubbiosi che stanno considerando l'idea di uscire dal Cammino.

A questo proposito desideriamo aggiungere qualche osservazione:

1. Il machiavellismo neocatecumenale agisce pesantemente sulla spiritualità delle vittime perché imprime ed impone l'obbedienza alle eresie del Cammino. Consigliamo di rivolgersi ad un santo sacerdote e vero uomo di Dio, non appartenente al Cammino né compiacente con esso, per riprendere contatto con la Madre Chiesa Cattolica. Scrive Sant'Alfonso che un buon confessore è padre, medico, dottore e giudice. Raccomanda Santa Teresa d'Avila di scegliere il confessore a cui si chiede direzione (v. il Cammino di Perfezione, ai cap. 4 e 5) con estrema prudenza.
 
Per la salute spirituale, ci sentiamo di consigliare le seguenti cose:

⦿ Partecipare alla Messa Tridentina per purificarsi l'anima da quella kikiana.
⦿ La preghiera quotidiana continua, in particolare il Santo Rosario contemplando i misteri.
⦿ Riprendere in mano il Catechismo (il Tridentino va benissimo) per separarsi progressivamente dalle idee radicalmente errate e velenose che vengono insegnate dai catechisti e sono scritte nei mamotreti.
⦿ Un buon esame di coscienza, dopo aver riconosciuto le differenze tra la predicazione cattolica e quella neocatecumenale.
⦿ La confessione sacramentale generale.
⦿ La Santa Comunione, frequente se si può, accompagnata da quella spirituale.
⦿ Leggere libri autografi dei Santi, per far respirare aria pulita all'anima.
⦿ Inserirsi in una parrocchia sana (priva del Cammino).
⦿ Se al leggere questi consigli insorge un senso di malessere, turbamento, fastidio, anteporre a tutta la lista una visita ad un buon sacerdote esorcista.

2. Lo psicopatico va a ledere le funzioni vitali sia fisiche che psicologiche delle vittime. Spinge verso i propri obiettivi egoistici e se ne infischia delle conseguenze sugli altri. Ci permettiamo di raccomandare di:

⦿ Interrompere ogni comunicazione diretta ed indiretta con i personaggi intromissivi ed abusanti (catechisti, garanti, etc.).
⦿ Interrompere o limitare il più possibile ogni relazione con quei componenti malati della comunità che reggono il sacco ai suddetti. Limitarsi al minimo indispensabile, parlare di argomenti generali, non di sé né dei propri cari.
⦿ Denunciare gli abusi presso le autorità competenti, ove doveroso, e/o privatamente presso chiunque sia opportuno e prudente contattare.
⦿ Mettere in guardia altre vittime potenziali o effettive, informandole con precisione ed onestà, senza aver paura di mettersi a giudicare con rettitudine - senza scadere nel giudizio temerario o peggio nella calunnia.
⦿ Praticare uno sport aerobico, l'ossigenazione quotidiana è fondamentale. Dedicarsi ad attività rasserenanti.
⦿ Rivolgersi eventualmente ad uno psicoterapeuta specializzato nel disturbo da trauma cumulativo o trauma complesso (in inglese, C-PTSD complex post traumatic stress disorder) ed abuso narcisistico. Valutare diversi specialisti e scartare quelli neocatecumenali, gli ideologizzati e gli anticattolici, per evitare di aggiungere altra propaganda a quella kiko-carmeniana.
⦿ In nessun caso sostituire la psicoterapia alla vita di fede. Dio ci ha creati e la nostra anima appartiene a Lui. La terapia deve dare metodo e cadenza all' esame di se stessi, dei propri comportamenti e  delle relazioni con gli altri. Particolare attenzione andrà dedicata a stabilire come evitare di ricadere, anche solo parzialmente, in meccanismi settari.

3. Il narcisista si adopera per colonizzare l'identità altrui e sovrascrivervi la propria; svuota progressivamente le vittime di se stesse, le isola e le costringe in un ruolo sussidiario e funzionale ai suoi desideri. Vogliamo consigliare di:

⦿ Obbedire al comandamento di Nostro Signore sull'amore al prossimo come a noi stessi. Egli ci ha proprio comandato di amare noi stessi, con la stessa elevazione e santità che richiede nell'amore per il prossimo.
⦿ Senza necessariamente arrivare allo scontro diretto, abbandonare "il narcisista" e riprendersi l'identità, de-colonizzandola dai riflessi condizionati neocatecumenali. 
⦿ Abbandonare il pensiero magico e la superstizione. Smettere di credere ai superpoteri mentali o parapsicologici che il narcisista vanta di possedere sugli altri. L'alimento dell'ego del narcisista sei tuSenza la tua energia vitale e il tuo supporto, il narcisista si affloscia come un sacco vuoto e va a cercare un altro fornitore di energia. (Finché non si è sparsa la voce e riesce ancora a trovare qualcuno da vampirizzare).
⦿ Sgretolare, con la verità, l'immagine falsa che il narcisista vuole imporre di sé. Senza lo specchio delle sue brame egli sarà costretto a vedersi per come è, compreso il fatto che anche gli altri lo vedono per come è.
⦿ Ricostruirsi, recuperando gli interessi che la frequentazione della setta aveva fatto tralasciare.
⦿ Guardarsi intorno per trovare un nuovo senso di appartenenza ed amicizie sane, cioè prive delle dinamiche malate tipiche della comunità, sia da parte degli altri che da parte nostra.

Qualche fratello pio suggerisca a Kiko di rispondere a questo test sulla Triade Oscura - e, subito dopo, a quest' altro - per prepararsi bene alla confessione generale. Perché se va in Purgatorio Kiko (e che ci vada anche un po' al posto nostro, che ci siamo beccati una camminite per colpa sua), c'è speranza per tutti. E noi fuggiti dalla macina neocatecumenale preferiamo di gran lunga la speranza alla disperazione.

89 commenti:

  1. Ringrazio Jubilate Deo per questa analisi così ben definita e ricca di link. Senza dubbio c'è una sorta di machiavellismo nei fondatori del Cammino, poi in qualche modo incorporato nello spirito che permea l'organizzazione tutta e i suoi attivisti, che si riconosce nel fatto di non dare spazio a troppi scrupoli morali nel perseguire propri obbiettivi di affermazione e di grandezza.
    Solo così può essere successo che sia stato approvato uno Statuto che non descrive e non contiene le caratteristiche salienti del Cammino: l'obbiettivo era essere approvati formalmente, non sostanzialmente. Dopo essersi dotato dello Statuto infatti, la sua conoscenza non è mai stata diffusa, ed ancor più questo meccanismo è stato adottato con il Direttorio, mai pubblicato.
    Potrebbe sembrare strano, che le proprie più belle medaglie non vengano esposte con orgoglio, ma a chi ha dei piani di potere riservati non ha mai fatto piacere essere conosciuto, neppure da coloro che lo sostengono (anzi, soprattutto da loro).
    Per questo, la menzogna non viene vissuta in modo drammatico, ma anzi, è considerata necessaria e giustificata. Addirittura per autorizzarla, sono stati creati dei precedenti nella Sacra Scrittura, come quello di Giacobbe, ingannatore eppure eletto.
    Un'altra caratteristica, quella della piaggeria nei confronti dei 'potenti' è molto chiara e ben sviluppata. Sono più di uno i vescovi e tantissimi i parroci ad essersi accorti a volte troppo tardi del fatto che quei volti sorridenti e festosi erano pronti a trasformarsi drasticamente nel momento in cui gli veniva chiesto di 'rinunciare ad alcuni aspetti della loro esperienza' (come chiese papa Francesco a Kiko, che in una intervista successiva rispose picche) magari per poter salvaguardare la comunione e l'accordo in parrocchia ed in diocesi.

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    1. Ottimo J.D. ottimo quanto sintetizzi qui, Valentina.

      "Il fine giustifica i mezzi"
      Gli si attaglia alla perfezione.
      E questo fanno, nel piccolo e nel grande, i pezzi grossi e i piccoli ben allineati, ricompensati dal "ruolo" che li gratifica di fronte a un popolino prono e adorante e garantisce ai vertici una bella schiera di kapo' ben addestrati e di fede provata. No Fede. Ma fidelizzazione al capo supremo. Il gran Kiko a cui tutti devono cieca e assoluta obbedienza.
      Anche perché se non entri bene nello schema dato non fai carriera sicuro.
      A questi esseri per la gran parte meschini e di poco spessore non par vero di avere la loro porzioncina di gloria e sottoposti proni.
      Nella vita normale chi glielo doveva dire?
      La cuccagna dei mediocri. Senza scrupoli.

      Pax

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    2. Ho un'idea un pò perversa ma che non posso esimermi da non dire; ovvero che il Cammino finirà a seguito di una forte crisi, interna alla Chiesa Cattolica.
      Ruben.
      ---

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    3. Se il Direttorio non è stato mai pubblicato perché non lo pubblicate voi, così lo conosciamo tutti, una volta per sempre..................................

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    4. @anonimo puntini, Certo che ce l'hanno, se ne sono sempre vantati di avere tutti i Mamotreti di ogni epoca. Non li pubblicano perché dovrebbero ammettere che tutto ciò che disprezzano e criticano da mane a sera è autorizzato e approvato dalla Santa Sede.
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. @Fav 10 maggio 2022 12:53

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    6. Veramente solo la pubblicazione del direttorio da parte del Cammino potrebbe servire a dimostrare la sua coerenza con i testi approvati. Non certo se lo pubblicassimo noi.

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    7. Ma appunto, la cosa sorprendente è che i neocatecumenali debbano venire da noi per leggere le catechesi di Kiko.
      Poi non le leggono eh. Estrapolano al massimo qualche frasetta e la pubblicano sui loro blog. Hanno paura, leggendo le arcane parole di Kiko , di trasformarsi in statue di sale.

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  2. In riferimento ai Kiko shop, del post, ho viso in rete, che una gioielleria di Murcia(Spagna), feudo NC, che fabbrica e distribuisce on line "gioielli del cammino" ispirati ai dipinti del vate.
    Si sono anche inventati "l'orologio del Cammino".
    Saro' più chiaro in seguito se non ne foste già informati.
    Ruben.
    ---

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    1. Certo ci interessa. Grazie.

      Pax

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    2. @Pax 14,43
      Ti invio il sito della gioielleria, già dedicato al Cammino:

      https://debussy.es/es/jolisearch?s=camino+neocatecumenal

      In ogni caso informo, che tutti i gadget in produzione, sono già reperibili su Amazon.
      "orologio del Cammino" compreso.
      Ruben.
      ---

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    3. Spero venga prodotta anche la carta igienica del Cammino

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  3. Per la salute spituale di Jubilate Deo e degli altri, ci sentiamo di dire quanto segue Jubilate Deo consiglia:

    ⦿ Di partecipare alla Messa Tridentina per purificarsi l'anima da quella kikiana.

    Consiglio è sbagliatissimo infatti Messale di Paolo VI è l' unica espressione della Lex Orandi del rito Romano, secondo il motu proprio Traditione Custodes n.1.Il Messale di Pio V non è più in uso, se non in casi particolari. Fare il contrario vuol dire disubbidire al Papa, quindi consiglio da non seguire;

    ⦿ Riprendere in mano il Catechismo (il Tridentino va benissimo) per separarsi progressivamente dalle idee radicalmente errate e velenose che vengono insegnate dai catechisti e sono scritte nei mamotreti.

    Altro consiglio sbagliatissimo, dato da un ignorante in teologia, infatti il Catechismo ufficiale della Chiesa è il Catechismo della Chiesa Cattolica che è anche l' unico catechismo ufficiale in vigore, ha sostituito quelli precedenti. Aggiungo inoltre che il catechismo tridentino non è adatto ai laici, perchè è rivolto ai parroci, infatti si chiama ad parochos e fu scritto per i parroci non per i laici. Le catechesi di Kiko e Carmen sono approvate dalla Chiesa , altro consiglio da non ascoltare.

    ⦿ Un buon esame di coscienza, dopo aver riconosciuto le differenze tra la predicazione cattolica e quella neocatecumenale.

    Sbagliatissimo!Non esiste alcuna contrapposizione tra predicazione cattolica e quella neocatecumenale, sfidiamo l'autore a produrre prove di queste affermazioni, ma non ne esistono, sono solo favole;

    ⦿ La confessione sacramentale generale.

    Consiglio sbagliato, la confessione generale, si fa in circostanze eccezionali, non è un qualcosa che si fa normalmente, è sufficiente confessarsi normalmente, questo consiglio non ha alcun senso, da non seguire;

    ⦿ La Santa Comunione, frequente se si può, accompagnata da quella spirituale.

    Altra espressione piena di errori, se si fa la comunione reale, non si può parlare di comunione spirituale.Non ha alcun senso.

    ⦿ Leggere libri autografi dei Santi, per far respirare aria pulita all'anima.

    Questo si può fare anche restando nel Cammino, ma comunque, la lettura principale di un cristiano è la Sacra Scrittura, infatti S,Girolamo ripeteva che l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Le Scritture sono più importanti delle vite dei santi. Consiglio da non seguire.

    ⦿ Inserirsi in una parrocchia sana.

    Questo si può fare restando in Cammino.

    Continua

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    Risposte
    1. SDT, lasciando perdere le due cavolate iniziali, è ovvio a tutti tranne che a te che la confessione generale non sia tutti i giorni. Non è mica questo spazio commenti, il confessionale.

      Serve farla all'uscita dal Cammino per una grossa purificazione iniziale. È sconsigliata alle anime scrupolose ma voi non avete da temere in proposito.

      A. Non

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    2. Hai infilato una serie di insensatezze:

      A proposito della Messa Tridentina, che non ha perso nulla della sua autorevolezza, ritengo che frequentarla è, come oggi si dice, una botta di vita e di salute, oltre che disintossicazione formidabile.

      Rimando, a tal proposito, agli articoli sull'argomento presenti in questo Blog, molto istruttivi e illuminanti.
      ........

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    3. Prendere in mano il Catechismo anche Tridentino idem.

      Perché il CCC non si è mai contraddetto nei secoli, anzi!

      La verità è una.

      Piuttosto voi, che vi piccate di essere tornati alle origini, avete stravolto tutto. Dando autorità incontestabile in primis all'ebraismo da voi, anche quello, usato con una disinvoltura sconvolgente.
      ........

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    4. Le due o tre cavolate iniziali che hai detto tu, cioè. Inutile discutere.

      Inoltre è chiaro a tutti che a nessuno viene in mente di fare la comunione spirituale insieme a quella materiale. Sappiamo tutti che la spirituale è per chi non può andare a messa nei feriali (e si trova anche in grazia, tocca dirvi tutto).

      A. Non.

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    5. L'esame di coscienza, poi, bonificato dalle boiate/ vaccate neocatecumenali con il peccato inevitabile e necessario, con la falsa interpretazione del non resistere al male e amare i nemici, tanto per dirne una, è d'obbligo.

      Se si vuole salvare la propria anima e non solo.

      .........

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    6. La confessione sacramentale generale neanche sapete cosa sia. Come mi pare pure normale per voi. Ma nei percorsi dei santi è stata sempre fondante.
      ........

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    7. Normale mi pare pure che non capite cosa sia la comunione frequente e meno ancora quella spirituale.

      E i frutti si vedono!
      .........

      Elimina
    8. Che hai perplessità pure sulla lettura delle vite dei santi. Quelli veri e certificati. È opportunismo.
      L'ignoranza di chi vi segue a pecoroni per voi è basilare.
      Magari, leggi oggi leggi domani, qualche domanda anche i più ingenui iniziano a farsela.
      E poi? Come fate a difendere il vostro Kiko tanto diverso e fuori contesto e fuori dal coro?
      ........

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    9. È evidente che non apprezzi i consigli, ed è un gran peccato, perché, anche se non è necessario seguirli tutti, basterebbe accogliere seriamente uno di questi suggerimenti per migliorare la qualità della propria vita spirituale.
      La Messa Tridentina non è vista come sostitutiva della Messa Novus Ordo, ma è un rito liturgico ancora vivo e totalmente valido, a differenza dell'inesistente rito di Kiko. Anch'io la consiglio, come cura d'urto, ma, come spesso diciamo, basterebbe seguire una qualsiasi Messa, la più umile, ma ben celebrata e fedele al Messale, per comprendere la sostanziale differenza con la caotica messinscena neocatecumenale.
      Per quanto riguarda il Catechismo, nessuno dei catechismi passati è considerato invalido, nonostante gli aggiornamenti più recenti. Il Tridentino è consigliato proprio per la chiarezza e la semplicità, insieme a quello di Pio X. Visto che è rivolto ai parroci, perché a loro volta lo illustrassero ai fedeli, sarebbe bene che certi presbiteri con una formazione assai carente appresa nei seminari Redemptoris Mater lo studiassero con attenzione. Ma il Catechismo della Chiesa Cattolica va benissimo, anche se, data l'ampiezza, è più fruibile il Compendio, data anche la struttura in domande e risposte (e le domande hanno una risposta ben precisa e dichiarata, non come gli ambigui questionari a cui siete stati abituati in comunità!).
      Che sia sbagliatissimo un buon esame di coscienza, lo può dire solo chi si avvantaggia della stolidità e dello stato di confusione e di peccato propria ed altrui, come pure rifiutare la confessione sacramentale generale, la comunione frequente, la lettura della vita dei santi.
      È proprio vero che il Cammino non trae vantaggio da una normale vita sacramentale, tutt'altro! E questa conferma è preoccupante.
      Non vi si consiglia la lettura delle Sacre Scritture non perché non sia una pratica consigliabile, quanto perché, negli anni di Cammino, siete stati condizionati con un training volutamente errato, a capirla esattamente al contrario. Addirittura, mentre leggete, vi rimbombano nelle orecchie le voci dei catechisti! Leggete un po' le vite dei santi per capire come essi leggevano le Scritture e soprattutto come comprendevano la volontà di Dio.
      Naturalmente questi consigli sono validi per tutti, soprattutto per coloro che sentono sorgere un'avversione invincibile alla loro sola lettura, come il nostro povero Anonimo. Chiedetevi il perché...

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    10. All'ultimo punto poi non hai capito proprio il senso.
      Comunità parrocchiale sana è quella rimasta integra dalla vostra invasione.
      Quelle neocatecumenalizzate sono fuedi kikiani, colonie degli itineranti; perdono pure la faccia di parrocchie , anche solo da un punto di vista estetico.
      Povere nostre belle chiese!

      Dove arriva Kiko non ce n'è per nessuno più. Novello Attila...

      Alla faccia della comunione ecclesiale.
      Ma andatevi a nascondere che è meglio!

      Raccontatevele fra voi queste cose, qui non attacca.

      Pax

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    11. beh, in fondo, grazie a SDT(QV) in incognito per questa ruota di pavone di eccentricità neocatecumenali.

      Un panorama di sguaiataggini in originale, che dovrebbe aiutare i fratelli dubbiosi, che si ritrovano soggetti di questo calibro come vicino di plexiglass in comunità, a mollare le zavorre e a filarsela il prima possibile.

      A. Non.

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    12. Personalmente, sono ancora devoto al Catechismo di San Pio X,
      con il quale mi sono formato da bambino ed adolescente, e che nessuno fino ad ora, si è permesso di abrogare.
      Grande rispetto comunque per il "Catechismo Ratzinger", ovvero il più recente che però non sostituisce in modo automatico
      i precedenti.
      Ruben.
      ---

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    13. @Anonimo
      Veramente la Chiesa consiglia di fare la Comunione spirituale il più frequentemente possibile
      Gloria

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    14. Per quanto riguarda in particolare la confessione generale, che consiste nel confessare nuovamente i peccati commessi nel corso della propria vita, è una pia pratica consigliata anche da molti santi, come don Bosco, che io definirei salvavita, visto che a volte le confessioni passate, fatte in modo superficiale, o magari senza autentico pentimento, non sono sufficienti per ottenere i benefici di questo sacramento.
      Il povero Anonimo, che ha avuto una reazione veramente stupefacente a sentirsi consigliare di frequentare i sacramenti, tale da preoccupare seriamente riguardo alla sua salute spirituale, ha pure rifiutato l'ipotesi della confessione generale perché potrebbe essere pericolosa.
      Ora, pur chiarendo che bisogna sempre chiedere al proprio confessore o padre spirituale se è opportuno fare una confessione generale, questa viene sconsigliata sicuramente alle persone troppo scrupolose, che tendono a cadere nella disperazione e nell'ansia anche solo nel corso o in prospettiva di una confessione periodica.
      Mentre invece è necessaria per chi ha sempre fatto confessioni affrettate e con poca concentrazione, mentale e spirituale.
      Questo secondo caso è proprio quello del neocatecumenale medio che si confessa nel clima caotico delle penitenziale comunitarie.
      Per questo io credo che JD l'abbia consigliata. Se comunque qualcuno vuole approfondire la tematica, lo faccia con il proprio confessore, e non durante una penitenziale, naturalmente.

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    15. Gli argomenti "contestati" dal pasqualone imperiale sono stati approfonditi in lungo ed in largo nel blog sin dai suoi inizi, motivo per cui la conclusione del presente post si limita ad un succinto riepilogo. È comunque ottima cosa approfondire questi temi ogni volta, e non solo per chi notoriamente prende fischi per fiaschi (entrambi in quantità industriali) ma per tutti.

      Grazie, Valentina, non avrei potuto specificare meglio.

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    16. La Comunione Spirituale è senz'altro una pratica raccomandabile, vedi gli infermi che non potendo assistere fisicamente alla Messa, partecipando ad essa la
      Domenica in televisione.
      Non si potrà mai comunque equipararla all'Eucaresia vera e propria, che si riceve nella Specie
      Consustanziale del Pane(Ostia)in tutte le Chiese Cattoliche.
      Ma si sa, ormai da molto tempo,
      che i Neocatecumanali, non credono affatto nella Transustasazione.
      Ruben.
      ---

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    17. Affermi, riguardo ai catechismi,
      che le catechesi di Kiko e Carmen,
      sono approvate dalla Chiesa, personalmente, come fedele della
      Chiesa, mi sono tuttora ignote.
      Ruben.
      ---

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    18. "l' unico catechismo ufficiale in vigore, ha sostituito quelli precedenti."
      Ma quello è il sistema operativo! Non ti sbagliare, sono due cose completamente differenti, anche se sono tutte e due nel compiuter.

      FungKu. Non sono mai stato parroco eppure il catechismo tridentino l'ho letto, l'ho capito e ve lo so ripetere con parole mie. Dopo che avete imparato a scrivere, imparate anche a leggere, neocatecumenali zucconi, non è difficile!

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    19. ancora l'epiteto pasqualone, che insieme a cretineocatecumenale e asino ragliante forma una triade di by Tripudiana memoria..........

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    20. Triade luminosa e illuminante.
      Non Triade oscura

      Pax

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  4. @13:50 (un orario molto imperiale e di teologiaquellavera, a quanto pare)

    "sfidiamo l'autore a produrre prove di queste affermazioni, ma non ne esistono, sono solo favole;"

    Ma in 16 anni di blog, dov'eravate mentre scrivevate questo commento, sempre uguale a se stesso, sotto ogni post? Non avete mai letto niente del blog? Ma sfidatemi al tiro con l'arco o a qualcosa di utile, stiamo un po'all'aperto.


    "Inserirsi in una parrocchia sana.
    - Questo si può fare restando in Cammino."

    Persino il tuo idolo Rahner si rivolta nella tomba. Lui almeno era un eretico serio.


    "Continua"

    Ancora?!!

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    1. Che vuoi che continui!

      Se questa è la musica e questo il copione non può che procedere rapido all'inesorabile precipizio aperto davanti a lui e a chi lo segue.

      Pax

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    2. Karl Rahner? Non abbiamo niente da spartire con costui....................................................................

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  5. Spesso si dice che il confine fra santità e pazzia è molto sottile.

    Nelle vite dei santi cogliamo spesso descrizioni di comportamenti "pazzi" o parole "pazze", ma una volta tolta l'enfasi del racconto, si nota che i santi avevano un grande equilibrio interiore tale da non sconfinare nella "pazzia". Avevano, come diremmo oggi, buonsenso. Perfino certi gesti "pazzi" (e quasi sempre irripetibili per un cristiano) di Francesco d'Assisi, era chiaro che si trattava di una capacità personale, non di una "modalità dell'attuazione dell'itinerario di fede" (e quando i compagni di Francesco chiesero una regola ricevettero - dopo molta esitazione - qualcosa di "fattibile", di non esagerato, pur essendo pochi quelli che avrebbero potuto viverla per tutta la vita; ed infatti la polemica per chi successivamente voleva alleggerirla nasceva dalla superbia del volersi qualificare pomposamente come Francescani, come "gente importante che fa cose importanti").

    Molti personaggi politici devono la loro fortuna ad un disturbo della personalità. A furia di sentir parlare il proprio capo con toni di grandiosità e di superiorità, si finisce talvolta per credergli, e per indurre altri a crederci, fino al punto di creare un circolo vizioso "Kiko ha il carisma, chi sei tu per giudicarlo?». Un qualsiasi cristiano, anche poco praticante e poco credente, di fronte ad un soggetto come Kiko comincerà subito a nutrire dubbi: costui vive davvero ciò che dice di vivere? è ispirato davvero o sta millantando? cosa vive, al di là di ciò che dice? Il fatto di avere un seguito di "fedelissimi" non implica essere un santo.

    I veri santi si consumavano le ginocchia in adorazione al Santissimo. Pregavano il rosario, compivano opere di carità, si confessavano e comunicavano ogni volta come se fosse l'ultima della loro vita. Vivevano il loro stato di vita. Trasmettevano fede e speranza anche senza parlare, anche in mezzo a difficoltà oggettivamente riscontrabili da altri - amici e nemici. In altre parole, "infettavano" di fede gli altri, anche senza sforzarsi.

    Invece, a stare nei paraggi di Kiko, cosa succede? Si vive un disagio. Il soggetto comanda, impone, pretende, irride. "Fa" un sacco di cose, ma non ha tempo di vivere la fede. Si mette in mostra, si agita, parla, pianifica, progetta, parla e straparla. Anche volendo limitarsi alle cose "accettabili", resta che è uno che "fa cose, dice cose, ma non «vive» la santità".

    Molti fratelli del Cammino confondono la santità con la quantità di "cose importanti" fatte (o presunte fatte). Kiko raduna i vescovi per far loro la predica? "Ooh, sanKiko è un santodicategoriasuperiore!" Kiko comanda di organizzare mega-convivenze e GMG? "oooh, SankikoRedentore!" Kiko fa la predica a nove miliardi di giovani? "uuuuh, sankiko super santos!" I fratelli del Cammino non capiscono niente di santità (altrimenti avrebbero già lasciato la setta). Abbiamo fior di santi che anche quando pensavano al "fare", avevano come orizzonte solo l'appartenere a Dio. Francesco d'Assisi era pronto ad azzerare l'intera propria opera, ad un solo cenno del Santo Padre, perché aveva come orizzonte l'essere in comunione col Signore (è difficile rinunciare a ciò che si è faticosamente costruito per una vita intera... a meno che tutta la costruzione abbia avuto esclusivamente la funzione di santificare sé stessi, cioè uno strumento "rinunciabile" qualora ciò faccia avanzare di un passettino in più verso la santità). I santi hanno avuto come obiettivo solo l'avvicinarsi al Signore in ogni modo, in ogni istante. Kiko ha come unico orizzonte la propria sete di gloria.

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  6. Piccolo promemoria per i fedeli cattolici.

    Qui ci permettiamo di chiamare "terapia d'urto" il partecipare alla Messa "tridentina", per parecchi motivi, fra cui, in ordine sparso:

    - la liturgia "tridentina" è in latino. Il latino ha "cementato" parole ed espressioni, conservandone densità e significati lungo i secoli. La lingua parlata, purtroppo, si evolve; e certi termini (come "amore" e "pace") cambiano rapidamente di significato a seconda dei contesti e degli eventi storici del momento;

    - la "tridentina" non ha spazio per le carnevalate, e i sacerdoti che oggi la celebrano la celebrano perché non intendono trasformare la liturgia in una carnevalata. Per questo, per i neocatecumenali la "tridentina" è peggio che fumo negli occhi (come minimo);

    - la "tridentina" non ha spazio per l'attivismo dei fedeli (ivi incluso l'ambaradam di canti, segni della pace, ecc.), perché nella "tridentina" c'è solo il Sacerdote che compie il Sacrificio (tant'è che il Pater Noster lo recita lui da solo, tranne l'ultimo versetto, perché è lui che sta celebrando i sacri misteri), e il popolo che "assiste" alla Messa trae benefici spirituali perché è in presenza del Santissimo Sacramento. Canti e musica sono solo quelli tradizionali, "collaudati" da una quindicina abbondante di secoli di santità (organo, gregoriano, ecc.), senza gruppini e gruppetti che devono "sembrare" canterini e "partecipati", senza ridurre le letture a una sorta di "scuoletta biblica fai-da-te", ecc.;

    - la "tridentina" è tutta rivolta verso il Signore (erroneamente si dice: "il prete dà di spalle ai fedeli") anziché essere il "presentatore televisivo dietro il tavolinetto che annuncia il prossimo balletto o la prossima canzoncina";

    - la "tridentina" non è mai stata abolita; può benissimo darsi che qualcuno non la preferisca (sono solo coloro che hanno la grandissima fortuna di avere un sacerdote che celebra la Messa moderna in modo sobrio, impeccabile e senza spettacolarismi); ma se qualcuno la detesta... può essere solo perché della liturgia non ha capito niente e pertanto detesta il fatto che non possa essere ridotta a spettacolino autogestito.

    Sul serio, qui abbiamo sempre consigliato ai fratelli del Cammino di andare qualche volta alla Messa "tridentina" e a respirare finalmente quell'aria di vera sacralità, di vero culto a Dio gradito, completamente estranea alla caciara kikista-carmenista del sabato sera. Nella liturgia "tridentina" si vede che il centro assoluto è Nostro Signore presente nel Santissimo Sacramento, laddove nelle celebrazioni kikiane-carmeniane il centro è sempre Kiko, i gadget di Kiko, le kikone di Kiko, i canti di Kiko, i drappeggi di Kiko, la disposizione di sedie e tavolinetto decisa da Carmen e Kiko, gli interventi dal posto come comandato da Kiko, eccetera.

    Ah, lo sapevate perché la figura di padre Pio fu rapidamente conosciuta in USA? Perché i militari americani di una base non lontana da San Giovanni Rotondo andavano a Messa da padre Pio. La Messa, in latino, la capivano tutti benissimo - italiani e americani. Potevano forse non capire l'omelia in italiano, ma tornati in patria parlavano del sacerdote che celebrava quella stessa Messa di tutta la Chiesa, e che la celebrava con grandissima pietà e devozione, possibili solo a un santo... Ditemi voi quale Messa "in italiano" può mai stupire un militare americano, fermo restando che la Messa "moderna" viene invasa dall'attivismo dei laici (preghiere dei fedeli, ecc.), per non parlare delle pagliacciate neocatecumenali (ambientale, monizioni, risonanze, girotondino col passetto, "comunione seduti" con camerieri liturgici, ecc.).

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    1. Piccolo spunto di riflessione:

      «...Da oltre 50 anni, gli artefici, i sostenitori e gli esecutori della riforma liturgica hanno avuto ogni opportunità, risorsa e vantaggio per promuovere le glorie dei loro nuovi riti. Hanno avuto alle spalle la forza più potente del mondo (il papato) e tutte le conferenze episcopali del globo; tutti i dipartimenti universitari, gli istituti, i seminari e le cancellerie; tutta la propaganda e i diritti di pubblicazione; e finanziamenti quasi illimitati.
      Eppure il loro lavoro raramente ha generato un notevole entusiasmo tra i fedeli. Al massimo, è stato accolto come "ciò che le autorità richiedono”. Alcuni lo hanno accettato con rimpianti o dubbi. Alcuni l'hanno usato come scusa per concedersi il gioco di una "Liturgia fai da te”. In molti hanno semplicemente lasciato la Chiesa e non sono più tornati. (Vero, le ragioni di quell'esodo erano diverse, ma non c'è dubbio che molti non potessero più riconoscere nella liturgia i segni della vera Chiesa: una, santa, cattolica, apostolica)...»


      Alcuni hanno accettato la Messa "nuova" perché le autorità lo richiedono.

      Alcuni - come il Cammino Neocatecumenale - hanno sfruttato l'occasione per concedersi una "liturgia fai da te".

      E quelli che hanno abbandonato la fede, pur tra le diverse ragioni, senza dubbio non riconoscevano più nella liturgia i segni della vera Chiesa: quando sei in crisi di fede, che aiuto ti può mai dare una liturgia carnevalesca e parolaia, autocelebrazione "comunitaria" che a parole nomina Dio ma nei fatti è lontano da Lui?

      Come disse nei primi anni Ottanta l'allora cardinal Ratzinger, gran parte della crisi che oggi vive la Chiesa è dovuta al crollo della liturgia.


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    2. Partecipare a una messa tridentina? Mai, piuttosto la morte....................................................................

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    3. Io non sono credente, il mio fidanzato è molto credente e fa parte del cammino da una vita intera (purtroppo).
      In accordo abbiamo sostituito la celebrazione del sabato sera con la messa di domenica. Tutte le domeniche!
      La maggior parte delle volte partecipiamo al novus ordus. Una volta in rito ambrosiano (per mia personale curiosità) e qualche volta anche la messa tridentina (sempre per mia richiesta e curiosità).
      Il mio fidanzato ha anche ripreso a fare la comunione a qualche messa domenicale.

      E ti faccio uno spoiler: siamo ancora vivi e felici. La messa tridentina la posso apprezzare anch'io, (o una messa dignitosa di qualsiasi tipo) perché le cose che innalzano lo spirito le sentiamo tutti. Basta volerlo.

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    4. Oh, no! Puntini!!

      FungKu. Al mio occhio clinico, parrebbe invece una brutta varicella. Al mio occhio metafisico, invece, Puntini se ci sei batti un colpo!

      PS qualcuno ha visto le chiavi del mio account?

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    5. Per Anonimo che partecipa alla Messa di Paolo VI, all'ambrosiana e alla Tridentina: hai detto una frase molto vera, le cose che innalzano lo spirito le sentiamo tutti!
      Esattamente il contrario di quanto afferma Kiko, che un cosiddetto 'lontano' non può capire il canto gregoriano, l'arte sacra, la devozione, il rosario, l'adorazione davanti al Tabernacolo.
      Anche la persona più distante è in grado di riconoscere la bellezza e l'autenticità!
      Anzi, sono proprio le persone non praticanti, di altre fedi, atee o agnostiche, a riconoscere le note false nella musica del Cammino.
      I praticanti, i fedeli cattolici, si fidano magari del sacerdote, delle approvazioni, non sempre ascoltano perciò i campanelli d'allarme che suonano all'impazzata già al primo contatto.

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    6. Grazie per le tue parole Valentina. Ero titubante, avevo paura di offendere qualcuno scrivendo il mio commento, ma non ho sopportato di vedere maltrattata la messa tridentina.
      La prima volta che vi ho partecipato, ero piuttosto in fondo alla chiesa, non mi sono inginocchiata come facevano tutti. Io ho preso a modello quello che faceva il mio fidanzato (neocatecumenale) e ho fatto quello che faceva lui, che non si è inginocchiato a sua volta.
      Mi sono sentita in colpa a lungo, per giorni, per non essermi inginocchiata come tutti gli altri fedeli in momenti in cui sentivo con il corpo e con l'anima che stavamo assistendo a qualcosa di importante. Mi sono sentita colpevole finché non siamo tornati e non abbiamo partecipato a dovere, inginocchiandoci.

      Io amo molto il mio fidanzato ed ho incorporato nella mia vita tutta la sua dimensione di Fede, perché se per lui è qualcosa di fondante, allora anch'io potrò arrivare a capirne l'importanza attraverso la condivisione. Ciò in cui non riesco a trovare un senso, però, sono i vari riti, le contraddizioni, gli obblighi mascherati da opportunità neocatecumenali.
      Mi sono affidata alla Chiesa, cercando di partecipare insieme di più alla vita delle parrocchie senza cammino (specialmente quella del mio paesello, ma anche alcune adiacenti), nella speranza che anche lui possa capire la differenza tra Fede e "cosettine banali" che si fanno in comunità (non trovo una definizione migliore per descrivere ciò che ho visto e sentito).

      Pur non credendo, non sono affatto contraria a chi ha capacità di credere in Cristo, e nei valori che la Chiesa tramanda. Mi sento tranquilla in Chiesa e vado volentieri, ammiro molto i fedeli, alcuni mi sembra che abbiano addirittura una marcia in più che dà loro la Fede. Tutto questo non lo sento quando si tratta della comunità neocatecumenale, specialmente quando sono tutti "in branco".
      Mi auguro di essere sulla strada giusta e di riuscire a mostrare al mio fidanzato una dimensione più sana rispetto alla comunità, in cui lui possa vivere la sua Fede con tutto il mio appoggio.

      Grazie per le testimonianze che date, specialmente quando raccontate ciò che avete vissuto di negativo, ma non fate mai perdere la speranza a chi vi legge!

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    7. Grazie a te per questa bella testimonianza!

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  7. Nel frattempo i fratelli del cammino polacchi si danno un gran da fare per reclutare i profughi ucraini alle catechesi iniziali.
    Appello di un cattolico polacco:
    Mi rivolgo in particolare ai profughi dell'Ucraina: non tutti quelli che sfoderano chitarre e sorrisi sono affidabili: meglio frequentare la Chiesa normale, che finire in una setta cattolica. Accetta il loro aiuto ma non andare ai loro incontri: preserva la tua cultura e la tua religione.

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    1. È sempre la stessa storia: a loro non interessano le circostanze sociali, religiose, ecclesiali, politiche, a loro non interessa null'altro che accrescere la gloria dell'idolo Kiko e del suo Cammino.

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    2. Gli ottimi fratelli polacchi del Cammino..................................................................................................

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    3. @Anonimo 11 maggio 2022 11:01
      "Gli ottimi fratelli polacchi del Cammino............."
      ---
      Che speculano in modo schifoso, sulle essenziali necessità dei profughi ucraini.....
      Ruben.
      ---

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    4. Un'altra dimostrazione che si dedicano ancora e sempre, dopo aver dichiarato in tutte le salse che si rivolgono ai lontani, a convertire i cattolici.

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più salutare

    Kiko ha visto in tv e nei giornali che il Papa, nell'udienza data alle suore, era in sedie a rotelle spinto da un addetto vaticano, perchè il ginocchio destro gli faceva troppo male. Ritendendo la cosa lesiva dell'alta figura del Vescovo di Roma, Kiko ha implorato Carmen e lei, da Lassù, con uno schiocco di dita ha modificato le immagini, per cui si vedeva il Papa che camminava tranquillamente senza zoppicare. Kiko ha avvisato Semeraro che ha avvisato il Papa che ha detto : "fantastico, hermano cardenal, quale prova ancora che Carmensita vuole tanto ben a mì? La recompensamos con la beatificasion : procedamos adelante". Semeraro ha avvisato Kiko, che ha ringraziato il Santo Padre inviandogli un pacco con dentro 50 flaconi di Voltaren, più un DVD con un tutorial su come fotoshoppare le immagini.

    e la causa continua...

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  10. Il machiavellismo corrisponde non solo ad una caratteristica psicologica, come viene considerata in questo test della Triade oscura, ma, nel caso del Cammino, è proprio un modo di essere e di crescere, anzi, l'unico modo d'esistere.
    Machiavelli infatti sosteneva che ci sono tre segreti per ottenere il potere e mantenerlo: la violenza, la furbizia, l'uccisione dei re.

    1: la violenza. Il Cammino conosce solo un modo per imporsi: violenta prevaricazione. Per mettere in luce infatti la propria organizzazione, il modo migliore che hanno saputo escogitare è stato il vilipendio di ciò a cui ambivano sostituirsi: il battesimo, considerato morto e inefficace, la parrocchia, come con insistenza ci ricorda l'anonimo odiatore delle parrocchie quasi giornalmente, la Dottrina cattolica, la Liturgia e, in definitiva, la Chiesa stessa.

    2: la furbizia. Della furbizia Kiko ha fatto addirittura il panegirico, e come sempre l'ha attribuita a Gesù, quando raccomanda d'essere come i serpenti; è chiaro che Gesù non intendesse raccomandare la menzogna, il raggiro, il dire e non dire, l'arcano, il "lo comprenderai dopo" (sì, quando sarà troppo tardi!), tant'è che nello stesso tempo richiama la semplicità delle colombe, e semplice è chi non è duplice, non ha retropensieri, non nasconde, non inganna dicendo "è per il tuo bene".

    3: L'uccisione dei re, infine, è l'annullamento della specialità e sacralità del sacerdozio e l'affidamento dello scettro ai catechisti laici istruiti a pane e mamotreto, quando non si risolve proprio con l'augurio di morte, come quello espresso da Kiko nei confronti di papa Benedetto e, senza dubbio, nei confronti dell'ingombrantissimo papa Francesco, a causa degli ostacoli che hanno creato, pur con motivazioni e sensibilità diverse, al suo "potente cammino".

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    1. Infatti nell'articolo non sono illustrate semplici predisposizioni psicologiche e caratteriali, ma un vero e proprio programma concepito ed eseguito pragmaticamente e senza alcuno scrupolo di coscienza in questi 60 anni circa di vita del CN. Con un po' di pazienza, andrebbero consultati i numerosi link che certificano e dimostrano, passo dopo passo, ogni affermazione fatta nell'articolo.
      Scrive infatti JD: l'interesse del test risiede piuttosto (oltre al mero aspetto psicologico) nella rapida panoramica, che esso permette di compilare, dei numerosi lati di tenebra della setta neocatecumenale.

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    2. Nel quadro dell'attacco machiavellico progressivo e su più livelli, si vede anche bene come la proibizione di giudicare e l'ingiunzione dell'amore al nemico abbiano una portata auto-conservativa soprattutto interna. La promessa dell'invincibilità alle angherie esterne, che abbiamo letto nei mamotreti e che si realizzerebbe magicamente dal catecumenato in poi, è un'esca di questa truffa, rivolta in primis a chi si reca nelle salette e poi alla Chiesa tutta, la quale perde spesso alcuni dei suoi membri migliori - perché il CNC porta via alla Chiesa anche persone di grandi potenzialità e di buon temperamento (caratteristica che impedisce a queste persone di mandare i catechisti a quel paese da subito, come invece fanno altri "diversamente tolleranti").

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    3. La proibizione di giudicare, insieme al disprezzo esplicito (talvolta becero) dello studio e del ragionamento, come anche del semplice buonsenso, mettono una certa distanza di sicurezza, comoda per i registi della truffa, rispetto alle vittime inconsapevoli. Se è proibito usare il cervello per fare due più due, per mettere in relazione causa-effetto le azioni dei catechisti, la messinscena dura molto più a lungo.

      Dal Cammino si esce a volte convinti di "non essersi trovati molto bene, verso la fine", ma ben lontani dall'aver ricostruito il quadro generale. Per effettuare questa ricostruzione occorrono parametri di giudizio validi, accesso a tutte le informazioni ed una certa volontà di far valere la liceità della propria curiosità, là dove viene ripetuto "non fare domande, non chiedere perché".
      (E perché non devo fare domande né chiedere perché?)

      Là dove addirittura, bestemmiando, si insegna che non ha senso rileggere la Parola proclamata ad una convivenza a cui si era assenti, perché "la manna del giorno prima ormai è da buttare, il Signore è passato ed è andato via e tu non c'eri", non ci si sente neppure autorizzati ad usare le proprie capacità di collegamento, e tutto viene spiegato in termini di "Il Signore mi ha detto, il Signore mi ha fatto". Una cosa triste e sgradevole da rimarcare, perché alla fine il motore universale di tutto è proprio il Signore.

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    4. Dietro le quinte, invece, i registi (non Kiko e Carmen, due folli usati come frontmen) invece hanno ragionato molto efficientemente ("bene" non si può dire) ed hanno stilato una tabella di marcia molto accurata su ogni dettaglio della vita dei fratelli.

      Ma ecco, ci tengo a ripetermi: ci vuole molto tempo anche dopo che si è usciti dal Cammino, per riesaminare tutto quello che è successo. Perché molte cose non si sapevano, perché era proibito ragionare, perché le persone che accettano una situazione strutturata in questo modo non sono solo le più cattive o pettegole ma anche le più pazienti e meglio intenzionate.

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  11. L'unica vera triade é : Padre = Kiko, Figlio = don Mario Pezzi, Spirito Santo = Ascension

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  12. La Triade Oscura riguarda i tre aspetti ricorrenti in personalità fortemente disturbate: machiavellismo, psicopatia e narcisismo.

    Ma alla nostra mente evoca - in primis - tristemente la Triade Oscura degli Iniziatori Responsabili del C.N..
    Oscuri, appunto, nel senso che hanno teso sempre a trafficare nelle tenebre. Dove altro?
    All'ombra delle salette, delle riunioni esclusive, dei raduni a vari livelli (dette convivenze). I loro partecipanti devono rigorosamente essere degli iniziati alla novella dottrina kiko/carmeniana, intrapresa con la partecipazione alle catechesi iniziali, sigillata dall'AMEN.

    Poi, mano a mano che li conosci meglio e nella misura in cui ti è consentito di arrivare vicino a loro, scorgi la presenza dei caratteri descritti nel dettaglio nel post, che li connotano individualmente con varie gradazioni, e come istituzione posta al vertice del sistema. Perfettamente sintetizzato il tutto nell'anima che è Kiko. Il primo e l'ultimo; Alfa è Omega .

    Pax

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    1. Kiko alfa e omega, eh?????????????????????????????????????????????????????????????

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    2. Triade?
      Kiko: un fanfarone,
      "Padre Pezzi": un pesce,
      Carmen: l'anima nera.

      Assucion, che ha sostituito Carmen
      nella Triade su istanza della Chiesa, è completamente innocua, come se non ci fosse.
      Quindi facendo la somma, rimane solo il vecchio Kiko; giustamente come dice Pax, l'alfa e l'omega:
      il primo è l'ultimo.
      Ruben.
      ---

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  13. Il termine machiavellismo si riferisce ad una personalità manipolativa, fredda e controllata, dotata di scarso senso morale, autocentrata e tendente all’inganno.
    Ho Kiko davanti agli occhi, come fosse oggi.

    - Personalità Autocentrata?
    Non è chi possa metterlo in dubbio. Vorrei portare argomenti facilmente riscontrabili per chiunque. Non è lavoro complesso. Ma alla portata di tutti.
    Basta prendere le sue predicazioni. Inizia e termina parlando di sé.
    E' lui il fulcro e il centro della sua parola. Se parla del Signore è per dire, o lasciar intendere, che Egli (il Signore) parla solo attraverso di lui (Kiko).
    Chi lo metta in dubbio è fuori strada, ascoltasse pure il suo Parroco o il Vescovo (oserei dire: peggio mi sento! Piuttosto). Vi risparmio gli esempi disseminati a centinaia.
    Conferma l'asserto (quale migliore conferma!) la compianta Carmen che si avventava (inutilmente, perché mai ha potuto correggerlo) contro Kiko accusandolo di essere malato del IO-IO-IO. Questo detto di Carmen è diventato più famoso dei detti dei padri del deserto! (lo ripeteva anche ai raduni della gioventù, molti i testimoni, rallegrava l'uditorio, l'ilarità era assicurata).
    Cosa voleva dire? Che pensava del suo sodale infondo?
    Spesso lo appellava: "megalomane" e gli itineranti di essere kikolatri.
    "Fate combriccola tra voi" a volte ripeteva livida.
    "Perché chiamate Kiko? E lui non mi dice niente...? Non fate le cose in assemblea!"
    La verità è che si sentiva esclusa tante volte dalle "decisioni" importanti che, diceva, prendete per telefono... e io???
    Mentre ripeteva che lei non voleva morire kika.

    Mi sarebbe piaciuto poterle chiedere perché? E perché poi invece - dopo tanti anni delle stesse accuse ripetute davanti a noi come davanti al Papa o Cardinali e Vescovi di turno; a seconda - kika è morta, suo malgrado?

    Si dice che alla fine lo scacciasse in malo modo, quasi solo la sua vista la metteva in inquietudine.
    Ma Kiko ha raccontato dopo la morte di Carmen che Carmen non riusciva a morire. Poi arrivò lui, le diede un bacio, e lei in pace spirò.

    Credo sia anche questa 'aneddotica' neocatecumenale montata ad arte.
    Non è stata la prima e non sarà l'ultima volta.

    Pax

    Spero presto di riuscire a continuare....

    RispondiElimina
  14. Nel mezzo del Cammin di nostra vita
    siamo incappati in una Triade oscura
    che la vita della Chiesa era smarrita
    ahi quanto a dir qual' era cosa dura
    frequentare settimanalmente le salette
    fu davvero una grande iattura
    perchè ne uscivi tagliato in mille fette
    ma ecco che un fatto illuminante
    ci rischiarò a tutti quanti la mente
    un blog che invero assai importante
    ci disse quello che era quella gente
    molti di noi ci credettero in verità
    e dal numero originario di un milione
    scappammo in molti a gran velocità
    riducendo quella cifra a profusione
    e ora che siamo rinsaviti
    nel rivangar le passate esperienze
    ci chiediamo ancora allibiti
    come abbiamo potuto seguire quelle scemenze

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    1. Ci chiediamo allibiti...
      Lo pensavo proprio anch'io.
      Forse darò seguito con maggior chiarezza.

      Pax

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    2. Complimenti all'anonimo poeta!

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  15. Il termine machiavellismo si riferisce ad una personalità manipolativa, fredda e controllata, dotata di scarso senso morale, autocentrata e tendente all’inganno.
    Ho Kiko davanti agli occhi, come fosse oggi.

    - Personalità manipolativa, fredda e controllata?
    Questi tre caratteri distintivi vanno assolutamente insieme. Almeno in Kiko era così.

    Le sue capacità manipolatorie le ho viste all'opera e con grande efficacia, purtroppo in particolare con le persone manipolabili appunto. Ma questa è un'aggravante! Era molto abile. E cercava - come faceva in questo anche Carmen con grande sfacciataggine, vantandosi in pubblico del fatto che "a lei non la si fa!". E allora ti guardava con quello sguardo aguzzo, penetrante in senso cattivo, come di chi ti dice "tu vuoi prendermi in giro? ma io sono più furba di chiunque, molto di più" (così più o meno). Una sorta di Miss Marple intenta a scovare l'assassino... tanto per lei tutti erano cattivi e soprattutto avevano scheletri nell'armadio da nascondere - di incastrarti pian piano quando non ti sentiva 'sotto' del tutto. Con in sequenza sensi di colpa artatamente indotti, gravi accuse di mancanze grandi e piccole nello svolgimento dei compiti assegnati, instillazione del dubbio di essere una nullità assoluta e un inetto che, solo per la sua grande misericordia, venivi mantenuto al tuo posto che non meritavi...
    ........

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  16. Dicevo che vanno insieme.
    Secondo carattere: Era 'controllato' sì, e nella maniera più perfetta. Quando lo facevi indispettire perchè non ti piegavi facimente, nei suoi occhi leggevi l'ira frenata e camuffata dietro un sorriso finto che era un ghigno piuttosto. A pensarci, di rado ho visto nei suoi tratti dolcezza. Ma tutto aveva una spiegazione: era Elia, era Ezechiele, era Giovanni il Battista! Il profeta.
    Ricordo una volta che prima di intraprendere un incontro cruciale, in cui si trattava di affrontare con Carmen una situazione che evidentemente stava sfuggendogli di mano, tardava a entrare nella sala della riunione e, lo vidi come leone in gabbia, che continuava ad andare avanti e indietro, in una piccola saletta adibita a suo uso lì accanto, parlando da solo nel tentativo palese di riprendere saldamente il controllo delle sue negative emozioni e della sua ira repressa. Quando infine entrò ostentava un freddo sorriso e simulava calma celestiale. Una sfinge.
    ........

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  17. Infine freddo. Eh, sì la sua freddezza.
    Ricordo una volta che si trattava di raddrizzare una coppia di itineranti un poco scalcinati e scarcagnati. Ce n'erano a rimorchio, sotto il doppio controllo della Triade Oscura e dei loro scagnozzi: gli Itineranti Responsabili di Regioni o Nazioni che ve li raccomando! Oscuri pure loro...
    10 figli, lei consumata, anche fisicamente, non di tempra forte, lui che entrava e usciva dalla depressione che da qualche anno lo affliggeva. Il ritmo era quel che era, non tutti reggevano nel tempo. A parte quelli di cui dico che "Giotto superò Cimabue" (intendendo che a guardarli, cosa che valeva anche per Kiko, parevano indistruttibili, sempre sul pezzo, sempre pieni di forza, sempre sparati in ogni impresa e tu ti chiedevi "Ma questi dove la prendono tutta questa forza sovrumana?". Direi mostruosa! Forse dal demonio?) e con cui Kiko faceva piena comunella (similis cum similibus), mai scrutini su di loro, mai rimbrotti eccessivi, a volte solo simbolici per dire: anche per loro ce n'è! Qui tutti uguali. Ma non era vero... Ma era tutto un teatro, come Kiko e come Carmen tra loro in lotta eterna ma poi complici e solidali su tutto, insomma, per farmi capire.
    Sapete come apparivano a volte? Si attaccavano, si scontravano, l'uno contro l'altra. Più Carmen vs. Kiko sempre. Ma poi erano una cosa sola quando si trattava del governo del cammino. Complici e pienamente solidali. Un unico pensiero, un solo discernimento, una sola unica decisione finale che faceva tremare e temere ogni volta il peggio ai malcapitati destinatari della seconda linea...
    Ecco dicevo di quella volta. E dell'essere freddo di Kiko.
    I due meschini destinatari di raddrizzata di cui sopra erano prostrati, ma non ci furono sconti per loro. Non coglievi nei tratti di Kiko nessuna compassione. A volte si aveva l'impressione che più la gente era prostrata più gli suscitasse disgusto, e a Carmen ancor più. Non sopportavano forse neanche a pelle: debolezza, fragilità e anche malattia. Ma non posso scrivere un romanzo.
    Man mano mi assalgno ricordi...
    So quel che dico.
    Mai empatia, mai sentimenti, mai compassione. In Carmen era anche evidente, ella a volte respingeva fisicamente chi le si avvicinava impunemente, imprudentemente. Oppure vedevi aspettare a distanza qualcuno di questi 'piccoli' per poter parlare anche un minuto, e lei far finta di niente, insensibile. Pareva non vederli neppure. Forse, davvero non li vedeva proprio per niente.
    Ma coi grossi come loro non era così.

    Altro esempio di freddezza che mi ha sconcertata negli anni sempre più? Devo dire che non capivo come facesse quando moriva qualcuno vicino a lui. Mai visto un'emozione, commozione. Mai neanche simulava un lutto. Questo mi dicevo. Andava avanti, gettando nel dimenticatoio. Dopo mai più un cenno su chi era trapassato e gli aveva dato la vita e molto di più.

    Giudicate voi!

    Pax

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    1. Lasciano pietrificati, peggio che guardare la Medusa...

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    2. Vorrei aggiungere una cosa alla descrizione, mi è sfuggita ma serve a far meglio comprendere la piena complicità tra Kiko e Cermen.
      Quando si trattava di correggere qualcuno o di ridurlo all'obbedienza (insomma nel governo del cammino) i due avevano un unico e identico modo di sentire e perseguivano gli stessi obiettivi con gli stessi mezzi.

      Essi litigavano su tutto, ma quando mettevano sotto qualcuno erano un team perfetto:
      "uno teneva e l'altro menava" ... poi invertivano le parti fino a felice risoluzione del problema dato.

      Pax

      Pax

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  18. Infine:

    - Personalità dotata di scarso senso morale e tendente all’inganno.
    Restano questi due ultimi elementi caratteristici. E vengono di conseguenza.
    Perché con un alto senso morale e con amore alla verità come sarebbe possibile il macello sopra descritto?

    Questo alla base di una certa ostentata disinvoltura nei comportamenti propria di Kiko che sono stati sotto gli occhi di tutti. A parte che ha sempre avuto l'atteggiamento di colui a cui tutto è possibile e concesso.
    E la questione morale si pone, come sempre e primariamente, per gli scandali. Al primo posto sta "il bene del cammino" e tutto ciò che può ledere il suo "buon nome", a prescindere, perde importanza e valore rispetto a quell'unico BENE. Nessuna giustizia e nessuna verità. Mai la ricerca della verità, la difesa delle vittime, la correzione.

    Se ripenso a Kiko, ecco davanti a miei occhi quella sua disinvoltura nei comportamenti. Quasi lo ostentava che nel suo discernimento anche i criteri comuni di valutazione saltavano tutti, se necessario.
    C'era il paragone di chi vede tutto dall'alto e può ben capire ogni cosa lui solo e decidere; e chi sta in basso che gli tocca obbedire: che egli non capisca tante cose, ci sta: non ha la visione d'insieme.
    A proposito di morale salta sempre alla ribalta l'esempio di immoralità più marchiana e innegabile da chiunque nel cammino, che riguarda la gestione degli scandali: nessuna giustizia perseguita mai, nessuna solidarietà con le vittime. Un solo intento da perseguire: evitare che gli scandali ricadano sul cammino perché unico valore, sia esso o no morale, è "il bene del cammino", appunto, e il suo "buon nome", che va tutelato ad ogni costo e con ogni mezzo, più o meno lecito e legittimo, e contro tutto e tutti. Anche se poi sul campo si lasciano morti e feriti. Poco importa. Tanto tutto si dimentica, alla fine!
    ........

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  19. Emblematico anche questo: poiché se tu davvero fai l'opera di Dio, fratello caro, sarà Dio stesso a difenderla la Sua Opera, custodirla e preservarla. Non certo tu.
    O forse temi? Perché - forse - stai solo facendo la tua e non la Sua volontà, come da sempre hai millantato?

    E restando sempre sul piano morale: che moralità è mai quella di chi utilizza il denaro degli altri con tanta ostentata disinvoltura definendolo "sterco di satana" (ma poi non sa farne a meno) e anche arrogante sicumera?
    Denaro che chiede senza sosta e con molta insistenza - tanto pecunia non olet - e che utilizza anche senza renderne conto a nessuno, stravolgendo quel che è scritto: che non sappia "la destra ciò che fa la sinistra" o viceversa! Ché importante è che Kiko possa fare ciò che vuole quando neanche (questo vale per lui e per gli itineranti) sa vivere, per un minimo senso del pudore, con poco, accontentandosi dell'indispensabile. No. Ancora una volta come lui (e Carmen che anche quando non cito va sempre in coppia ricordata) fanno la stessa cosa gli itineranti, che hanno ben mandato a memoria e proclamano a ogni piè sospinto a gran voce "Siamo figli di re!".
    E qui in sostanza è solo da aggiungere, per concludere... "e nessuno rompa loro le scatole".
    Ma che Giuda attaccati alla borsa che siete! Ma che avarucci (altro che cristianucci) della domenica! Sempre a contare denari nell'ombra, accovacciati nel vostro angolo...
    La parlantina ce l'hanno buona, indubbiamente.

    ........

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  20. Resta, per completare, la tendenza all'inganno.
    Chiamiamola tendenza, o forse, meglio, inganno strutturato.

    Questo, ad esempio ma non solo, era sistematicamente perpetrato ai danni di chi, nelle seconde o terze fila dell'equipe di evangelizzazione, viveva di promesse mancate. A volte Kiko le profferiva e dispensava a piene mani, per motivare e ottenere da tutti il massimo. E quando c'erano questioni sospese, decisioni spinose da prendere, questioni delicate da affrontare, problemi da risolvere, tante volte, sapete dov'era l'inganno? Nel ripetere di Kiko (e Carmen) "Già verremo... già faremo". E a chi gli ricordava poi per l'ennesima volta i problemi tralasciati, era questo il ritornello: se si era a giugno "Lo vediamo a Settembre" e poi a settembre "... a Giugno"... e sempre così per anni, fino allo sfinimento. La tattica dello stancheggio. Prendere per stanchezza... e simili. Nella tagliola, da un lato gli Iniziatori, dall'altro gli Itineranti Responsabili di Regioni e di Nazioni.
    ... E sempre di inganno si tratta. Non limpidezza, ma ambiguità, o come vogliamo chiamarla?

    Per ultimo,ma non come gravità, l'inganno e la menzogna con cui hanno gestito il rapporto con Cardinali e Vescovi. La Chiesa.
    Quando venivano in convivenza a Porto San Giorgio e finché erano presenti in assemblea si parlava in un modo, ci si profondeva in assicurazioni di obbedienza e fedeltà. Appena l'alto prelato andava via, di pronto cambiava la musica. Non più assicurazioni e promesse, umile obbedienza grata; ma studio di future strategie per sfuggire a simili lai tan grandi a simili sciagure, foriere di fine bella vita e del borioso qui facciamo solo il cavolo che ci pare...

    Pax

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  21. Mi viene in mente ciò che espresse Carmen in una sua annotazione. Uno dei tanti, contorti e instabili pensieri appuntati su carta che hanno tenuto traccia del suo percorso:

    - "Quadri vuoti".
    Il terzo giorno è un tornado di aria infernale; un'escalation di negatività asfissiante che raggiunge il suo apice nell'immagine dei "quadri vuoti" -

    Cornice senza dipinto; involucro senza consistenza; apparenza senza sostanza. Così Carmen descrive se stessa, il cammino, la triade oscura.

    "machiavellismo, psicopatia e narcisismo"

    Kiko non è in grado di governare e regolamentare il suo ego: si percepisce incomparabile, straordinario, impareggiabile. Possiede una personalità disdicevole (mi sento nella posizione di poterlo dichiarare a gran voce) che appassiona e contagia tutti gli ambiziosi del cammino. Tutti i catechisti, idoli senza eguali delle zone a loro assegnate, sono dei duplicati di Kiko che sviluppano la medesima personalità eccessiva, per alcuni intrigante, ma sicuramente distruttiva.
    Questo guru sovrastima grandemente i propri requisiti e le proprie competenze finendo per assumere atteggiamenti di svalutazione e disprezzo nei riguardi dei suoi colleghi e sottoposti. Non si contano le volte in cui ha mortificato e castigato delle anime senza colpa soltanto per il gusto di farlo, per poi andare a braccetto con i soliti noti, tra cui molestatori e cinici approfittatori.

    - "Se ti avvicini ti tiro un calcio!"
    (Espressi di già in passato la vicenda di questo povero giovane che accorse a salutare Kiko e che fu da lui scacciato in questa umiliante maniera).

    Si potrebbero elencare fiumi di eventi di tal triste, e a volte anche tragica, portata.

    Kiko è assorbito da fantasie di successo e ideali di perfezione e bellezza (tenendo ben presente che Kiko reputa perfezione ciò che è disordine e bellezza ciò che in verità è bruttezza), in sogni di prestigio e potere. Va alla costante ricerca dell’attenzione e della compiaciuta ammirazione altrui. E se non la riceve il nervosismo irrompe e suscita l'infelicità di quest'uomo ingiusto che per raddrizzare la questione demonizza colui che non si prostra alla sua immagine.

    Questo meschino, o narcisista maligno (o perverso che dir si voglia. Io lo definivo "meschino" anche nei suoi tempi d'oro) è interamente privo di senso morale, ha una personalità improntata all’inganno, alla menzogna e alla spietatezza: distrugge le famiglie, disumanizza le persone con cui entra in contatto, annienta l'animo dei più fragili, prosciuga le tasche dei fiduciosi - e superstiziosi - nc, demolisce la spiritualità, crea inimicizie; in definitiva disintegra la persona.
    Nel periodo in cui "vissi" il cammino potei notare (ma penso che sia chiaro a prescindere dalla partecipazione oppure no al contesto) che Kiko possiede una personalità determinata, gelida e controllata, che tende a servirsi degli altri, con un cinico disprezzo per l'onestà e una concentrazione esclusiva sul proprio interesse personale.
    E debbo dire che l’assenza di ansia e paura; di limiti e coscienza e la mancanza di scrupoli morali, che erano in lui prevalenti, mi son sempre risultati angosciosi e allarmanti.

    Non mi risulta che Kiko e Carmen abbiano mai manifestato del rimorso o si siano mai lasciati impietosire dal pianto accorato delle loro vittime. Questa assenza di misericordia è sintomo di una patologia che, più della mente, concerne lo spirito.

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  22. Ripropongo un concetto.
    Il cammino richiama ad una sola ed unica norma in netta antitesi con Dio: "ama il male!". Questo il primo comandamento del narciso kikiano che induce al peccato e che caratterizza tutte le altre direttive nc. Il peccatore incallito, vale a dire il catechista di turno che viaggia con i foglietti sporchi di menzogna e tradimento estrapolati dai mamotreti e che ne riporta fedelmente i contenuti permettendosi soltanto qualche sprazzo di meschina considerazione autonoma rivolta al malcapitato di turno e all'umiliazione della sua persona, trasgredisce la verità e converte all'errore non solo sé stesso ma anche l'assemblea.

    Nel movimento si persegue la 'religione' del peccato, ove il punto focale è l'idolo vanaglorioso.
    Inchinare il prossimo al peccato significa compiere la volontà del demonio e concedergli quella sudicia soddisfazione alla quale ambisce: raccogliere al suo cospetto quante più anime possibili con l'aiuto di uomini dediti allo scandalo. Nel vangelo si riscontra molteplici volte il verbo scandalizzare. Si tratta di un concetto metaforico di grande impatto che ben esplica l'indignazione di Gesù e di tutta la tradizione di fronte a coloro che causano la caduta di qualcuno sino a fargli perdere la fiducia in Dio - come succede in cammino -. I vangeli che parlano dello scandalo sono: Marco 9,42; Luca 17,1-2; Matteo 18,6-7. In questi testi si sostengono principalmente due cose:
    - «guai all’uomo attraverso il quale avvengono tali scandali»
    - «Questo merita che gli sia messa una macina al collo e che sia gettato in fondo al mare».
    (La 'violenza' di questi enunciati rende vivida la questione).

    Se per davvero si desidera attuare una benefica e dura lotta contro tutto ciò che spinge l’uomo a cadere nel peccato, a seguire quelle inclinazioni che contraddicono l’esistenza cristiana proposta dal Vangelo, allora bisogna abbandonare il cammino poiché in esso sussistono delle "guide" che riproducono meticolosamente un copione stilato dal demonio - date le mistificazioni e la palese istigazione al peccato racchiuse in esso -.

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    1. Scusa Rebel una precisazione.
      È di cruciale importanza, per intraprendere il cammino di fede, conoscere e riconoscere il peccato.

      Perché riconoscere il proprio peccato?

      Perché è il solo modo per rendersi conto della propria piccolezza nei confronti di Dio. Senza questo riconoscimento, non si può né migliorare sé stessi, né chiedere a Dio le grazie necessarie per accrescere nelle virtù.
      Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato» 
      (Lc 18, 13-14)

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    2. Quanti decenni ci vogliono per riconoscere il peccato, confessarlo e ripromettersi di non peccare più?
      Se il peccato uno se lo sta coccolando per riproporlo poi ad ogni piè sospinto, viene il dubbio che lo ami un po' troppo.
      Il neocatecumenale somiglia molto di più al fariseo che dice a Dio: 'ti ringrazio perché mi hai fatto neocatecumenale, non cristiano della domenica come questi qua', che al pubblicano che si batte il petto. La riprova? Il '"confesso" nella Messa del Cammino, che è stato abolito per decenni: dava fastidio ai farisei.

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  23. "Anonimo del peccato" ,ti rendi conto che con questa storia del "peccato necessario" ,del "non difendersi dal male" e "dell'uomo che non può non peccare " ,voi neocatecumenali rimanete a braccetto con i vostri peccattacci e con quelli della vostra becera gerarchia neocatecumenale, tutta la vita?

    Senza il peccato di cosa parlate ai catechisti durante una vita di scrutini?

    Senza il peccato ,cosa scrivono sui loro taccuini i vostri catechisti per tenervi soggiogati e dipendenti tutta la vita?

    Il peccato non è necessario per l'uomo è necessario per Kiko e la sua banda per tenervi dentro al cammino per SEMPRE.

    Se potessero , continuerebbero a scrutinarvi anche dopo la vostra morte.

    Ma come si fa a non capire questa cosa evidente :
    Il cammino neocatecumenale senza il peccato è finito,quindi per sopravvivere e tenere saldamente la vostra vita nelle proprie viscide e sporche manacce ,si aggrappa ai vostri peccati veri o inventati, passati,presenti e futuri come cozze sugli scogli.

    Il peccato è dentro al CN, fuori c'è Dio e la sua misericordia.

    Lo so che voi neocatecumenali non ci credete, perché ai vostri catechisti fa comodo così, loro vivono del vostro peccato è dei vostri sensi di colpa, della vostra paura di uscire dalla setta ,dalla gabbietta dalle sbarre dorate dove vi tengono segregati per non farvi scoprire la verità su Dio e per spremervi come limoni.

    Potete fare tutto quello che volete ,a noi non cambia nulla , però non venite qui a spacciarvi per quello che non siete ,il gioco delle bugie fatelo nel vostro perfetto cammino di Fede, qui non attacca.

    E non siamo qui a scrivere per invidia, potremmo rientrare in cammino in qualsiasi momento e ci riaccogliereste a braccia aperte come la parabola del figliol prodigo.

    Noi ex neocatecumenali siamo qui per dare testimonianza alla verità , quella verità che non entra nelle salette neocatecumenali, non entra nella mancata pubblicazione della strampalata dottrina kikiana, non entra nella vostra testa chiusa dai catechisti preoccupati di perdere il loro potere.

    Noi vi conosciamo meglio di voi stessi e siamo qui ad inchiodarvi alla verità.

    Come ha detto qualcuno, se non parleremmo noi lo farebbero i sassi, diciamo che noi sappiamo più cose dei sassi ed abbiamo il dovere di spiegare come funziona davvero la vostra setta.

    Poi chi vuole faccia quello che gli pare ,non è un nostro problema.


    LUCA

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  24. Ma Rebel lo ha ben sintetizzato qui:

    "Nel movimento si persegue la 'religione' del peccato, ove il punto focale è l'idolo vanaglorioso."

    Perseguono la vanagloria e il peccato in cui giacciono inermi è al suo servizio.

    Caro Anonimo, si persegue, non si lotta né si combatte il peccato.

    Dici tu che è di cruciale importanza riconoscere il proprio peccato.
    Ma perché ti chiedo riconoscerlo?
    Se non per convertirsi? Rinnegarlo?

    Quante volte dobbiamo dimostrarvi che costoro piuttosto vanno a braccetto col peccato? Ci si trovano dentro a loro agio. Ed è palese dalle loro parole e opere.
    Sono intolleranti della purezza, della santità di vita, delle buone opere che deridono.

    Ma se si trovano davanti un violentatore, un porco, come loro lo chiamano bonariamente, fanno festa.
    Pacche sulle spalle e un "disgraziato!" Sussurrato con un sorriso complice.
    Che lungi dal coniugarsi con un "Cambia vita! Va e non peccare più!" Sottintende piuttosto un "Bravo, continua così!".

    Se vuoi farti scrutinare, scorticare e condannare parla delle tue aspirazioni celesti, del tuo odio per il peccato, del tuo dolore per il male inflitto. Invece che della gioia di esserti scoperto peccatore peggiore di tutti, così sei uguale a loro.

    La parola invisa 'santità ' ha fatto capolino quando per la canonizzazione di Carmen non hanno potuto farne più a meno.
    Ma quanto lontana da loro e dalla compianta l'immagine spacciata di una donna che era proprio una neocatecumenale doc con le sue intemperanze, con le sue intolleranze orgogliose, con la sua violenza verbale, con tutto quello che è stata, senza mai mostrare un desiderio di diventare migliore. Si piaceva così com'era, chi sa che penserebbe delle serafiche foto che circolano oggi!

    Pax

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  25. «inchinare il prossimo al peccato significa compiere la volontà del demonio e concedergli quella sudicia soddisfazione alla quale ambisce: raccogliere al suo cospetto quante più anime possibili con l'aiuto di uomini dediti allo scandalo.»

    Impressionante. Sono due settimane che ho lasciato il cammino. Incrociate le dita per me

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    Risposte
    1. Non credere alle minacce. Siamo testimoni.
      Non ascoltare le sirene. Sono bugiardi.
      E troverai la pace.

      Pax

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    2. Tieni duro.
      I primi tempi sono i peggiori, dopo un po' apprezzi la libertà e dopo un tempo un po' più lungo ti chiedi come hai fatto a non mollarli prima.

      LUCA

      Elimina
  26. Che poi con te, oh illustre Anonimo, è d'uopo andare più a fondo:

    Scrivi

    Perché riconoscere il proprio peccato?

    Perché è il solo modo per rendersi conto della propria piccolezza nei confronti di Dio. Senza questo riconoscimento, non si può né migliorare sé stessi, né chiedere a Dio le grazie necessarie per accrescere nelle virtù.
    Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato»
    (Lc 18, 13-14)

    Non di può migliorare?
    Non ci si può applicare ad accrescere le virtù?
    Ma quando mai questo il vostro impegno?

    E poi

    chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato

    Ma quando mai siete umili?
    Quando mai non vi esaltate, lodandovi da soli da mane a sera?
    Tessete le vostre lodi, nessuno vi uguaglia, sarete umiliati.

    Pax

    RispondiElimina

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